Grande festa per Flavia Pennetta eroina Usa Nella sua Brindisi un'ovazione e tanti applausi

In Italia è scoppiata la Pennetta-mania. A Brindisi, la città natale di Flavia, ancor di più. Venerdì sera Flavia è stata festeggiata dopo l’impresa della scorsa settima agli US Open dove ha vinto uno storico titolo nella finale tutta azzurra contro Roberta Vinci. Brindisi si è stretta intorno alla sua campionessa: oltre 1.000 persone hanno festeggiato la 33enne campionessa, che subito dopo il trionfo a New York ha annunciato il ritiro a fine stagione (ma c’è chi vuol convincerla a proseguire fino alle Olimpiadi di Rio del Janeiro 2016).

La festa si è tenuta sul lungomare di Brindisi dove Flavia, arrivata a bordo di un bus scoperto insieme ad alcuni allievi della scuola tennis del CT Brindisi (il circolo dove è cresciuta), ha parlato di sè in un palco allestito per l’occasione.

Oltre a tanti aneddoti ben noti agli appassionati, ha scherzosamente chiesto a papà Oronzo se è d'accordo con il futuro matrimonio con Fabio Fognini e ha lanciato un appello per far arrivare il treno Frecciarossa nel Salento. "Ho scoperto oggi che non c'è, le nostre zone sono bellissime e lo meritano".

Era presente Mimmo Consales, sindaco di Brindisi, che ha già avviato le pratiche per rendere Flavia la prima brindisina benemerita.

Flavia show nella sua Brindisi, travolta dall'abbraccio caloroso della città in cui è nata e torna tutte le volte che può. Per la regina di Flushing Meadows c'è stata un'ovazione questa sera sul lungomare che si affaccia sul porto. Proprio lì dove le era stata organizzata una mega festa. Lei, la Pennetta, che è ora numero 8 al mondo così come ha gridato la piazza più volte, ha risposto emozionata raccontando come è giunta a compiere l'impresa, parlando di sè, del tennis che ha scelto tra tanti altri sport, delle delusioni e dei momenti in cui ha pensato di lasciare e non lo ha fatto spinta dalla voglia di superarsi ancora un pò.

Sin da quando era bambina: "Ero la rompiscatole del circolo tennis Brindisi - ha raccontato ancora - ho iniziato a 4 anni e stavo sempre davanti al muro a palleggiare e non era consentito. Il custode mi mandava via, ma io ancora lì. Poi ho praticato tanti sport, ma ho amato il tennis più che mai e l'ho scelto. È
andata bene, si è visto".

Anni di allenamento, prima di arrivare al successo a 33 anni. Un successo "a cui hanno contribuito in tanti, il mio team, la mia famiglia". Mamma Concita, papà Ronzino e la sorella Giorgia erano lì, sotto il palco, circondati dai bimbi della scuola tennis Brindisi. Accanto a loro tutti i maestri che nel tempo l'hanno seguita: "Mi ricordo - ha detto ancora Flavia - di un contratto firmato con mio padre quando avevo 14 anni. Se fossi diventata la numero 500 del mondo a 18, mi avrebbe comprato il motorino". I risultati sono arrivati, ben più importanti di quelli sperati: "Mi ha comprato poi la vespa".

A 14 anni, poi l'avventura al centro federale di Roma: "Ero in stanza con Roberta Vinci, proprio con lei. Ci sono stata quattro anni. Lei vinceva sempre contro di me quando eravamo piccole. Ero una rompiscatole, avevo tappezzato la stanza di poster di Leonardo di Caprio". Su un maxi schermo sono state
proiettate le immagini dei momenti più belli degli Us Open, anche le foto scattate dopo il torneo su un grattacielo di Manhattan, inclusa quella con Fabio Fognini, il tennista numero 32 al mondo che è il suo fidanzato. Nozze date per certe sul palco di Brindisi con la benedizione di papà: "Prima o poi" ha
detto Flavia che gli ha chiesto: "Papà, sei d'accordo?".

Poi l'amore per la Puglia: "Il posto più bello del mondo è casa mia" ha sostenuto rilanciando anche l'appello per far giungere il treno Frecciarossa nel Salento: "Ho scoperto oggi che non c'è, le nostre zone sono bellissime, meritano questo". E infine la scelta del momento tennistico migliora della carriera:
"Ce ne sono infiniti - ha concluso - non saprei quale preferire, ma questo sicuramente è unico".

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