Fondo, Pellegrino nella morsa norvegese ma vede la «coppetta»

«Oggi era troppo importante arrivare in finale, per cui sono stato costretto a giocare la mia carta vincente in semifinale». Federico Pellegrino racconta così il suo quarto posto nella sprint di Lahti (Finlandia), stretto nella morsa dello squadrone norvegese che nella finale a sei schierava ben cinque propri rappresentanti.

«I norvegesi hanno visto come mi ero comportato e in finale hanno messo un uomo davanti impedendomi di fare il mio gioco - spiega il poliziotti di Nus - A complicare le cose è stato il fatto che ho dovuto disputare la seconda semifinale e non mi era rimasto molto tempo per recuperare energie. Inoltre nella discesa finale c’era vento contrario e se pattinavo avrei rallentato, sono stato costretto a stare chiuso gli sci hanno funzionato come sempre a dovere in pattinato».

Il margine di 97 punti nei confronti di Petter Northug rimane comunque rassicurante, quando mancano tre sprint alla conclusione che si concluderanno nel tour canadese e assegneranno soltanto 50 punti al vincitore di ogni singola tappa. Un ulteriore aiuto per Pellegrino, a cui basteranno 53 punti per mettere le mani sulla tanto agognata Coppa di specialità. «Adesso si va in Canada con fiducia - conclude Pellegrino - La condizione è ancora buona, di solito in passato avevo dei cali, quest’anno la situazione è diversa. Sono convinto di fare altri buoni risultati».

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