Gestori rifiugi e meteo: penalizzati da previsioni

L'incontro sul tema «Che tempo farà?» ha visto i gestori dei rifugi prendere di mira i meteorologi, accusati di penalizzare il turismo con previsioni sbagliate. «A me è capitato di avere 120 prenotazioni e di trovarmi le sale vuote con il sole fuori», dice Angelo Iellici del «La Rezila» in Val di Fassa.

di Giuseppe Fin

«Il meteo ha rubato l'anima a chi va in montagna ma è inutile combatterlo. Ci vorrebbe più accortezza nelle informazioni date». Tuona  Angelo Iellici , gestore del rifugio «La Rezila» che, come molti altri gestori, non si tira indietro nell'accusare i metereologi di rovinargli spesso gli affari negli ultimi anni. Sono davvero tempi duri per chi si occupa di previsioni meteo. La continua ed altissima richiesta di informazioni e l'esagerata aspettativa che spesso viene data ai «pronostici»  sono un grattacapo non da poco per gli esperti. Per discuterne ieri, nell'ambito del TrentoFilmFestival, è stato promosso a palazzo Roccabruna l'incontro «Che tempo farà?» organizzato da Accademia d'Impresa, in collaborazione con la Sat e l'Associazione gestori rifugi del Trentino.
Spesso accade, infatti, che le previsioni meteo, non proprio invitanti per una scampagnata in montagna, alla fine non si realizzino con tanto di dispiacere per gli appassionati e un bel po' di rabbia per i gestori dei rifugi che si vedono andare in fumo il guadagno di una giornata. «Ci penalizzano moltissimo - spiega Iellici - gli errori di chi informa sulle previsioni meteo. A me è capitato di avere 120 prenotazioni e di trovarmi le sale completamente vuote con il sole fuori». Secondo il titolare del rifugio «La Rezila» le web cam sul territorio servono a poco: servirebbe invece usare le previsioni scrivendoci sotto «da utilizzare con moderazione» ed invitare le Apt a creare percorsi escursionistici adatti anche in tempo di pioggia.


A non accettare le critiche e a difendersi sono però i meteorologi che si trovano ogni giorno a fare i conti con una scienza non sempre facile e soprattutto a «lottare» con tutta quella marea di siti internet che attraverso modelli tecnici tentano di prevedere le condizioni meteo riuscendoci però poche volte.
«Il rapporto tra la montagna e la meteorologia - spiega  Alberto Trenti , direttore di Meteotrentino - è molto complesso. Oggi le previsioni meteo sono fatte attraverso modelli numerici che forniscono delle informazioni che vengono poi interpretate dal professionista. Il ruolo di quest'ultimo è fondamentale e lo si dimostra nell'inesattezza che spesso si ha nelle previsioni di siti commerciali che utilizzano solo modelli informatici poco sicuri e dove non tutte le dinamiche vengono considerate».
Quello che è certo, sottolinea il responsabile di Meteotrentino, è che prevedere un temporale oggi è praticamente impossibile vista la velocità nello sviluppo e nella scomparsa del fenomeno. «Tutti i nostri bollettini - afferma Trenti - sono ragionati e valutati dal fattore umano. Molto utile sarebbe anche realizzare un sistema che potesse sfruttare l'esperienza di chi vive in un dato territorio per l'elaborazione delle previsioni».  


Se da parte del presidente della Sat  Piergiorgio Motter  arriva la proposta di inserire un indice di affidabilità per le previsioni, bisogna aggiungere che negli ultimi anni lo studio dei fenomeni meteorologici ha consentito di offrire previsioni più esatte nel lungo termine. «La meteorologia - aggiunge l'esperto  Luca Lombroso  - non è un'opinione. I sistemi automatici che si stanno diffondendo sono un danno per noi professionisti ma, detto questo, dobbiamo anche considerare la percezione che hanno le persone delle informazioni ricevute». Il brutto tempo, conclude l'esperto meteorologo, non sempre però deve essere visto come un aspetto negativo per l'economia. «In New Hampshire esiste il monte Washington - dice - uno dei più inclementi luoghi del mondo per i fenomeni atmosferici. Proprio su questa caratteristica è stato costruito il flusso turistico».

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