Legambiete boccia la legge sui parchi

«I parchi sono in crisi. È il momento di pensare alla loro tutela e mettere da parte le polemiche. Pensiamo a dare un futuro alle nostre aree protette liberandoci di vecchie logiche e pregiudizi. L’ambiente ha bisogno di un ragionamento nuovo, di un “eco-valor” 10.0».

Questo il pensiero della presidente nazionale di Legambiente Rossella Muroni sul ddl di riforma dei parchi che domani approderà in aula al Senato, dopo il via libera al testo da parte della commissione Ambiente.

Il disegno di legge, che modifica la legge quadro sulle aree protette (la 394 del 1991) «dopo sette anni di stallo e di contrapposizioni arriva al passaggio in un’aula parlamentare.

Ma, al di là dei singoli punti, su cui pure ci sarebbe da lavorare, alla legge manca un orizzonte ampio costituito da scelte condivise anche con l’apertura di un percorso di confronto sociale».

Infatti, osserva la presidente di Legambiente, «al sistema di conservazione della biodiversità italiana una legge di modifica serve sicuramente, soprattutto per aggiornare una legislazione ormai obsoleta rispetto alle nuove competenze che si vogliono affidare ai parchi; ma che sia davvero funzionale al rilancio dei parchi, individuando una nuova missione che concili la tradizionale conservazione della natura con l’economia, la difesa del territorio, la diffusione della cultura e della legalità».

Tra le proposte di Legambiente per esempio ci sono «l’abolizione dell’albo dei direttori dei parchi, l’apertura della governance ai giovani e alle donne, il rilancio di una programmazione e del finanziamento delle aree naturali protette».

Sulla riforma, ricorda Muroni, «insieme con altre associazioni ambientaliste è stato inviato un documento ai senatori per chiedere alcune modifiche all’attuale testo».

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