La protesta dei genitori «No Vax» «A Bolzano l'obbligo è stato rinviato»

Attivisti del comitato «Vaccinare Informati» e di altri gruppi impegnati contro le vaccinazioni obbligatorie, hanno incontrato ieri il presidente del Consiglio provinciale di Trento Bruno Dorigatti e un gruppo di consiglieri provinciali di minoranza a margine dei lavori di aula.
I cittadini hanno sottolineato che «sono molte migliaia le famiglie con figli parzialmente o non vaccinati, minacciate ora dalla prospettiva di rimanere escluse dai servizi per l'infanzia, senza sostegno alternativo o accompagnamento educativo pubblico».

Hanno inoltre ribadito la contrarietà assoluta alle modalità di vaccinare i bambini sancite dalla legge Lorenzin e hanno chiesto ai consiglieri provinciali di «percorrere tutti i margini consentiti alla Provincia autonoma per correggere il tiro della legge 119 del 2017», osservando come Friuli, Toscana, Liguria e la stessa Bolzano abbiano scelto di rinviare l'obbligo vaccinale, «mentre Trento insiste per un'interpretazione restrittiva della nuova legge nazionale».

I «No vax» chiedono l'applicazione della norma che non prevede prima del 2019 alcuna misura di esclusione dei bambini da scuole e asili. In subordine, chiedono che l'esclusione venga applicata per i mesi estivi e che vengano attivati strumenti di sostegno alle famiglie.
I consiglieri hanno espresso la convinzione che - dati gli alti numeri di cittadini coinvolti - nessuna esclusione da scuola verrà infine applicata ai non vaccinati. È stata annunciata anche la richiesta di una conferenza d'informazione in seno al Consiglio provinciale, per approfondire il tema.

I «No vax» hanno polemizzato per l'assenza dei rappresentanti della maggioranza provinciale. «Nelle stesse ore - hanno spiegato - con votazione pomeridiana, il consiglio provinciale trattava una mozione della minoranza inerente gli stessi temi, che interessano migliaia di famiglie trentine». «Purtroppo - hanno aggiunto - alla conferenza si sono presentati solamente i capigruppo delle minoranze. Totalmente assenti i capigruppo di tutto lo schieramento della maggioranza, dal Pd all'Upt, al Patt, alla Ual. Ci chiediamo e chiediamo ai nostri concittadini se fare politica comporti come priorità l'ascoltare i problemi e i bisogni della propria gente, oppure sia qualcos'altro, di cui ci "sfugge" la finalità nell'ambito della ricerca del Bene comune».

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