Oltre mille «lupi solitari» ricercati dall'Fbi

Una sfida quasi impossibile: tenere sotto controllo oltre 1.000 possibili «lupi solitari» sparsi in tutti gli Stati Uniti e pronti ad entrare in azione in qualunque momento e con qualunque mezzo.
Questo l'inquietante quadro illustrato dal capo del bureau investigativo, Christopher Wray, durante un'audizione al Congresso americano. La minaccia è legata sia al terrorismo di matrice islamica sempre più imprevedibile sia a quello quello di matrice «domestica» caratterizzato dalla piaga delle stragi di massa.
Uno sforzo immane, dunque, reso ancor più difficile - denunciano i democratici in Congresso - dalla decisone dell'amministrazione Trump di tagliare del 5% il budget dell'Fbi.
Oltre la metà delle persone che ogni giorno vengono «tracciate» dagli agenti federali, ha spiegato il numero uno dell'Fbi, sono quelle a rischio radicalizzazione.
Soggetti reclutati in luoghi di culto o semplicemente vittime della propaganda online o sui social media dei tanti gruppi che inneggiano alla jihad e che invitano ad emulare gli attacchi avvenuti negli ultimi mesi in Europa e ovunque nel mondo, utilizzando veicoli, coltelli, armi da fuoco leggere. «La difficoltà è che questo tipo di lupi solitari - ha spiegato Wray - sceglie obiettivi soft e utilizza armi facili da reperire, anche ordigni artigianali, fabbricati in casa».
Nel mirino dell'Fbi soprattutto molti attivisti legati ad ambienti dell'estrema destra, o altri che militano in gruppi che si battono con l'uso della violenza per i diritti degli animali o contro l'aborto. Ma - spiegano i vertici dell'Fbi - a costituire un pericolo anche molte persone che gravitano nei gruppi estremistici per la difesa dei diritti degli afroamericani o militano in formazioni di estrema sinistra.

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