Da Morales alla casa di Belinelli così Federico Buffa strega i giovani

di Davide Iiriti

La gente in fila due ore prima dell’inizio dell’incontro, l’intero Cinema Vittoria gremito con persone in piedi e ragazzi addirittura rimasti fuori, questo è stato «l’effetto Buffa», l’effetto che ha suscitato l’arrivo dell'avvocato-giornalista Federico Buffa a Trento.

Nell’incontro, organizzato dalla Fondazione Cassa Rurale di Trento tra Federico Buffa e Carlo Martinelli, Trento ha risposto alla grande suscitando soprattutto fra i maschi e di età giovane un forte interesse. Parla a ruota libera di sport ma ci offre anche piccole parentesi culturali perché come dice lui «lo sport è storia e lo sport è influenzato dalla storia». Ha un forte legame con l’Argentina e dà il meglio di sé quando, ad una domanda dei ragazzi della radio studentesca Sanbaradio del programma sportivo «La Noche del 10», gli si chiede del calcio argentino. Perché il calcio è stato inventato sì in Inghilterra, ma l’amore per il calcio è questione argentina. E proprio a questo proposito si sofferma sul lessico utilizzato evidenziandone la differenza che non è solo semantica ma di senso profondo: in Argentina quello che da noi è «il telecronista», per loro è «il narratore». Racconta del suo prossimo viaggio in programma a fine mese nel paese sudamericano per incontrare il suo più grande narratore, Victor Hugo Morales, voce del goal più bello di sempre, quello di Maradona contro l’Inghilterra.

Non manca il suo classico tributo a Giordani, colui che ha fatto sì che tutto ciò fosse possibile pubblicando il suo primo articolo, sicuro che Aldo (Giordani) sarebbe orgoglioso di vedere un atleta della Lodigiana (Danilo Gallinari) leader in una franchigia NBA.

Ride infine quando i ragazzi di Sanbaradio definiscono gli atleti italiani Nba «in Erasmus» svelandoci un particolare: «Marco Belinelli per la prima volta ha una casa da vero signore, senza portinaio ma con addirittura la stufa in casa… "Niente di male",  penserete. Il problema è che vivendo a Sacramento, città con 30 gradi costanti, la cosa è un po’ assurda».

Spazio poi ad autografi, foto e selfie e alla domanda di un’ organizzatrice se far uscire la gente risponde con un: «Finché non firmo l’ultimo autografo, non mi alzo. E magari dopo mi fermo per le foto…». E ciò la dice lunga su chi è Federico Buffa.

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