Il noneso Piechele secondo in Turchia Solo Cavendish lo batte nella volata

Vittoria di Mark Cavendish nella settima tappa del Giro di Turchia 2015. Il britannico dopo aver conquistato il successo nelle prime due frazioni della corsa turca si impone anche sul traguardo di  Izmir battendo tutti in volata. Alle spalle del corridore della Etixx - QuickStep si piazza il noneso Andrea Piechele (Bardiani - CSF) davanti ad altri due italiani come Kristian Sbaragli (MTN - Qhubeka) e Manuel Belletti (Southeast), con Daniele Ratto (Unitedhealthcare) e Davide Appollonio (Androni - Sidermec) rispettivamente sesto e nono. Leader della classifica generale rimane Kristijan Durasek (Lampre - Merida) che domani dovrà cercare di difendere la leadership nell'ultima frazione della corsa. 

La prima fuga di giornata si forma dopo una ventina di chilometri con protagonisti Valerio Agnoli (Astana), Sean De Bie (Lotto Soudal) e Muhammed Atalay (Torku Şekerspor). I tre battistrada riescono ad avere un vantaggio massimo intorno ai 7 minuti prima che gli uomini della Unitedhealthcare, Southeast e MTN-Qhubeka si portino in testa al plotone per ricucire il gap e permettere ai velocisti di provarsi a giocare la tappa.
Il ricongiungimento avviene così a 31 chilometri dal traguardo e proprio in quel momento dal gruppo provano ad uscire Carlos Quintero (Colombia) e Adam Hansen (Lotto Soudal). L'azione dei due però dura pochi chilometri e a quel punto dal plotone scattano Davide Rebellin (CCC Sprandi Polkowice), Serge Pauwels (MTN - Qhubeka), Thomas De Gendt (Lotto Soudal) e Alex Cano (Colombia), ma anche il loro tentativo viene annullato. Si arriva così allo sprint dove Cavendish mostra tutta la sua forza battendo Piechele e Sbaragli. Ai piedi del podio invece si ferma Belletti, con anche Ratto e Appollonio che entrano nella Top10 di tappa concludendo rispettivamente sesto e nono.
Non cambia la classifica generale con Durasek, nonostante una foratura nel finale, che mantiene la maglia di leader davanti a Rebellin. 
Andrea Piechele:”Mi manca ancora qualcosa per essere competitivo in frazioni dove c’è un arrivo di gruppo compatto, mentre oggi con una tappa più impegnativa ho avuto modo di dire la mia. Infatti sono scollinato con i primi sull’ultima salita e così ho avuto maggiore spazio per recuperare e preparami per lo sprint finale. Sono ovviamente molto soddisfatto di questo 2° posto alle spalle del più forte sprinter al mondo. Riguardo proprio la volata conclusiva, c’è stato un po’ di confusione a 2km dall’arrivo perché tanti volevano prendere l’ultima curva in testa. Fortunatamente grazie alla mia squadra ho preso la ruota di Cavendish e del suo treno. La migliore posizione per arrivare sul podio”.

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