«Peppe» Poeta, il vincente già innamorato dell'Aquila Basket

di Marcello Oberosler

Dal 2007 è nel giro della Nazionale, ha giocato 90 partite con la maglia azzurra e oltre 200 in serie A: Giuseppe «Peppe» Poeta però non è solo esperienza e numeri, è anche e soprattutto un playmaker «puro», di grande energia e sapienza tattica, oltre che un uomo squadra abituato a contesti vincenti. La parlata «campana» e l'animo particolarmente gioviale sono gli unici dettagli che fanno capire che «Peppe» è nativo di Battipaglia (Salerno) e non trentino, perché il playmaker azzurro è nel capoluogo solo da venerdì sera eppure sembra che sia qui da una vita. Le parole determinate, le forti motivazioni, il sorriso umile di chi è pronto a fare grandi cose: Poeta e Salvatore Trainotti in conferenza stampa sembrano intendersi a meraviglia, e la stessa sintonia è già emersa fra «Peppe» e coach Maurizio Buscaglia, che da anni (come rivelato dal gm bianconero) era sulle tracce del play ex Teramo e Bologna.

«Ci siamo incontrati al momento giusto, sia Aquila Basket che Giuseppe Poeta sono a un momento particolare del proprio percorso». Parola del gm Trainotti. Come già aveva fatto dal ritiro di Folgaria, il play numero 3 parla subito con grande stima ed entusiasmo di Trento e della sua scelta: «Avevo altre opzioni in Italia e all'estero - dichiara Poeta -, ma quando ho saputo dell'interesse di Trento ho spinto per chiudere la trattativa il prima possibile. Questa è una società seria, con un progetto solido e ambizioso: Trainotti e Buscaglia partono ogni anno da un nucleo compatto di giocatori, capaci poi di trasmettere a tutti quale sia il modo giusto di lavorare e di giocare a pallacanestro in questa organizzazione». Poeta è reduce da due stagioni in ACB, la massima serie spagnola, esperienza chiusa da un infortunio al ginocchio che lo ha fatto stare ai box per oltre sei mesi: «Sono stato operato ad ottobre e da aprile ho ripreso l'attività fisica: oggi mi sento bene, il ritiro con la Nazionale mi ha aiutato, mi mancano solo un po' di esplosività e di ritmo partita, ma a questo punto della preparazione ci può stare. E poi ho già un ottimo feeling con lo staff medico, prima dell'inizio del campionato non posso che crescere di condizione. Un bilancio della mia esperienza in Spagna? E' stato bellissimo, all'estero ti confronti con un modo diverso di interpretare e vivere il basket, e impari tante lezioni per il futuro. Per esempio capisci quali sono i bisogni e le difficoltà di un ragazzo straniero che gioca per la prima volta in un nuovo campionato, perché anche tu sei passato dalla stessa identica situazione».

A Trento lo spagnolo lo parla bene il suo nuovo compagno di reparto Toto Forray: «Un guerriero che lotta per la sua squadra, ottimo difensore sulla palla e grande carattere: è sicuramente uno dei leader di questa squadra, e a livello tecnico credo che ci completiamo al meglio. Io porto un po' più di esperienza a certi livelli e qualche variazione in più sfruttando i blocchi dei lunghi, ma per come la vedo potremmo anche giocare insieme in campo». La scelta spetterà a coach Buscaglia, che con il rientro di Pascolo (che insieme a Poeta e Cervi è stato tagliato dal coach azzurro Pianigiani dal roster a 12 impegnato a Eurobasket) da ieri può contare su tutti i suoi ragazzi: «E' vero che siamo solo ai primi di settembre - prosegue Poeta -, ma l'amichevole di domenica vinta contro Reggio Emilia mi ha dato ottime sensazioni: ho visto una squadra che si è passata tanto la palla, senza forzature, cercando sempre l'uomo libero con grande fluidità. Dobbiamo ancora crescere, certo, ma i miei compagni sembrano ragazzi con la giusta mentalità pronti a giocare il tipo di pallacanestro che ci chiede l'allenatore».

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