Arrestata la top gun «Progettava un golpe»

Terrorismo e tentativo di colpo di Stato: sono le pesanti accuse che la procura generale ucraina rivolge all'ex top gun Nadia Savchenko, fino a non poco tempo fa considerata in patria una vera e propria eroina del conflitto nel Donbass e una «prigioniera politica» della Russia. L'ex pilota di elicotteri e ora deputata è stata posta in stato di fermo durante una seduta della Verkhovna Rada, il Parlamento ucraino, che ieri l'ha privata dell'immunità e ha dato via libera al rinvio a giudizio.
Gli inquirenti sostengono che la 36enne preparasse un attacco armato contro il Parlamento ucraino con granate e fucili automatici acquistati dai separatisti filorussi del Donbass. Il piano - stando alla procura - era dei più sanguinosi. Prevedeva di bombardare la zona dei palazzi governativi, di far crollare a colpi di mortaio la cupola della Verkhovna Rada e di uccidere poi i deputati superstiti. Ma anche di ammazzare il presidente Petro Poroshenko. L'ex militare respinge tutte le imputazioni, ma lo fa seguendo una linea difensiva poco chiara.
In aula ha reagito con sorrisi sarcastici alle presunte prove illustrate ai parlamentari dal procuratore generale Iuri Lutsenko.

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