Tavola / Stile

La colazione cambia: dal latte e dallo yogurt, l’invasione di «derivati» come kefyr, skyr e la schiera di alternative «veg»

I trend di mercato: per i giovanissimi va di moda la «ciotola» in stile poke, per i salutisti sempre più alternative vegetali appetitose e senza colesterolo

ROMA. C’erano una volta (e ci sono ancora) il latte e lo yogurt a colazione. Il primo obbligatorio almeno fino all’adolescenza inoltrata, il secondo per merenda.

Ma ora la colazione è ben altro e si assiste ad un boom degli yogurt e dei «latti alternativi», a base vegetale, vegani, light o iperproteici. Dopo la moda del latte di soia, il mondo yogurt-latte alternativi ai derivati a quelli vaccini si affolla. E questo già da qualche tempo, la novità però riguarda la generazione Y e soprattutto Z.

Tra i teenagers impazza la moda delle ciotole ricche di yogurt vari, mescolati con granola e frutta in nome del benessere. Le ricette delle colazioni sane ora impazzano nel web dove gli YouTuber mostrano piatti che riempiono di cibi «instagrammabili», belli a vedere realizzati con un mix di golosità in cui la quota di food buono fresco e salutare è fortunatamente alta con cereali, frutta fresca, frutta secca. L'aspetto somiglia infatti alla moda del pokè, ma tutto è coniugato con la prima colazione, magari vegana e sana.

Secondo la società di ricerche di mercato globale Euromonitor International i sostituti del latte sono la categoria in più rapida crescita nel settore dei prodotti lattiero-caseari, con un valore di 10 miliardi di dollari a livello mondiale ed un aumento del 16% nel biennio 2020-2021. Secondo gli analisti le bevande alla soia stanno perdendo terreno a causa della scarsa percezione dell'ingrediente da parte dei consumatori, tuttavia altre bevande senza latte ma che gli somigliano come quello di mandorle, avena, noci di cocco e perfino piselli, hanno stimolato l'innovazione con il mercato. Il fenomeno in Italia cresce in modo sorprendente del 50% e latti non a base di soia sono in aumento del 172% negli ultimi cinque anni.

“I consumatori hanno sempre dato la priorità alla salute e al benessere nel settore lattiero-caseario ma la pandemia ha intensificato la sua attenzione nel 2020. Il rischio aggiuntivo rappresentato dall'obesità e da altre condizioni di salute con il Covid, ha reso la dieta un punto focale per molte persone” commentano gli analisti Euromonitor che prevedono una ulteriore crescita del mercato e l’arrivo di ulteriori ingredienti come piselli, ceci e fave, ricchi di proteine, anche miscelati con avena o cocco. «Più avanti, ci si aspettano anche ‘latti’ alle lenticchie d'acqua o alle alghe e i prodotti lattiero-caseari coltivati, vegani, saranno la scelta più popolare delle colazioni tra 10 anni», concludono gli autori del sondaggio.

In Inghilterra un terzo dei consumatori nel 2020 ha iniziato a bere latte vegetale e il 50% degli adulti li sceglie per rispettare l’ambiente contribuendo a ridurre le emissioni di gas serra dovute invece agli allevamenti delle vacche da latte, si legge anche in un nuovo report Mintel interamente dedicato al fenomeno del boom del latte vegetale. Il latte di avena è diventato il latte vegetale preferito dagli inglesi per la moda«‘senza latticini», con le vendite quasi raddoppiate tra il 2019 e il 2020. Segue il latte di mandorla.

Nei nostri supermarket intanto lo spazio dedicato a tali prodotti aumenta di mese in mese: latte di riso, di capra e di soia sono ritenuti ormai classici. A questi si aggiungono latte di mandorla, di cocco, d’avena; Il latte di riso e nocciola e quello d’avena. Anche in mix con il cacao.

E lo yogurt? Oltre al classico di latte vaccino, intero, magro e quello alla frutta per i più piccini, sugli scaffali dei supermarket l’offerta è esplosa: metri e metri di banchi frigo con gli «evoluti» in chiave vegana e fitness , magari chiamati yogurt seppure non lo siano. Dal kefyr di latte fermentato (in vendita anche i fermenti bio per farlo in versione light, con acqua, a casa) allo yogurt greco, di pecora, di capra, di soia. Infine lo yogurt «ibrido» skyr, super proteico, fatto con il latte scremato e che in realtà è un vecchio prodotto caseario islandese con una consistenza simile allo yogurt greco, pare risalente all'età vichinga.

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