Trentino, divorziati triplicati negli ultimi vent'anni

Sempre più divorziati in Trentino. Il loro numero l'anno scorso ha toccato il record storico: alla fine del 2015, infatti, chi in provincia aveva alle spalle uno o più matrimoni falliti era pari a oltre 15.000. Non solo: annualmente dal 1995 al 2015, anni per i quali è possibile analizzare l'evoluzione del fenomeno in provincia, i numeri sono cresciuti con forza tanto da triplicarsi in poco più di vent'anni, aumentando mediamente di oltre 500 all'anno (563,7 in media). Le separazioni e i divorzi procedono a un ritmo di circa il doppio, ovvero di 1.000 all'anno, e la novità legislativa del divorzio breve ha aumentato le possibilità di mettere fine a un'unione che non regge più con tempi e spesa molto inferiori a una volta.

Tanto che, per i prossimi anni ci si attende un incremento ulteriore dei numeri di separazioni e divorzi. Ciononostante, i trentini, almeno per il 2015, hanno dato un segnale di fiducia nei confronti del matrimonio. Il numero di unioni celebrate nei Comuni e in Chiesa, infatti, è tornato a salire dopo quattro anni di continuo calo.

Divorzi, incremento senza fine.

Negli ultimi anni il numero dei divorziati continua a crescere in Trentino. Se si considerano quelli tout court si arriva a numeri tra i 450 e i 520 l'anno, se si aggiungono anche le separazioni, anticamera di altrettanti futuri divorzi, i numeri salgono a oltre 1.000 casi di scioglimento di matrimoni ogni anno dal 2010 in poi.

Il risultato è quello per cui il numero delle persone divorziate in Trentino ormai raggiunge quasi le dimensioni di città come Arco o Riva. Alla fine del 2015, infatti, il numero di chi ha un divorzio alle spalle in Trentino è arrivata a toccare le 15.530 unità, quando solo nel 1995 il numero di divorziati in provincia era di 4.262, meno di un terzo di quelli registrati l'anno scorso.

Nel 2003 si era praticamente alla metà della cifra del 2015 (circa 7.800), mentre solo 10 anni fa, il numero dei divorziati era salito già oltre quota 9.100. Tra 2014 e 2015, poi, un salto numericamente importante visto che sono stati quasi 1.000 i divorziati in più segnalati a fine anno sul territorio provinciale, contro medie di circa 500 all'anno nel periodo precendente.

Più donne che uomini.

Nel rapporto dell'Ispat relativo all'andamento della situazione della popolazione trentina negli ultimi 20 anni si nota come tra i divorziati sono di più le donne degli uomini. In particolare, se si osserva il dato dell'intera provincia, le divorziate sono in totale 8.877, mentre i divorziati sono in totale 6.653. Se si guarda alla distinzione per età, oltre la metà dei divorziati, pai a 7.960 persone in questa condizione, rientra nella fascia che va dai 45 ai 59 anni. Per quanto riguarda i divorziati più giovani, se ne registrano già sei che hanno un matrimonio finito e che sono compresi tra i 20 e i 24 anni. E ce ne sono altrettanti che hanno oltre i 95 anni.

Trento dove si divorzia di più.

Trento e il territorio della val d'Adige, ovvero i comuni di Aldeno, Cimone e Garniga, assieme alla Comunità dell'Alto Garda, che comprende anche Arco e Riva, sono le due zone della provincia dove si divorzia di più. Se la frequenza dei divorziati in Trentino è infatti pari al 2,9%, con 15.530 persone con un matrimonio finito alle spalle su 538.000 residenti complessivi, le due comunità considerate hanno un'incidenza che si avvicina al 4% (il 3,7% sia per Trento sia per l'Alto Garda).

L'andamento degli ultimi anni indica che nel prossimo futuro la situazione potrebbe vedere un ulteriore aumento sia dei numeri dei divorziati sia dell'incidenza sulla popolazione. Se si guarda alla frequenza dei divorziati sul totale dei trentini residenti negli ultimi 20 anni, infatti, si è passati da meno dell'1% nel 1995 (più precisamente lo 0,8%) al 2,9% della fine dell'anno scorso.

Una spinta dal divorzio breve.

Con l'approvazione l'anno scorso della nuova legge sul divorzio breve, i tempi per le separazioni e il numero dei divorzi annui dovrebbero subire una spinta ulteriore. Le nuove regole, infatti, prevedono che si possa separarsi prima e divorziare poi con una spesa minima (32 euro in totale) e con tempi ridotti. Per poterne usufruire occorre non avere questioni patrimoniali in sospeso né figli assieme.

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