Studente con autismo e università Il progetto trentino che segue 12 ragazzi

Per dare un supporto alla vita universitaria, relazionale e sociale di studenti con disturbo dello spettro autistico, l’Università di Trento ha ideato e promosso l’iniziativa «Neurodiversità-Università».

Sono già 12 le persone coinvolte e seguite da due anni.

«Per neurodiversità - spiega Ezio Elasdi del team scientifico di ODFlab - s’intende un differente modo di elaborare stimoli e informazioni, emozioni e pensieri. Nel contesto universitario la neurodiversità ha ricadute sulle relazioni con compagni e docenti e ha implicazioni sul funzionamento cognitivo e quindi sul modo di frequentare le lezioni e organizzare lo studio, gli esami e il percorso accademico in generale. La nostra convinzione è che vi possano essere dei numeri più consistenti e che grazie a questo nuovo servizio si possano aiutare più studenti con neurodiversità». «A quanto risulta - aggiunge - non sembra vi siano servizi analoghi, cioè specificamente pensati per la neurodiversità autistica in altre università italiane, mentre vi sono dei progetti pilota recenti in alcuni college statunitensi».

Punti cardine del progetto sono attività per favorire la socialità con incontri di gruppo sul metodo di studio, attività esperienziali per potenziare le competenze comunicative ed espressive e confronti su tecnologie e mondo dei computer.

Un’altra componente riguarda il supporto psicologico per aiutare gli studenti a comprendere le proprie difficoltà e a gestirle per vivere al meglio l’esperienza universitaria ed evitare blocchi e abbandoni. La terza azione, infine, è rivolta soprattutto a chi non conosce direttamente la neurodiversità e i problemi a essa collegati.

Il progetto sarà presentato mercoledì 11 aprile, alle 16, in un incontro pubblico a Trento a Palazzo Paolo Prodi in Via Tommaso Gar.

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