Unioni civili, già 10 coppie in attesa a Trento Ma servono i decreti attuativi della legge Cirinnà

Ma servono i decreti attuativi della legge Cirinnà

Sono già una decina le coppie che si sono rivolte ai servizi demografici del Comune di Trento per chiedere la possibilità di unirsi civilmente, avvalendosi del nuovo istituto giuridico che regola le unioni di fatto e quelle tra persone dello stesso sesso. In attesa del decreto attuativo, che il governo Renzi ha promesso in tempi rapidi, ci sono già tre coppie che hanno presentato i documenti all'ufficio anagrafe per essere pronte, ormai a settembre, a far riconoscere civilmente la loro relazione.

«Noi stiamo aspettando che a Roma completino l'iter burocratico - dice l'assessore alla semplificazione Chiara Maule - dopodiché il nostro ufficio anagrafe è già pronto per partire».

Molte coppie erano in attesa da anni per vedersi riconoscere diritti pari a quelli del matrimonio civile. «Dieci coppie interessate, di cui tre già con i documenti pronti - continua Maule - non sono poche. Ma è presto per dire se questa legge era veramente necessaria». In tanti aspettavano: ora che si può è naturale che piovano le richieste, è l'effetto novità. «Tra due o tre anni capiremo quanto questa norma abbia inciso» conclude l'assessore.

Sul piano nazionale la mancanza dell'esecutività, ad oltre un mese dall'approvazione della legge, ha suscitato qualche polemica e fatto sorgere dubbi di ostruzionismo da parte delle componenti politiche avverse alla legge. In città invece c'è fiducia e «grande disponibilità, le coppie che vengono da noi per le unioni civili sono molto collaborative e consapevoli», dicono dagli uffici preposti ad eseguire le nuove pratiche. Il decreto di attuazione era atteso per i 5 luglio scorso, ma ad oggi deve ancora essere discusso. L'assenza di direttive romane ai comuni italiani ha smosso le preoccupazioni di chi teme che, in mancanza di istruzioni certe, possano sorgere vizi procedurali e quindi annullare le unioni. Dagli uffici trentini, in ogni caso, negano tale eventualità. «Noi siamo pronti, non appena sarà possibile entreremo a regime» dichiara l'assessore Maule.

La legge sulle unioni civili, conosciuta anche come Legge «Cirinnà», è stata approvata l'11 maggio scorso. Essa concede il riconoscimento dei diritti previsti dal matrimonio civile anche le coppie conviventi o formate da persone dello stesso sesso. L'unione civile, ossia sancita da un ufficiale di stato alla presenza di due testimoni, sarà registrata come uno sposalizio tradizionale all'archivio dello stato civile.

«Ho espresso la mia perplessità sulla stepchild adoption ma non avrò alcuna difficoltà a registrare le unioni civili - aveva detto al nostro giornale il sindaco di Trento Alessandro Andreatta all'indomani dell'approvazione della «Cirinnà» - anzi, sono sempre stato d'accordo sui diritti riconosciuti alle coppie dello stesso sesso, a cominciare dall'assistenza per malattia. Come sindaco farò la mia parte. Dal momento che c'è la possibilità che l'unione venga registrata davanti ad un ufficiale di stato civile che può essere anche il vicesindaco o un assessore, c'è qualcuno che ha già dato volentieri la propria disponibilità».

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