Anche gli Schützen alla festa per i 90 anni di Ratzinger

Ci sarà anche una delegazione degli Schützen bavaresi ad un modesto festeggiamento che si terrà a Castel Gandolfo per il 90° compleanno del Papa emerito Ratzinger.

«A Pasquetta, il giorno dopo il suo compleanno - dice il suo segretario Georg Gaensewein - ci sarà un modesto festeggiamento “alla bavarese”, con una piccola delegazione dalla Baviera, fra di loro anche gli Schützen».


Benedetto XVI è stato il 265° Papa della Chiesa cattolica dal 19 aprile 2005 al 28 febbraio 2013. In latino annunciò la sua rinuncia al ministero di vescovo di Roma, successore di san Pietro.

La notizia, data dall’Ansa, in pochi minuti fece il giro del mondo. Ratzinger è stato l’ottavo pontefice a rinunciare al ministero petrino, se si considerano i casi di Clemente I, Ponziano, Silverio, Benedetto IX, Gregorio VI, Celestino V e Gregorio XII, di cui si hanno fonti storiche certe o molto attendibili.

UNA VITA IN IMMAGINI

I 90 anni di Ratzinger: immagini di una vita


Joseph Ratzinger-Benedetto XVI, nono successore tedesco di Pietro, figlio di un poliziotto e di una cuoca, è nato a Marktl am Inn, il 16 aprile 1927. Fine teologo, uomo timido dotato di grande capacità di ascolto, maestro nel predicare in modo accessibile anche sui temi più complessi, in quasi otto anni da papa ha incontrato milioni di persone, ha compiuto decine di viaggi internazionali e in Italia, ha scritto varie encicliche per dire che l’amore e la speranza non sono qualcosa ma qualcuno, cioé Cristo, e per rinnovare la dottrina sociale della Chiesa.

Ha scritto il Gesù di Nazareth in più volumi, per mostrare che la fede non è un elenco di proibizioni ma un rapporto di amicizia con il Dio fatto uomo. Ha posto i temi della povertà e dell’Africa, dei giovani, dell’ecumenismo e dell’annuncio della fede al mondo secolarizzato al centro del proprio regno. Ha lottato energicamente contro la pedofilia del clero, imponendo una inversione di rotta nella coscienza, nelle norme e negli atteggiamenti della Chiesa nei confronti dei preti pedofili. Trascorsa l’adolescenza a Traunstein, negli ultimi mesi della seconda guerra mondiale è stato arruolato nei servizi ausiliari antiaerei, mentre era iscritto d’ufficio alla Gioventù hitleriana.

Prete dal 29 giugno 1951, addottorato in teologia con una tesi su sant’Agostino e abilitato alla docenza con una su san Bonaventura, è stato docente a Frisinga, Bonn, Muenster, Tubinga e Ratisbona. E’ stato esperto al Concilio Vaticano II.

Nel ’77 Paolo VI lo ha nominato arcivescovo di Monaco e il 27 giugno lo ha creato cardinale. Il suo motto episcopale è stato «Collaboratore della verità». Ha partecipato ai conclavi che nel ’78 hanno eletto papa Luciani e papa Wojtyla. Nel 1981 Giovanni Paolo II lo ha nominato prefetto della Congregazione per la dottrina della fede. È stato presidente della commissione per la preparazione del Catechismo della Chiesa cattolica, vice decano e poi decano dei cardinali. È stato eletto papa il 19 aprile del 2005, al quarto scrutinio.

Numerosissime le sue pubblicazioni prima dell’elezione, ma anche da papa ha coltivato il dono della scrittura, innovando la comunicazione papale, in particolare con la lettera agli irlandesi sullo scandalo della pedofilia, e con quella ai vescovi sul caso del vescovo lefebvriano negazionista Williamson.

È sbarcato anche sui social network, con un profilo Twitter. Tra i suoi documenti anche due Motu proprio del 2007: uno per ripristinare la maggioranza dei due terzi per l’elezione di un pontefice e l’altro, il Summorum Pontificum, che ha liberalizzato la messa in latino. La lettera ai cinesi del 2009 non ha dato alla lunga i risultati sperati nei rapporti con Pechino, che resta una criticità della Santa Sede. Infine, a sorpresa, la sua decisione di lasciare il Pontificato.

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