In migliaia alla Festa dei Popoli, tra musica, danza e cultura

Musica, colori, danze, profumi e gusti di decine di Paesi si sono incontrati stamani in piazza Fiera a Trento per la Festa dei popoli. Iniziata ieri pomeriggio, oggi è proseguita con una sfilata con abiti tradizionali per le vie del centro, poi con una preghiera collettiva in piazza Fiera, tra le bancarelle di artigianato e di specialità gastronomiche, con il palco a vedere alternarsi le danze. In migliaia hanno seguito la sfilata e curiosato tra le bancarelle e il palco nella giornata.   

Sono intervenuti, tra gli altri, l'arcivescovo di Trento, monsignor Lauro Tisi, l'imam Aboulkheir Breigheche e l'assessora provinciale Sara Ferrari. La manifestazione è organizzata in dall'Arcidiocesi di Trento, in collaborazione con Provincia (Cinformi), Comune capoluogo, ministero dell'Interno e Unione europea (Fondo per l'integrazione di cittadini di Paesi terzi) e la regia operativa della Pastorale delle migrazioni.   

L'attenzione di questa 17/a edizione è stata centrata sul rapporto, spesso contradditorio, tra immigrazione e dimensione familiare. Un esempio su tutti: le donne immigrate impegnate in Trentino nell'assistenza domestica per sostenere le proprie famiglie di provenienza. "Sono una risorsa imponente per le famiglie occidentali - spiega don Beppino Caldera, responsabile della Pastorale delle migrazioni - ma pagano il caro prezzo di tenere a distanza i propri legami, comprimendo le proprie esigenze affettive. Vi sono poi situazioni, soprattutto nel caso dell'immigrazione maschile, ove si riesce a realizzare il ricongiungimento familiare, ma si tratta comunque - precisa don Caldera - di famiglie modificate negli equilibri affettivi e inserite in un contesto spesso carico di incognite e rischi".   

Il richiamo, quest'anno, alle famiglie immigrate si sposa fra l'altro con la Giornata internazionale della famiglia, istituita dall'Onu proprio il 15 maggio.

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