Bottamedi al Patt, lo sconcerto degli ecologisti

di Zenone Sovilla

«Solo pochi mesi fa, tu, Manuela Bottamedi reputavi - parole tue - "impossibile solo pensare di dialogare con questa maggioranza, perché troppo chiusa su schemi vecchi e non certo politicamente corretti e sostenibili". Inoltre, mi dicesti chiaramente che condividevi "tutti i propositi del nostro programma dei Verdi” ma aggiungevi con grinta che non riuscivi a comprendere come potevamo pensare di promuoverlo alleandoci con il centrosinistra autonomista che "si trova a disagio" su quegli stessi contenuti».

Lo scrive in una lettera aperta alla consigliera provinciale il coportavoce dei Verdi, Marco Ianes, che offre la sua testimonianza diretta e allunga la lista di chi è rimasto spiazzato dalle scelte politiche operate dalla ex esponente Cinque stelle (ha lasciato il gruppo in luglio e ora si accasa nel Partito autonomista trentino tirolese, il Patt del presidente della Provincia, Ugo Rossi).

Se Manuela Bottamedi rivendica la sua libertà di cambiare idea e gruppo consiliare, altri - Ianes è in buona compagnia - sottolineano la distanza rimarchevole e apparentemente incolmabile fra le visioni politiche precedentemente manifestate dalla consigliera e quelle del suo nuovo partito.

«Ti ho conosciuta personalmente alcuni mesi fa, in occasione di alcuni  incontri che ci hanno visti condividere molte riflessioni politiche, dopo la tua elezione in consiglio provinciale. Mi ricordo che abbiamo parlato di gestione dei rifiuti, tema a  noi molto caro, criticando ambedue le scelte fatte nel passato dalla politica inceneritorista, supportata proprio dal partito che ora ti appresti a vivere come tua nuova “casa” politica», scrive ancora Ianes nella sua missiva.

E aggiunge: «Non ho mai approvato un atteggiamento così chiuso, tipico del movimento che rappresentavi fino a qualche tempo fa, convinto che il dialogo politico, pur nella diversità di appartenenza partitica e ideologica, è l’essenza basilare della democrazia che deve sempre essere garantita; ti dissi, molto chiaramente, che qualora avessi cambiato idea, una porta aperta al dialogo, tra noi che avevamo gli stessi principi ambientalisti e di tutela del bene di tutti sopra al bene di interessi privati, l’avresti sempre trovata; ma tu, molto gentilmente, mi rispondesti che, per rispetto di chi ti aveva eletta, pur non avendo più le condizioni di stare con loro, saresti rimasta a lavorare come indipendente. Scelta coraggiosa e che ritenni rispettosa davvero di un equilibrio politico considerevole.
 
Oggi sono basito: la scelta che hai fatto, di accasarti in un partito che non rappresenta tipicamente gli ideali ambientalisti, gli ideali di tutela e salvaguardia degli animali e che a suo tempo è stato strenuo sostenitore di una politica dei rifiuti che sosteneva l’inceneritore, ti mette in una posizione di credibilità compromessa verso tutto ciò che ci eravamo detti su questi temi».
 
Poi, l'esponente del partito ecologista approndisce la sua critica alla parabola politica della consigliera: «Davvero non capisco; non tanto la scelta di cercare una nuova casa, bensì  la casa che hai scelto! Nulla da dire sul Patt, peraltro nostro partner di coalizione e che ha la sua visione politica storica; un partito degno di assoluto rispetto, ma che certo non si può dire possa raccogliere gli stessi “modus operandi” che tanto osannavi e professavi fino a qualche settimana fa. Tant’è, la scelta tu l’hai fatta in piena e assoluta libertà giuridica, per carità; ma mi rimane il quesito politico: perché il Patt? Che senso logico ha, in ragione degli argomenti che discutevamo qualche mese fa? Proprio non capisco. O, forse, comincia a maturarmi qualche idea, meno nobile  rispetto agli argomenti condivisi un tempo;  mi rimane l’amarezza, davvero sincera e profonda, di aver sbagliato a valutare la tua posizione di distacco dalla coalizione come posizione di principio; forse, era solo una posizione di attendismo per il miglior offerente. E, ovvio, non potevamo certo essere noi...».
 
Il coportavoce dei Verdi prevede che il futuro possa però riservare pure qualche altra sorpresa: «Il tempo è galantuomo e dirà molto presto chi aveva ragione; se il Patt nell’intercettare i tuoi voti consiliari ora, al fine di mettere in difficoltà il partner “più grande” , oppure tu a cercare consensi in un’area che certo non ti appartiene e che, come è accaduto a qualche tuo predecessore, ti farà pagare elettoralmente tale scelta in futuro; a meno che, il tuo trasformismo non sia del tutto esaurito e si completi ulteriormente, con la negazione di tutti quei principi ambientalisti di cui andavi tanto fiera fino a qualche tempo fa. A questo punto non mi stupirei proprio di nulla».
 
Infine, il richiamo a un altro colloquio avuto nei mesi scorsi: «Ci eravamo appassionati anche a parlare di un’ipotetica e illusoria collaborazione in previsione delle prossime comunali a Trento. Facesti tanto rumore per nulla anche allora, sollevando un polverone tra gli ex tuoi elettori? O forse, stavi già seminando il terreno per il tuo passaggio di bandiera e pure di sponda? Non lo sapremo mai…».
 

Interviene anche Lucia Coppola, consigliere comunale dei Verdi, che definisce «davvero incredibile» la scelta di Manuela Bottamedi e sottolinea: «Se fossi un suo elettore, magari qualcuno che prima votava Verde ahimè!, sarei deluso e arrabbiato. Anche le sue posizioni sulla scuola, così in antitesi con le tesi di Rossi, ora risultano davvero poco credibili. Peccato, in molti ci siamo sbagliati. Sei salita in fretta, come tanti del tuo ex movimento, non come molte di noi che da anni un passetto alla volta hanno lavorato per il bene comune, e hai disperso altrettanto velocemente un patrimonio di consensi che forse non erano poi così meritati. Non credo che il Patt, a parte i suoi leader, ti accoglierà gioiosamente a meno che tu non rinneghi tutto quello che hai detto e fatto sin qui. Comunque tanti auguri, temo che tu ne abbia bisogno...».Dal mondo ambientalista si leva anche la voce di uno storico protagonista di molte battaglie, Adriano Rizzoli, figura di primo piano molto nota per la lotta a favore della raccolta differenziata spinta dei rifiuti in alternativa all'inceneritore progettato dalla Provincia. Rizzoli, che definisce «amara» la vicenda politica della Bottamedi e la inquadra in un contesto politico provinciale sconfortante, «una situazione politica indubbiamente deteriorata e svuotata di valori che non può essere rigenerata o miracolata né dai grandi partiti di raccolta né con il “richiamo alle armi” del compianto presidente Diego Moltrer».
Rizzoli richiama poi un'altra delle spiegazioni del cambio di casacca fornite dalla consigliera: «Manuela Bottamedi scriche che “l’unica garanzia di salvataggio, l’unico vero salvagente ce lo può fornire un grande partito di raccolta, in grado di condizionare le scelte di Roma sul Trentino”. A noi pare, invece, che uno dei più gravi problemi della politica locale e nazionale sia proprio questo rinchiudersi dentro i vecchi steccati, le solite prassi politiche che perpetuano uno scenario allarmante per l'ambiente, la salute, il lavoro. Il crescente astensionismo elettorale mi pare confermi la crisi di un certo modo di intendere la rappresentanza politica».

Infine, ecco un nuovo siluro politico che arriva dagli ex compagni di viaggio del Movimento Cinque stelle, firmato Riccardo Fraccaro: il deputato trentino ha diffuso nel suo canale Youtube due video. Uno censura e canzona in musica, sulle note di «Felicità» (un po' in stile Sora Cesira), il comportamento della consigliera, invitandola a dimettersi. L'altro, parimenti caustico, è «un documentario sulla metamorfosi di Manuela Bottamedi, la cosiddetta Bottamorfosi. Eletta con il M5S nell'ottobre 2013, dal giugno 2014 nel gruppo misto, dall'autunno 2014 a fianco del presidente Rossi e da novembre 2014 nel partito di maggioranza Patt». Un secondo video lo ha intitolato «La Bottagabbana: la storia musicata di Manuela Bottamedi».

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