Insulti a cacciatrice Usa per foto con la giraffa uccisa

Un donna americana con la passione per la caccia ha orgogliosamente postato sul web una serie di foto-trofeo di lei accanto a un raro esemplare di giraffa nera, da lei appena ucciso a fucilate durante un viaggio in Sudafrica.

Un gesto che, lungi dal procurarle la gloria imperitura alla quale aspirava, le ha attirato una serie di insulti.

Le foto mostrano Tess Thompson Talley, 37 anni, del Kentucky, nel «Veld», la savana sudafricana, in una riserva naturale non specificata, mentre tiene in mano il fucile e parzialmente avvolta dal lungo collo ripiegato dell’animale, un maschio di 18 anni della rara variante con le macchie nere sul pelo, accasciato dietro di lei.

«Le mie preghiere perché si realizzasse il sogno di una vita intera sono state esaudite oggi. Ho avvistato questo raro maschio di giraffa nera, l’ho inseguito per un bel po’. Sapevo che era quello giusto. Aveva più di 18 anni, pesava 18 quintali e avevo la fortuna di poterne ricavare nove quintali di carne». Con il suo gesto, Talley ha detto di aver contribuito alla «conservazione».

Il safari in Sudafrica è stato compiuto lo scorso anno ma nessuno si è accorto del post della donna - che ha già diverse foto in posa accanto a «trofei» di caccia, fra cui un cervo appena abbattuto - fino a quando non è stato ritwittato da un sito, Africa Digest, e da allora è diventato virale. Attraendo subito le critiche e gli insulti di animalisti e ambientalisti.
    
«Assassina», «selvaggia», «ricca viziata» e «senza cuore», sono alcuni degli epiteti rivolti alla giovane americana. Ma lo stesso African Digest non ci è andato leggero: «Selvaggia bianca americana, parzialmente Neanderthal, viene in Africa e abbatte una rara giraffa nera, grazie alla stupidità del Sudafrica».

Un simile scandalo aveva suscitato nel 2015 l’abbattimento di Cecil il Leone, un fiero maschio di 13 anni dalla criniera rossa che viveva nel parco nazionale di Hwange, nello Zimbabwe, star di molti documentari e oggetto di studi dell’Università di Oxford. Il povero Cecil fu ferito con le frecce e poi finito a fucilate da un ricco dentista del Minnesota,  Walter Palmer, che si fece anch’egli fotografare accanto alla carcassa. Secondo quanto emerse sui media, Palmer per la sua preda aveva pagato 50 mila dollari.

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