Firmin, l'azienda di famiglia che va a tutto gasolio

di Andrea Bergamo

Opera nel settore dei prodotti petroliferi da 40 anni,  ed è oggi diventata l'azienda leader della regione. Parliamo della Firmin  di Lavis: 110 milioni di fatturato e 48 dipendenti, ai quali si aggiungono  4 amministratori e altrettanti agenti. «In tutti questi anni abbiamo vissuto  molti cambiamenti e innovazioni, rimanendo al passo con la naturale evoluzione  del mercato e delle esigenze dei clienti» spiega con orgoglio la famiglia  Minzocchi, entrata nella compagine sociale nel 1980 fino ad acquisire l'intero  pacchetto azionario della società due anni più tardi.

Amleto Minzocchi  aveva iniziato ad operare nel settore dopo aver terminato il servizio militare.  «Era il 1967 e lavoravo come agente di commercio. I clienti ai quali mi  rivolgevo per la vendita di lubrificanti e gasolio erano le ditte di autotrasporti  locali ed i cittadini che richiedevano carburante per gli impianti di risaldamento  di abitazioni e alberghi» racconta il signor Amleto, affiancato dalla moglie  Ivana e dai figli Nicola e Manuel, che oggi guidano l'azienda con sede  in via ai Vodi a Lavis. «Per noi è fondamentale il rispetto delle linee  di condotta e di etica lanciate dai fondatori, senza cercare scorciatoie.  La qualità e il rispetto delle regole sono imprescindibili» spiega Nicola  Minzocchi, alla guida dell'azienda con il fratello Manuel a partire dagli  anni Novanta. Nel corso del tempo i titolari hanno così saputo portare  nuovi stimoli e modalità gestionali, oltre che un ampliamento della gamma  di lavoro. L'azienda oggi opera a tutto tondo commercializzando gasoli  e lubrificanti anche con la propria rete di distributori a marchio (lo  slogan è «Energia in movimento) a Salorno, Santa Cristina, Ortisei, Dobbiaco,  Malcesine, Caldonazzo, Baselga di Piné e Brentonico. Ed a breve ci sarà  una nuova apertura a Funes. Fiore all'occhiello dell'offerta è il rifornimento  dello speciale carburante per gli elisoccorsi di tutta Italia (isole comprese)  oltre che per i piccoli aeroporti, come quelli di Trento e Bolzano.

 

Il  carburante utilizzato per i velivoli è una sorta di mix tra gasolio e benzina,  con una fortissima resistenza al congelamento. La ditta lavisana offre  anche il servizio di deposito e custodia di benzina e gasolio per le principali  compagnie petrolifere che dispongono di una rete capillare di distributori  sul territorio del Trentino Alto Adige. Firmin dispone infatti del più grande deposito della regione; essendo anche l'unico deposito fiscale a  livello locale, è avvantaggiata nella gestione dei processi di rimborso  e di emissione di documenti per i prodotti a tassazione agevolata. Dieci  anni fa a Lavis è stato attivato anche uno scalo ferroviario: struttura  che riveste un ruolo di importanza primaria nella nostra regione, costituendo  un centro direzionale per lo scalo delle merci. Il primo treno era entrato  allo scalo il 27 novembre 2008 «Lo abbiamo realizzato in accordo con la  Provincia con l'obiettivo di togliere dalla strada il maggior numero di  autotreni possibile, liberando l'asse del Brennero e la Valsugana. Oggi  l'80% del prodotto arriva in Trentino su rotaia» evidenziano i Minzocchi.  Grazie a questa struttura sono stati tolti circa 5.000 camion all'anno  dalle strade, garantendo maggiore sicurezza ai viaggiatori. Ed a beneficiarne  è anche l'ambiente, grazie alla conseguente riduzione delle emissioni. 

Il resto del prodotto viene trasportato a bordo di 18 autotreni condotti  da una ventina di autisti che si approvvigionano presso le principali raffinerie  del Nord Italia a Trecate (Novara) e Cremona, oltre che presso i depositi  costieri come quello di Marghera. Firmin commercializza il 10% della quota di mercato dei lubrificanti del Trentino Alto Adige e del suo deposito  si serve la maggior parte delle compagnie petrolifere con distributori  stradali sul territorio delle province di Trento e Bolzano. «Un deposito  rispetto al quale garantiamo la massima sicurezza grazie a impianti antincendio  automatizzati che scattano quando i rilevatori di fiamma e gli appositi "nasi" avvertono la presenza di benzina o gasolio» afferma Nicola Minzocchi.  Per quanto riguarda invece la sicurezza sulle strade gli autisti seguono  corsi di formazione per gestire le situazioni di emergenza: è anche grazie  a questi addestramenti che l'autotrasportatore coinvolto nel gravissimo  incidente autostradale di Brescia ha saputo affrontare la situazione di  pericolo con competenza e sangue freddo.                 

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