Da riserva a capitano e mvp l'avventura tedesca di Buzzelli

di Davide Iiriti

Ad agosto, per lo stupore di molti avevamo scritto di un giocatore «trentino» pronto ad un’avventura pallavolistica in Germania, più precisamente a Lipsia, nel Chemie Volley Mitteldeutschland. Il giocatore in questione era il palleggiatore Ugo Buzzelli. La squadra, la sua nuova squadra tedesca non sta disputando un ottimo campionato ma qualche sabato fa in casa, contro l’Herrsching del libero ex Belchatow Ferdinand Tille, è arrivata la prima vittoria per 3-0 del campionato. Grand’entusiasmo in casa Pirates (questo è il soprannome della squadra tedesca) e grand’iniezione di fiducia da parte di tutti. Ma non c’è solo la vittoria a render felice il nostro «Buzz». Infatti con essa è arrivato anche il titolo di miglior giocatore Gold dell’incontro. In Germania funziona così: ad ogni sfida si scelgono i due migliori giocatori e precisamente MVP Gold riferito alla squadra vincente ed MVP Silver; alla squadra sconfitta.
Ugo, come sta procedendo la sua avventura in Germania?
«Se guardiamo dal punto di vista tecnico e dei risultati certo non è molto positiva, però considerando l’insieme sono soddisfatto. Sabato abbiamo vinto la nostra prima partita per 3-0 contro un’ottima squadra come l’Herrshing e penso questa vittoria possa dare una forte scossa a tutto l’ambiente. Sappiamo vincere».
Era partito come secondo, ora è titolare e pure vice capitano.
«Sì, ero partito per fare da secondo palleggiatore poi verso dicembre la svolta è avvenuta nella partita contro Berlino in cui sono riuscito a dare veramente il meglio di me stesso disputando un ottimo incontro e da quel momento sono sempre partito io. Ad inizio anno sono stato votato a mia forte incredulità come vice capitano, strano vista la mia giovane età. Il caso ha poi voluto che il capitano si è infortunasse:la sua assenza sarà lunga, probabilmente starà fuori per il resto della stagione così adesso sono io il capitano. Un ruolo molto importante. Di responsabilità, di serietà e richiede attenzione e occhio sì professionale ma anche personale, al giocatore come persona».
Che idea si sta facendo di questo campionato?
«È un campionato strano, ci sono società come Berlin, Düren e Friedrichschafen che fanno un campionato a sé e poi tutte le altre. Noi stiamo facendo fatica ma sono convinto che con un po’ di fiducia in più si può fare bene. Personalmente, poi, mi è stato necessario guardare al campionato che sto vivendo in modo “puro” senza portarmi dietro i modelli, le regole a cui  ero abituato. E allora mi accorgo che questa elasticità e capacità di passare da una visione all’altra in uno stile di apertura inizialmente faticosa da abbracciare , serve proprio nella vita: Ciò, tra l’altro, mi ha permesso ancor più di godere fino in fondo di tutto ciò che mi veniva e che mi viene proposto».
Per quanto riguarda la sua crescita personale?
«Se per personale si riferisce ad una crescita professionale per cui più sportiva le posso dire che mi sono sudato il posto da titolare ed ora che lo ho conquistato sto sudando per tenermelo stretto. Certo è un bel riconoscimento quello di miglior giocatore Gold ed è un premio che certo mi permette di acquisire maggior visibilità anche per una prossima stagione. Ma indubbiamente credo di aver guadagnato non tanto ma tantissimo a livello di crescita mia personale come uomo, come cittadino: l’autonomia, la gestione del tempo e degli impegni, la fatica e talvolta le frustrazioni, la capacità di stare soli con se stessi o di cercare di “farsi dentro” con gli altri e parallelamente il cercare di entrare in una cultura che per quanto simile è altra dalla tua, sono conquiste quotidiane frutto di pazienza, di perseveranza. Io ce l’ho messa davvero tutta».
I suoi prossimi programmi quali sono?
«Voglio chiudere al meglio l’esperienza qui con il Chemie, non mi do obiettivi ma voglio solo poter tornare in Italia contento di aver sfruttato al meglio quest’esperienza e contemporaneamente cosciente di avere dato  tutto quello che professionalmente potevo offrire.
Una volta tornato in Italia mi fermerò a Trento perché ci tengo a fare una sessione di esami estiva che mi auguro molto produttiva. Credo sia importante curare anche la mia formazione culturale perché chissà quale sarà il mio “lavoro da grande”. Pallavolisticamente per il prossimo anno sportivo non so ancora, quest’esperienza all’estero mi sta piacendo molto ma ora penso solo a finire e godermi questa».
Con il tedesco come è messo? Imparato bene?
«Ad agosto vi avevo promesso che mi sarei messo d’impegno nello studiare il tedesco, purtroppo ( o onestamente forse meglio…) in squadra si parla solo inglese quindi paradossalmente sto imparando più inglese che tedesco. Il campionato finirà con i primi di marzo, ho poco più di un mese per imparare.
Sfida difficile quest’ultima ma come avete capito, ad Ugo le sfide piacciono molto».

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