Thailandia, espulsione e multa per i due sudtirolesi processati per aver strappato alcune bandiere

Avevano strappato alcune bandiere. Condannati con la condizionale ma per il momento restano in cella

Non sono ancora stati scarcerati Tobias Gamper e Ian Gerstgrasser, i due giovani italiani di 20 e 18 anni arrestati in Thailandia per aver avere strappato alcune bandiere nazionali.

Però, la vicenda dei due giovani sembra risolversi: sono stati processati stamani e condannati a una pena detentiva sospesa (con la condizionale) e a una pecuniaria che va pagata subito.

Restano in una cella della stazione di polizia di Krabi, in attesa del trasferimento a Bangkok per l'espulsione.

Tobias Gamper (20 anni) e Ian Gerstgrasser (18 anni) sono stati condannati a una pena i cui termini saranno diffusi solo domani, ma che per usufruire della condizionale è necessariamente inferiore ai due anni.

L’iter di espulsione prevede la consegna dei due nei prossimi giorni alla polizia dell’immigrazione del Paese, con successiva custodia nel centro di detenzione temporanea dell’immigrazione di Bangkok, prima di un rimpatrio che avverrà verosimilmente nel giro di alcune settimane.

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I due connazionali erano stati arrestati ieri a Krabi, nel sud della Thailandia.

Dopo l’arresto erano stati costretti a scusarsi in un video. 

Le scuse non gli hanno fatto comunque guadagnare il perdono della piazza online, almeno a leggere il fiume di insulti. «Picchiateli fino a farli svenire e spezzategli i polsi», è uno dei commenti.

Il caso è stato seguito con attenzione anche dalla nostra ambasciata a Bangkok, in contatto con le famiglie.

L’amore per la patria è inculcato costantemente dal sistema educativo thailandese, dalla propaganda governativa e dai media. Il tricolore orizzontale thailandese rappresenta la nazione (rosso), il buddismo (bianco) e la monarchia (blu).

Tutti concetti sui quali in Thailandia non si scherza per niente, ancor meno sotto un governo militare. Una lezione che, anche in caso di una semplice espulsione dal Paese, i due italiani avranno imparato a loro spese.

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«Spero che la vicenda conclusasi felicemente dei due giovani altoatesini arrestati ed ora liberati in Thailandia sia per loro un ammonimento ad attuare comportamenti consoni, non soltanto all’estero ma anche a casa loro», commenta il governatore altoatesino Arno Kompatscher.
Kompatscher ha ricordato di essere stato in stretto contatto con la Farnesina, da dove già ieri era trapelata l’ipotesi di una felice conclusione della vicenda. Quanto accaduto, ha commentato ancora Kompatscher, dovrà essere anche un utile insegnamento sui danni che provoca l’abuso di alcool.

Sulle polemiche politiche seguite ad un’affermazione dei ragazzi, secondo i quali in Italia alla bandiera sarebbe attribuito un significato diverso che non in Thailandia, Kompatscher ha invitato a considerare che è stato detto da due ragazzi: «Alle loro affermazioni, credo, non va attribuito alcun significato di carattere politico», ha affermato.

Rispondendo ad un cronista, che gli chiedeva se il gesto dei ragazzi in Thailandia sia da porre in relazione con la propaganda contro il tricolore attuata dai separatisti come ad esempio Eva Klotz, il governatore ha risposto: «Un conto sono gli obiettivi politici che ognuno può avere, un conto sono i mezzi usati per perseguirli. Questi ultimi non debbono essere volti a ferire i sentimenti di una parte della cittadinanza».

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