Ferito il cuore dell'Europa 31 morti e oltre 250 feriti

Sale a 32 il numero dei morti negli attentati di Bruxelles, oltre 250 i feriti: il cadavere di un’altra vittima dell’attentato di ieri è stato trovato oggi all’aeroporto di Bruxelles, nei pressi di Zaventem.

Il corpo era sotto le rovine di un muro crollato per una delle due esplosioni nella sala partenze dell’aerostazione.

Fra le vittime si teme ci sia l’italiana Patricia Rizzo, impiegata presso un’agenzia della Commissione Ue, che al momento figura tra le persone che risultano scomparse da ieri dopo l’attentato alla metropolitana a Maalbeek.

Dalle indagini emerge anche che l'attacco era previsto a Pasquetta ma è stato anticipato in seguito all'arresto del super-ricercato Salah Abdeslam.

Frattanto gli inquirenti ipotizzano che gli attentatori fossero quattro, tre dei quali sarebbero morti nelle esplosioni, mentre un quartto risulta tuttora in fuga (dopo la notizia dell’arresto, circolata stamane ma poi non confermata dalle autorità).

L’aeroporto è ancora chiuso e lo resterà almeno fino a domani e intanto sulla piazza che si è raccolta per ricordare le vittime delle bombe dell’ Isis si piange abbracciati ai propri figli, si scrivono per terra con gessetti colorati messaggi contro l’odio.

Fra tutti risalta la grande scritta «Io sono Bruxelles», che ricorda a ciascuno, nella città che ospita tutte le lingue d’Europa, la comune origine.

Per motivi di sicurezza è stata cancellata anche la partita di calcio Belgio-Portogallo, un’amichevole in programma martedì prossimo.

Oggi si è registrato anche un falso allarme all’altro aeroporto, quello di Charleroi. Gli uomini della sicurezza hanno ispezionato un’auto sospetta parcheggiata vicino allo scalo.
L’allarme era sorto quando un addetto al parcheggio aveva visto un cellulare vicino la macchina.
È stato appena verificato che l’auto appartiene a un impiegato dello scalo e che quello accanto all’auto era solo un telefonino abbandonato.


 

 

L'uomo preso dalla polizia ad Anderlecht non é l'artificiere Najim Laachraoui: lo scrive il quotidiano belga DH. Lo stesso giornale stamani aveva dato la notizia dell'arresto di Laachraoui.

E intanto sono stati identificati i kamikaze dell'aeroporto: sono i fratelli Khalid e Ibrahim El Bakraoui che si sono fatti saltare in aria ieri. L'identificazione dei due è stata resa nota dalla polizia. 

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La Farnesina ritiene molto probabile che ci sia un'italiana tra le vittime degli attentati di Bruxelles. Si tratterebbe di una funzionaria Ue italiana. Il covo nella zona di Schaerbeek, dove ieri è stata trovata una bomba con dei chiodi, prodotti chimici e una bandiera dello Stato Islamico, è stato scoperto grazie al tassista che ha portato i tre sospetti all'aeroporto di Zaventem, secondo Le Soir. L'uomo era rimasto sorpreso che i tre uomini non gli avessero lasciato toccare le loro valigie.


TERRORE A BRUXELLES

Il duplice attacco è il più grave mai subito dal Belgio in tempo di pace e il premier Charles Michel, a cui è arrivato il sostegno di tantissimi leader politici ha promesso che la caccia ai colpevoli sarà condotta «senza tregua, giorno e notte», perchè «noi siamo uniti e determinati a proteggere la nostra libertà che è stata colpita». «È ancora presto per dire con certezza se gli attacchi siano legati a quelli di Parigi», ha detto durante una breve conferenza stampa il procuratore federale Frederic Van Leuw a cui sono state affidate le indagini. Ma intanto numerose perquisizioni sono state subito lanciate in diverse parti di Bruxelles e del Paese. E in un covo nel comune di Schaerbeek, quartiere della capitale già setacciato dopo gli attentati di Parigi, sono stati trovati un ordigno esplosivo con chiodi, prodotti chimici e una bandiera dell'Isis.

E proprio due ordigni con chiodi, secondo fonti ospedaliere, sarebbero stati utilizzati per l'attacco kamikaze condotto a Zaventem, l'aeroporto di Bruxelles. Qui, poco prima delle 8, ha preso il via la scia di sangue che ha sconvolto la capitale del Belgio e dell'Ue, frequentata ogni giorno da migliaia di persone provenienti dai quattro angoli d'Europa. La prima bomba è esplosa nei pressi dei banchi accettazione delle compagnie aeree. La seconda, dopo pochi secondi, ha devastato la zona di collegamento tra i banchi check-in e i controlli di sicurezza. I superstiti e i soccorritori si sono trovati davanti a una scena raccapricciante: corpi smembrati, sangue e vetri ovunque, una colonna nera di fumo che si levava verso il cielo. Neanche il tempo di capire che cosa fosse successo e un altro attentato, alle 9.11, seminava morte e terrore dentro un vagone nella metropolitana mentre il convoglio era fermo alla fermata di Maalbeek, nel centro del quartiere che ospita le istituzioni europee.

Attentati a Bruxelles: l'Europa sotto attacco

A questo punto è scattato l'allarme rosso: tutta l'area è stata blindata dalle forze di polizia, lo stato di allerta è stato portato al massimo livello (4) in tutto il Paese, i trasporti pubblici sono stati sospesi e le stazioni chiuse. Le prime indagini condotte dagli inquirenti hanno portato all'individuazione di tre sospetti grazie a un fermo immagine preso dalle telecamere dell'aeroporto che li riprende mentre spingono dei carrelli-bagaglio con sopra dei grossi borsoni: due si sarebbero fatti saltare in aria, il terzo, con occhiali e cappello calato sulla testa, è oggetto di una caccia all'uomo per la quale la polizia ha chiesto l'aiuto della cittadinanza. I due presunti kamikaze indossano entrambi un solo guanto sulla mano sinistra: secondo i media, sarebbero serviti a nascondere i detonatori degli ordigni.

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Intanto, per proteggere gli obiettivi sensibili - stazioni, centrali nucleari, porti e aeroporti - il governo ha deciso di schierare altre centinaia di soldati e altri poliziotti che avranno anche il compito di sorvegliare le frontiere. E si fa strada l'ipotesi che l'arresto di venerdì scorso del più ricercato d'Europa - quel Salah Abdeslam membro del commando di Parigi che poi non ha avuto il coraggio di farsi saltare in aria ma è rimasto nascosto a Bruxelles per quattro mesi - abbia potuto imprimere un'accelerazione all'esecuzione di attentati che sono frutto di un'accurata pianificazione. «Continueremo a colpire l'Isis», ha assicurato Barack Obama da Cuba. Renzi ha sottolineato che la «minaccia è globale, ma i killer sono anche locali. Non è tempo né di sciacalli né di colombe». Per Hollande, con gli attacchi di Bruxelles «è stata colpita tutta l'Europa», cosa che impone di prendere «misure indispensabili» e proporzionate alla minaccia: la guerra «sarà lunga». Scioccato e preoccupato si è detto anche l'inglese Cameron. E in una nota congiunta, i leader Ue hanno parlato di «attacco alla nostra democrazia». L'aeroporto di Zaventem oggi resterà chiuso, ma le scuole e i trasporti pubblici - tranne la metro - funzioneranno regolarmente nonostante i tre giorni di lutto nazionale. Ma per il ritorno alla normalità ci vorrà più tempo.

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