Addio a Michael Cimino Hollywood in lutto

«Ricorderò sempre il nostro lavoro assieme. Mi mancherà». Con questa breve dichiarazione all’Hollywood Reporter Robert De Niro, protagonista del capolavoro di Michael Cimino «Il Cacciatore», ha ricordato il regista scomparso ieri a 77 anni.

Il film del 1978 ottenne cinque premi Oscar, tra cui miglior film e miglior regia, ma non quello per il migliore attore protagonista. Fu invece Christopher Walken a ricevere il riconoscimento come miglior attore non protagonista, la pellicola costituì tuttavia un eccezionale banco di prova per future superstar del calibro di De Niro appunto, così come sotto la direzione di Cimino emergeva e risplendeva il talento di Meryl Streep aprendo le porte dell’Olimpo del cinema all’attrice oggi icona di eccezionale bravura. Eppure di quell’Olimpo Cimino ad un certo punto fu costretto ai margini.

Significativa la battuta d’arresto nei primi anni Ottanta dovuta a budget per l’epoca considerati eccessivi e senza adeguate ritorni al botteghino. «I cancelli del cielo» del 1979 fu la pietra dello scandalo: un Western con Kris Kristofferson e Christopher Walken oggi acclamato come film culto ma all’epoca bollato quale disastro finanziario, con il suo budget iniziale di 11,5 milioni da dollari lievitato alla cifra record di 44 milioni.

Un precedente che segnò l’industria di Hollywood determinando una svolta talmente rigida da far tirare il freno anche su ambiziosi progetti con grandi prove di creatività. Nel ricordare Cimino oggi però non si può prescindere dal segno indelebile che il suo lavoro ha lasciato nella storia del cinema americano. «Con il suo approccio visionario e la sua attenzione a ogni dettaglio, Michael Cimino ha segnato per sempre la storia della cinematografia», sottolinea Paris Barclay, presidente del Directors Guild of America, «con il suo lavoro più iconico, “Il Cacciatore”, Michael ha saputo cogliere gli orrori della guerra attraverso lenti molto personali, attirando l’attenzione di una intera nazione» all’epoca ancora alle prese con quei traumi, con quella storia.

La conferma della morte di Michael Cimino, che si è diffusa senza troppo clamore proprio come il regista si era abituato a vivere, è stata confermata dalle autorità del Los Angeles County dove il regista viveva, a Beverly Hills, non sono però stati diffusi ulteriori dettagli sulle circostanze della morte.

Eric Weissmann, amico di lunga data ex legale di Cimino, ha riferito che in diversi avevano tentato di contattare il regista negli ultimi giorni ma non ricevendo alcuna risposta avevano avvertito la polizia, che ha trovato il corpo senza vita nel suo letto. Conoscenti e amici non erano inoltre al corrente di una possibile malattia.

 

La scena più famosa de «Il Cacciatore», quella della roulette russa:

 

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