La vecchiaia felice con i consigli di Paolo Hendel

Parlare di invecchiamento in un modo ironico e leggero, attraverso libri, teatro, arte e cultura. Perché, in fondo, «gli anziani non sono sempre e solo gli altri». Queste le riflessioni che hanno dato vita a «Futuro anteriore - Quando saremo invecchiati», ciclo di incontri ideato dalla Cooperativa Kaleidoscopio in collaborazione con TrentoSpettacoli per «mettere al centro il tema dell’invecchiamento come uno dei fatti della vita»: un tema che, in prospettiva, riguarda tutti da vicino. Si comincia oggi alle 18, alla sala della Fondazione Caritro di via Calepina a Trento (ingresso libero). Ad aprire il ciclo di incontri il comico televisivo Paolo Hendel, autore del libro «La giovinezza è sopravvalutata», manifesto per una vecchiaia felice dal carattere autobiografico. Fra visite alla prostata, pannoloni per incontinenza e segnali di Alzheimer, Hendel ci illustra la vecchiaia di cui nessuno vuole mai parlare e con la quale però tutti devono fare i conti: «Alla fine, la cosa bella della vecchiaia è eserci arrivati» conclude Hendel. Che però non ha scritto un libro comico, ma una guida divertente corredata da serissime schede mediche e scientifiche scritte da esperti geriatri.

A seguire, venerdì 15, il neuroscienziato Fabio Benfenati dialogherà sui meccanismi dei ricordi con Pierdante Piccioni, primario di Lodi che in seguito ad un incidente stradale ha perso 12 anni di memoria. Esperienza da cui è nato il diario «Meno dodici. Perdere la memoria e riconquistarla: la mia lotta per ricostruire gli anni e la vita che ho dimenticato».

A chiudere la kermesse saranno invece Luca Borzani e Marco Aime, autori di «Invecchiano solo gli altri», libro che ha ispirato l’intero progetto in cui «si riflette su una fase della vita spesso rimossa».

Ad aprire tutte le serate, la serie teatrale di TrentoSpettacoli scritta e diretta da Maura Pettorruso in collaborazione con Federica Chiusole, che ne sarà interprete con Stefano Pietro Detassis. «Una riflessione intergenerazionale per rispondere, con ironia e leggerezza, alle domande che ci riguardano».
«All’interno di Kaleidoscopio - ha spiegato la responsabile dell’area Cura e Benessere della cooperativa Francesca Bianchetti - 140 operatori incontrano ogni anno più di 3.000 persone anziane e le loro famiglie. Siamo convinti che un avvicinamento consapevole a questa fase della vita sia la strada giusta, e quando ci siamo chiesti come lanciare questa riflessione abbiamo trovato preziosi alleati nella cultura. Libri, teatro e tanta ironia per emozionare, sorridere e parlare con leggerezza, ma senza superficialità, di una fase della vita che troppo spesso è tabù».

«Il senso è quello di riuscire nel momento più anticipato possibile - ha spiegato il presidente di Kaleidoscopio Michele Odorizzi - a riprendere in mano il filo della nostra esistenza. Anticipare dunque quel futuro e riprogettare quel tempo della vita. Un tempo che, dato l’invecchiamento della popolazione, si sta allungando notevolmente».

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