Anffas / Pet Therapy

La "Pet Therapy" sarà ufficialmente introdotta anche da Anffas Trentino

C’è il nulla osta come struttura non specializzata per l’erogazione di terapia assistita con gli animali. Un approccio utilizzato da 25 anni ma mai ufficializzato. La soddisfazione di Pietro Grigolli (casa Serena e Quadrifoglio): «A seconda del tipo di intervento, si sceglie il cane da affiancare»

di Nicola Maschio

TRENTO. Un traguardo importante quello raggiunto da Anffas Trentino, che lo scorso 13 dicembre ha ufficialmente ottenuto il nulla osta per «per struttura non specializzata per l'erogazione di Terapia assistita con gli animali con cani non residenziali nonché di Educazione assistita con gli animali».

La determina, firmata dal dirigente generale del Dipartimento salute e politiche sociali della Provincia, Giancarlo Ruscitti, attesta dunque che «Anffas Trentino onlus - Centro residenziale per disabili "Nuova Casa Serena" e Centro ambulatoriale di riabilitazione "Il Quadrifoglio" di Trento (via delle Campanelle, 50)» potranno svolgere delle vere e proprie terapie grazie all'intervento degli amici a quattro zampe.

Di contro, il Dipartimento si occuperà di «disporre l'inserimento dell'Anffas Trentino onlus di Trento nell'elenco provinciale dei centri/strutture non specializzate con obbligo di nulla osta (strutture riconosciute)» dunque sia sul sito di Trentino Salute ma anche sul portale nazionale Digital Pet.

Per l'associazione presieduta da Luciano Enderle sarà invece obbligatoria la trasmissione dell'elenco dei progetti attivati nell'anno, entro il 31 dicembre dell'annualità stessa, al Dipartimento ed al Centro nazionale, con quest'ultimo che potrà richiedere (se necessario) ulteriore documentazione.

«Ricevere questo riconoscimento, di fatto un accreditamento a svolgere delle vere e proprie terapie, è per noi motivo di grande orgoglio - ha spiegato il direttore di Casa Serena e del Quadrifoglio, Pietro Grigolli - Il processo è lungo e complesso, richiede una vera e propria domanda che deve essere approvata dopo i controlli di rito da parte di veterinari, geometri e altri funzionari specializzati. Negli ultimi sei mesi abbiamo chiuso il tutto. Sostanzialmente, viene preso atto de fatto che il tempo insieme agli animali può rappresentare una vera e propria terapia, ma vengono presi in considerazione anche gli spazi, aspetti tecnici, di sicurezza e così via. Ora è stato formalizzato il nostro impegno, che tra l'altro da tempo portiamo avanti con un certo numero di cani, in collaborazione con LavForLife».

La pet-therapy infatti è un vero e proprio approccio medico, che da 25 anni Anffas mette in pratica senza però aver mai potuto definire questi interventi come "terapie" vere e proprie. Si è tratta dunque, ha aggiunto Grigolli, di una "ciliegina sulla torta" dopo il lungo percorso che l'associazione ha messo in campo in favore di utenti particolarmente sfortunati, con gravi disabilità e impedimenti motori e sensoriali. I cani, in questo, possono giocare un ruolo fondamentale di sostegno, felicità e vicinanza.

«Praticamente, se ora un medico prescrivesse ad un paziente la pet-therapy, quest'ultimo potrebbe rivolgersi a noi e ottenere una vera e propria terapia certificata - ha concluso Grigolli - A seconda della tipologia di intervento si sceglie un certo tipo di cane: il loro apporto è estremamente utile».

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