Coldiretti: già in vendita meloni e ciliegie, ma rischio sbalzi termici

A stravolgere i tempi di maturazione delle coltivazioni è stato in realtà anche un «pazzo» inverno

Sui banchi dei mercati sono già arrivati i meloni e le prime ciliegie made in Italy, spinti da una primavera che è iniziata con una temperatura di ben 2,8 gradi superiore alla media di aprile, mese che si è classificato al terzo posto fra i più caldi dal 1800.

È quanto emerge da un monitoraggio della Coldiretti sugli effetti dei cambiamenti climatici sui consumi degli italiani, sulla base delle rilevazioni Isac-Cnr nel mese di aprile, durante il quale è caduta anche il 55% di pioggia in meno del periodo di riferimento 1971-2000.

A stravolgere i tempi di maturazione delle coltivazioni è stato in realtà anche un «pazzo» inverno che, sottolinea Coldiretti, «è stato il terzo più caldo dall'inizio delle rilevazioni con una temperatura superiore di addirittura 1,76 gradi rispetto alla media del periodo di riferimento. Ciò ha sconvolto le coltivazioni, ingannate dall'insolito tepore, con l'eccezionale arrivo di produzione fuori stagione».

Importante, ricorda l'associazione, è però «verificare sempre l'origine nazionale in etichetta, che è obbligatoria per la frutta e verdura, e privilegiare gli acquisti direttamente dagli agricoltori nelle aziende o nei mercati di campagna Amica». A preoccupare gli agricoltori è però ora, conclude Coldiretti, «il rischio di sbalzi termici con gelate tardive che, purtroppo, si sono verificate a macchia di leopardo provocando gravi danni alle coltivazioni da nord a sud del Paese».

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