L'Agenzia spaziale europea vuole creare una base sulla Luna

Creare un «Moon Village», una base internazionale sulla Luna: è ancora un sogno, ma un sogno molto concreto animato dalla stessa passione che ha portato il primo uomo sulla Luna. A spiegarlo è stato Johann-Dietrich Worner, direttore generale dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa), in occasione di una conferenza organizzata a Roma alla facoltà di Ingegneria della Sapienza.

«Dopo l’esperienza di collaborazione internazionale della Stazione Spaziale Internazionale (Iss) è il momento di pensare al futuro», ha spiegato Worner. «Marte è ancora lontano e ci sono ancora troppi ostacoli mentre la Luna è alla nostra portata. Il sogno è di creare un “Moon Village”, una base internazionale pensata non tanto come una miniera da sfruttare ma piuttosto un grande laboratorio per sviluppare nuove tecnologie, dove ad esempio installare grandi telescopi».

Alla creazione di una base lunare l’Europa sta muovendo già i primi passi da tempo, ad esempio con il progetto «Luna 27», frutto di una collaborazione tra Esa e l’agenzia spaziale russa (Roscosmos), che punta a inviare in esplorazione un lander al polo Sud lunare entro 5 anni. «Ma non possiamo avere al momento nulla di certo - ha puntualizzato Worner - per ora è un sogno, anche se molto concreto. Non troppo diverso da quello che portò i primi uomini sulla Luna, non sapeva quando e come ma poi si è trasformato in realtà».

L’idea di un «villaggio» scientifico internazionale sulla Luna come base di ricerca e «trampolino» per Marte è un’idea condivisa da molte nazioni tra cui anche l’Italia: «un doppio obiettivo che porterebbe allo stesso salto di qualità tecnologica e di progresso che ha avuto la missione umana sulla Luna», ha spiegato Roberto Battiston, presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi). «Per farlo però ci serve un’ampia cooperazione internazionale - ha aggiunto - perché su Marte ci si va solo se siamo tutti insieme e l’Europa potrebbe avere una grande capacità di attrazione e “collante” verso paesi come Cina, India e Paesi arabi».

 

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