Spagna, una testimone sul bus «La gente gridava e piangeva»

"È stato tutto un girare e cadere. La gente gridava e piangeva. Ci siamo sentiti perduti, tutto era buio. È stato orribile".

È il racconto dei terribili attimi dell'incidente del bus degli studenti Erasmus fra Valencia e Barcellona di una ragazza rimasta ferita, ora ricoverata all'ospedale di Tortosa. La giovane, intervistata dal quotidano catalano El Periodico ha chiesto che non fossero resi noti il suo nome e nemmeno la nazionalità, per timore di mettere in angoscia i genitori.

"L'ultima cosa che desidero e farli stare male. La paura che ho vissuto io è più che sufficiente". Ha mandato un messaggio con il cellulare al fratello, per rassicurarlo. Gli ha chiesto di non dire nulla ai genitori. Ha il braccio sinistro bendato e immobilizzato. Della dinamica dell'incidente non ricorda quasi nulla, perchè dormiva. È passata dal sonno a un incubo da sveglia in qualche decimo di secondo.

Al momento dell'incidente, racconta, "quasi nessuno era sveglio, perché nessuno aveva dormito da quando eravamo partiti la mattina prima, sabato, da Barcellona". Il bus, con gli altri quattro della 'carovanà degli Erasmus, era partito verso le tre del mattino, dopo la notte trascorsa al Festival del Fuoco de Las Fallas. Tre ore dopo, alle sei, lo schianto e l'incubo.


Solo due studenti spagnoli si trovavano a bordo del pullman della morte, a bordo del quale 13 ragazze del programma Erasmus sono morte in Catalogna.

In tutto c'erano giovani di 22 nazionalità diverse.

Secondo la stampa spagnola, che cita la protezione civile catalana, queste le nazionalità degli studenti a bordo, seguendo l'ordine del documento diffuso ai giornalisti: Perù, Bulgaria, Polonia, Irlanda, Olanda, Belgio, Palestina, Giappone, Ucraina, Repubblica Ceca, Nuova Zelanda, Regno Unito, Italia, Ungheria, Germania, Svezia, Turchia, Grecia, Finlandia, Norvegia e Svizzera


C'è apprensione, a Torino, per due studentesse di Farmacia coinvolte nel tragico incidente stradale di Tarragona. Erano sul pullman che questa mattina si è schiantato contro un'auto sull'autostrada Ap-7, a Freginals. Nello scontro tredici ragazze hanno perso la vita, tra cui fino a sette italiane secondo la Farnesina. Erano tutte studentesse Erasmus, come le due studentesse piemontesi, una delle quali è irrintracciabile.

La notizia del loro coinvolgimento si è diffusa a Torino soltanto in serata. Annalisa Riba, 22 anni il prossimo giugno, è riuscita a chiamare i genitori per rassicurarli. "Sono viva", ha detto loro al telefono. La famiglia è originaria di Dronero, nel Cuneese. Dopo il liceo Scientifico, frequentato con profitto al Collegio Sacra Famiglia di Torino, la scelta di studiare Farmacia e, ora, di fare l'Erasmus in Spagna. Una esperienza fino ad ora più che positiva per questa ragazza "sorridente e solare", come la descrivono gli amici. Il padre, commercialista, e la madre, sarebbero già partiti per raggiungerla. Secondo quando si apprende, la giovane è sotto choc, ma le sue condizioni non sarebbero gravi. Con lei, in Spagna, sul pullman che stava rientrando da una gita a Valencia, dove le studentesse avevano assistito alla Notte dei Fuochi della celebre Fiesta de Las Fallas, c'era una seconda torinese, Serena Saracino, 23 anni tra una settimana.

Per tutto il giorno la famiglia e l'università di Torino hanno cercato di rintracciarla, senza però riuscire a mettersi in contatto con lei. Le sue condizioni sarebbero gravi. In serata, il sindaco di Torino Piero Fassino, che su Twitter si è detto "in apprensione per le studentesse coinvolte nell'incidente", si è messo in contatto con l'unità di crisi della Farnesina. L'identificazione dei passeggeri è particolarmente complicata, perchè il bus coinvolto faceva parte di una carovana di cinque pullman in viaggio da Valencia a Barcellona.

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