Riapre martedì sera il Café de la paix «Non siamo solo musica e birra»

di Nicole Vuillermin

Dopo le polemiche che hanno affossato concerti e altre iniziative nel nome della pace del vicinato, il Cafè de la paix riapre i battenti ed inaugura un altro anno di attività all'insegna della cultura e dell'arte con il rinnovato proposito di valorizzare, nel rispetto del «quieto vivere», l'altrimenti abbandonato passaggio Teatro Osele. Riapertura martedì 20 settembre. «Apriamo il circolo con uno spirito di incoscienza» ironizza il gestore Luca Buonocunto, a fronte di passati problemi e segnalazioni per disturbi da rumore. «Mia moglie ed io abbiamo preso lo scorso anno la gestione del locale, consapevoli che c'erano problematiche. Posso comprendere la posizione dell'inquilino o della singola persona. Ma bisogna tutelare tanto il diritto alla quiete quanto il diritto allo scambio umano basato sull'apprezzamento del bello. Noi ci siamo ripromessi di proporre attività culturali a minore impatto. Ci sarà anche musica, dalla classica alla contemporanea, ma acustica e quindi senza amplificazione». Una scelta che tende la mano a quanti in passato avevano protestato per l'attività del locale.

Le iniziative saranno proposte con l'obiettivo di trasformare il locale in un «pezzo d'arte» ed un crocevia di creatività. Dal teatro, alle performance pittoriche, fino alla lettura intuitiva dei tarocchi. Focus in particolare sulla letteratura, con molti più reading poetici. Previsti anche percorsi di arte decorativa, iniziando dai mobili del locale e con la speranza di portarla anche all'esterno: «Vorremmo proporre al Comune un progetto per dipingere i muri esterni e dare nuova vita al cortile».

Intanto, martedì aperitivo inaugurale con musica gipsy acustica (alle 18.30), giovedì 29 lettura dei tarocchi e da lì in avanti tante proposte work in progress. Il desiderio del circolo è far valere la funzione sociale dell'arte, coinvolgendo nelle iniziative i soci che abbiano voglia di esprimersi, presentare idee e mostrare i loro talenti.

Altro progetto è quello di mostrare e diffondere attraverso immagini e fotografie la storia del Cafè, ciò che è già successo e ciò che deve avvenire. «Lo scopo è di creare interesse, di far capire che qui si fanno attività interessanti - precisa Buonocunto - e di non venir confusi con l'idea di locale solo musica e birra, cosa che il Cafè de la paix non è». Concorda Jacopo Zannini, consigliere circoscrizionale: «È un polmone culturale della città, attrae persone che vengono per questo. Con loro è aumentata la possibilità di usufruire di servizi che producono cultura e questo incrocio tra capacità di impresa e produzione di cultura va tutelato e favorito». Il dialogo con il Comune è aperto e in divenire, anche tramite l'assessore Roberto Stanchina. «Perdere questa opportunità sarebbe un passo indietro. Trento si è candidata città della cultura e se il Cafè chiudesse perderebbe un'opportunità per rivendicarsi tale». Intanto le porte riaprono, con orari infra settimanali 11.30-15.00 e 17.30-23.30, mentre venerdì e sabato l'orario serale si spingerà un po' oltre.

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