Orrore Isis: «Decapiteremo i ribelli, consegnateci le vostre figlie».

Nel giorno in cui la Turchia si unisce alla coalizione internazionale guidata dagli Usa per bombardare l'Isis in Siria, l'orrore per l'azione degli jihadisti irrompe ancora una volta coi numeri sulle brutalità compiute e con un proclama shock del leader spirituale dello Stato islamico a Sirte. Le cifre diffuse dall'Osservatorio per i diritti umani parlano di 3.156 esecuzioni sommarie in Siria in 14 mesi, 91 solo negli ultimi 30 giorni. Mentre nel sermone tenuto nella moschea al Rabat, Hassan al Karami ha minacciato la popolazione della città libica: «Decapiteremo i ribelli dell'opposizione, consegnateci le vostre figlie».

Il sostegno di Ankara alle operazioni militari della coalizione era nell'aria da giorni. Il 24 agosto, infatti, il governo di Erdogan aveva annunciato che Stati Uniti e Turchia avrebbero presto lanciato operazioni aeree congiunte e «ad ampio raggio» nel nord della Siria. Così è stato: i caccia militari turchi - si spiega in un comunicato del ministero degli Esteri - hanno colpito nella notte tra venerdì e sabato. Fonti militari citate dalla emittente Ntv parlano di intensi bombardamenti aerei nella regione a nord di Aleppo, dove sarebbero state colpite almeno 7 postazioni jihadiste.

L'auspicio dell'amministrazione statunitense è che finalmente grazie all'appoggio turco si possa intensificare l'offensiva in Siria, grazie al fatto che le basi di Ankara sono molto più vicine agli obiettivi da colpire, col risultato di operazioni più rapide, imprevedibili e quindi efficaci.

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