Una nazionale giovane e di qualita

di Maurilio Barozzi

Nel gruppo della nazionale di volley targata Gianlorenzo Blengini, due delle bande arrivano dalla Trentino Volley. Pippo Lanza, ormai quasi veterano anche in maglia azzurra, e il fresco arrivato (sia a Trento che in azzurro) Oleg Antonov

È proprio il «novizio» che si racconta per primo, all’interno di una ricca batteria di schiacciatori. «Sì - dice -, abbiamo un roster di bande importante e io sono sempre disponibile per entrare in qualsiasi momento mi venga richiesto: sia in fase di battuta che d’attacco mi sento pronto per dare il massimo. Sono contento che in questo blocco di schiacciatori ci sia anche Juantorena che rappresenta un valore aggiunto e uno stimolo per fare il massimo: siamo una nazionale giovane e di qualità».

 «Con Osmany sono sempre andato molto d’accordo - aggiunge Lanza -. In questi due anni mi è capitato di giocare a fianco dei giocatori che erano i miei modelli quando mi sono affacciato alla prima squadra di Trento: durante la stagione ho fatto diagonale con Kaziyski, qui in nazionale la farò con Juantorena».

Per i due atleti, la chiamata in azzurro ha sfumature molto diverse. Lanza ci arriva da colonna, Antonov invece è alla prima esperienza. «Sono rimasto quasi sorpreso - racconta Oleg - per questa chiamata che è arrivata in occasione delle World League perché è poco tempo che ho ottenuto la cittadinanza italiana. Dovrò abituarmi ai ritmi serrati: con Trento ci sarà campionato e Champions League, ma soprattutto gli impegni estivi con la nazionale sono per me una novità, visto che di solito in questo periodo ero in vacanza. Speriamo di riuscire a centrare la qualificazione nel torneo di settembre in Giappone, così da evitare di giocare anche a Natale».

 Tutto secondo copione per Pippo invece. Che spiega quali saranno gli obiettivi. «Ognuno di noi sa di avere una grossa responsabilità e un ruolo in questa squadra. Ripartiamo da zero per arrivare al massimo con tutti i giocatori che hanno la speranza di giocare e anche la possibilità: in Giappone abbiamo di fronte un torneo molto lungo, più una tortura che una manifestazione sportiva, 11 partite in 15 giorni, e così tutti potranno dare il proprio contributo. Penso che l’aspetto che dovremmo più curare sarà quello di riuscire a resettare immediatamente ogni partita dopo averla giocata per essere pronti subito alla gara successiva. E per fare questo sarà importante concentrarci al massimo sul nostro gioco».

 Entrambi sono fiduciosi nel nuovo tecnico Blengini. «È molto preciso e pignolo, soprattutto sulla tecnica» assicura Pippo. «Per noi non è una novità - gli fa eco Oleg -. Lui è sempre intervenuto durante l’allenamento e le partite. Ma certamente in questo periodo ci sarà occasione per conscersi meglio e trovare quel feeling tra allenatore e squadra che può portare a ottimi risultati».

 E i risultati a breve si chiamano qualificazione per le Olimpiadi di Rio. «Forse alle finali di World League non siamo arrivati prontissimi. Ma questo non è un rammarico, semmai siamo dispiaciuti di non esserci espressi al meglio - analizza Lanza -. Ora però bisogna mettere da parte il passato e puntare tutti all’obiettivo».

Per Antonov anche una battuta sulla prossima stagione a Trento: «Per me rappresenta un sogno e un’ambizione. Ho giocato spesso contro Trento e molte volte l’ho vista dal divano nelle finali scudetto o in coppa. Ora ci sono anch’io».

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