Bolzano-Pergine in treno Un'odissea per il biglietto

Capita anche questo, che comprare un biglietto diventi un'odissea

Nell’epoca della tecnologia 2.0 e oltre, in un mondo in cui l’uso dei mezzi pubblici dovrebbe non solo essere facilitato, ma anche premiato, soprattutto in periodi di traffico congestionato come questo, capita che comprare un biglietto del treno diventi un’odissea. E non stiamo parlando, si badi bene, di chissà quale esotica destinazione. No, il caso che affronta questa lettera, inviataci dal nostro lettore Massimo Girardi, riguarda nientepopodimeno che un viaggio tra Bolzano e Pergine!

Ecco cosa è successo:

«Si viaggia per arrivare a destinazione ma il viaggio è, o dovrebbe essere un’esperienza da provare sempre per noi che viviamo le Alpi e le Dolomiti.
Ci sono esperienze ed emozioni di viaggio che ad iniziare dal servizio di trasporto pubblico che dovrebbe essere bello vivere anche nella nostra quotidianità. Non sempre però è così e le emozioni lasciano il posto agli interrogativi.

I fatti. Domenica 18 dicembre, devo raggiungere Pergine Valsugana in treno. Il programma di viaggio prevede, Bolzano-Pergine e ritorno in giornata.
Per il biglietto d’andata Bolzano-Pergine nessun problema. La cosa cambia nel chiedere il biglietto per il ritorno del tardo pomeriggio prevedendo di partire da Pergine con destinazione Trento con il regionale, cambio a Trento per proseguire con Eurocity N. 0083 delle ore 18.12 per arrivare a Bolzano alle 18.31.

La logica vorrebbe che si proceda a chiedere ed emettere un biglietto tra Pergine e Trento e un biglietto Trento-Bolzano vista la diversa tipologia di treno.

Ma così le cose non stanno perché «il computer non lo consente» è la risposta in biglietteria di Trenitalia a Bolzano. Il computer permette però di emettere il biglietto di andata Pergine-Salorno mentre per l’Eurocity l’emissione corretta sarà da Trento a Bolzano. Il risultato è che tra Trento e Salorno sono obbligato a pagare due biglietti per fare lo stesso tragitto.

Ebbi la stessa esperienza nel maggio 2016 nel mio viaggio giornaliero tra Bolzano-Caldonazzo e ritorno pur utilizzando i regionali in quel caso.
Ora le riflessioni sono più d’una: che senso ha tutto ciò? A decidere questa situazione che a noi viaggiatori appare del tutto assurda, è la «decisione di un computer» o la mancanza di volontà dell’uomo di far sì che un computer sia lo strumento che dovrebbe rispondere alle necessità e alle logiche del cittadino?

Ecco allora perché lavorare all’obbiettivo di un comune documento di viaggio come minimo nell’Euregio ha un suo senso. Creare uno spazio comune di mobilità accessibile a tutti i cittadini residenti nell’Euregio per arrivare a costruire una dimensione più vasta che tocchi la Macroregione alpina. Maggiore libertà e anche minori sprechi con una sensazione del viaggio che abbia il vero sapore dell’emozione».

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