Grazie ai batteri arrivano le creme solari «bio»

I batteri «amanti del sole» possono diventare «biofabbriche» per la produzione di creme solari di nuova generazione, più sicure per la pelle e l’ambiente: coltivati all’interno di bioreattori, potrebbero fabbricare su scala industriale tutte quelle sostanze naturali che usano normalmente per proteggersi dai raggi Uv e che potrebbero diventare una alternativa bio ai filtri solari sintetici oggi in commercio. A sostenerlo è uno studio pubblicato sullo European Journal of Phycology dall’Università iraniana di Isfahan in collaborazione con lo University College di Londra e la Swansea University, in Gran Bretagna.
 
Abituati a vivere sotto il sole in ambienti estremamente aridi, i cianobatteri producono diverse sostanze naturali per proteggersi dalla disidratazione e dai pericolosi raggi ultravioletti. Il loro utilizzo come ingredienti nelle creme solari e idratanti permetterebbe di ottenere prodotti biodegradabili e più sicuri, che non generano reazioni cutanee perfino nelle pelli più sensibili. Anche l’industria cosmetica potrebbe trarre numerosi vantaggi dall’impiego dei cianobatteri: facili da coltivare, per sopravvivere richiedono soltanto luce solare, anidride carbonica e pochi nutrienti di base; inoltre sono capaci di rinnovarsi e riprodursi continuamente, garantendo una produzione no-stop. 

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