Parigi, attacco alla redazione di Charlie Hebdo, almeno dieci morti

Si concludono con altro sangue i tre giorni più lunghi per la Francia, cominciati con la strage in redazione a Charlie Hebdo e finiti con un doppio, simultaneo assalto dei reparti speciali francesi. Morti i tre terroristi, che hanno inneggiato ad al Qaida e all'Isis, morto un loro probabile fiancheggiatore. Morte anche quattro persone, ostaggio in un supermercato di prodotti kosher. In un messaggio dal Cairo, Al Qaida in Yemen (Aqap) ha rivendicato l'azione, organizzata per vendicare il profeta Maometto, mentre su Youtube uno dei responsabili di Aqap, Harith gin Ghazi, ha chiesto alla Francia di smettere di attaccare l'Islam o ci saranno nuovi attentati. "Usciremo da questa prova ancora più forti", ha detto il presidente Francois Hollande in tv, provando a risollevare i francesi atterriti da un incubo interminabile. Ma poi ha subito aggiunto che "per la Francia le minacce non sono finite". Il terribile attacco ai vignettisti di Charlie Hebdo, poi il crudele assassinio di una giovane poliziotta, infine la fuga dei tre terroristi braccati come animali, i due fratelli integralisti Cherif e Said Kouachi e l'ultrà islamico di origine maliana Amedy Coulibaly. Fino a questa mattina sembrava che l'attesa dovesse durare ancora a lungo, poi la notizia che i due Kouachi avevano tentato di rubare un'auto, si erano scontrati con la polizia e, infine, si erano asserragliati in una tipografia della zona industriale della Seine-et-Marne, a est di Parigi, a ridosso dell'aeroporto Charles de Gaulle di Roissy. Secondo il procuratore della Repubblica di Parigi, François Molins, i due erano armati sino ai denti e possedevano addirittura un bazooka, con l'ogiva pronta ad essere sparata. Contemporaneamente, si stringeva il cerchio attorno a Coulibaly, del quale non si era saputo più nulla dopo l'assassinio della giovane agente ieri mattina: fermati i genitori, un mandato veniva spiccato nei confronti suoi e della sua compagna, Hayat Boumeddiene, che è tuttora ricercata. I fratelli Kouachi non si erano resi conto di avere con loro un ostaggio. Dopo ore, sentendosi perduti e privi di potere di scambio con la polizia che li assediava, sono usciti dallo stabilimento sparando contro la polizia, alle 16.57. Seguendo gli ordini impartiti direttamente dal presidente Hollande, i reparti speciali hanno risposto al fuoco e hanno "neutralizzato" la minaccia. I due fratelli, che avevano fatto sapere di voler morire "da martiri", sono stati uccisi nello scontro a fuoco. Nel primo pomeriggio, intanto, era riemerso Coulibaly, di cui non si avevano notizie da ore. Era braccato, ha saputo dei suoi genitori fermati, ha sentito che era arrivato alla fine ed è passato al gesto estremo: kalashnikov in pugno, è entrato in un supermercato di prodotti kosher a Vincennes, periferia residenziale di Parigi, prendendo in ostaggio una decina di persone, fra cui donne e bambini, e gridando ai primi poliziotti arrivati: "sapete chi sono, sapete chi sono!". Le ricostruzioni, e lo conferma anche Molins, dicono che abbia ucciso subito quattro degli ostaggi, minacciando poi un massacro se fossero stati toccati i fratelli Kouachi. Ha avuto la calma e la concentrazione di telefonare alla redazione di BFMTV per mettere in chiaro che la sua azione era coordinata con i fratelli terroristi, che avrebbero dovuto occuparsi "loro di Charlie Hebdo, io dei poliziotti". Dopo essersi detto appartenente allo Stato islamico, si è preparato alla fine cominciando a pregare (i redattori di BFMTV hanno ascoltato le sue preghiere dal cellulare rimasto staccato). Anche a Vincennes, per ordine di Hollande, le teste di cuoio sono passate all'azione, esattamente tre minuti dopo Dammartin-en-Goele: fuoco e granate lacrimogene sul supermercato, irruzione ed esplosioni, poi il silenzio. Lentamente sono usciti i superstiti, mentre i soccorritori si dedicavano ai feriti. Cinque i morti accertati: Coulibaly e quattro ostaggi. Alcuni riferiscono però che tra le quattro vittime ci potrebbe essere un possibile complice del killer, ma il procuratore non conferma l'ipotesi. Messa in scacco da tre persone nonostante avesse schierato quasi 100mila uomini sul terreno, la Francia prova già da stasera a curarsi le ferite e a interrogarsi sul futuro. Già il primo ministro Manuel Valls ha fatto capire in giornata che c'è forse bisogno di cambiare qualcosa nell'arsenale legislativo francese, alcune circostanze che emergono di ora in ora lo confermano: Coulibaly a piede libero nonostante fosse stato condannato a 5 anni nel 2013 per aver tentato di far evadere Belkacem, terrorista algerino tristemente noto per gli attentati del 1995; Cherif Kouachi, già segnalato come integralista pericoloso, reduce da un soggiorno in Yemen nel 2011 che egli stesso ha definito "finanziato dall'imam Anwar al-Awlaki", eppure libero di agire e organizzarsi a proprio piacimento. I francesi provano a ripartire, anche se stasera la strada appare molto in salita. Charlie Hebdo vive, o almeno prova a farlo, riprendendo il lavoro con i superstiti della carneficina ospitati nella redazione di Liberation. Domenica, alla marcia "repubblicana" in nome dell'unità nazionale, in prima fila ci sarà anche Francois Hollande. Verranno a trovarlo, per esprimergli vicinanza e solidarietà, Matteo Renzi, il premier inglese David Cameron, lo spagnolo Mariano Rajoy, la cancelliera Angela Merkel, i massimi vertici europei e il segretario di stato americano alla Giustizia, Eric Holder.

AGGIORNAMENTI (venerdì 9 gennaio 2014)

«Usciremo da questa prova ancora più forti», ha aggiunto il presidente francese, Francois Hollande. «Dobbiamo essere capaci di rispondere agli attacchi con la forza ma anche con la solidarietà - ha continuato il presidente - Noi siamo un popolo libero, che non cede a nessuna pressione, che non ha paura, perchè difendiamo un ideale più grande di noi». (20.01)

- Discorso alla nazione del presidente Francois Hollande, che esprime cordoglio per le vittime (confermata la morte oggi di quattro ostaggi), ringrazia le forze dell'ordine e richiama tutti i cittadini all'unità contro la minaccia terroristica che resta purtroppo elevata dopo l'attentato di due giorni fa contro il settimanale satirico Charlie Hebdo che ha fatto dodici vittime (i redattori sopravvissuti oggi sono tornati al lavoro). (19.58)

- «Sono un componente dello Stato islamico», ha detto invece Amedy Coulibaly, che alle 15 di questo pomeriggio - mentre teneva in ostaggio le persone all’interno del supermercato kosher della Porte de Vincennes a Parigi - ha contattato BFM-TV. (19.46)

- Cherif Kouachi ha detto anche di essere stato incaricato di «vendicare il profeta» dopo la pubblicazione delle vignette di Maometto dall’Imam Anwar-al-Awlaqi, americano di origini yemenite, ucciso da un drone Usa nel settembre 2011 in Yemen. (19.45)

- Cherif Kouachi, uno dei fratelli sequestratori, raggiunto al cellulare questa mattina da BFM TV, aveva affermato di essere in missione per «al Qaida dello Yemen». (19.25)

- Il premier italiano Matteo Renzi annuncia che domenica sarà a Parigi per incontrare il presidente francese Francois Hollande. Lo scrive su Twitter aggiungendo: «Non permetteremo alla paura di cambiarci». (18.59)

- Hayat Boumeddiene, presunta fidanzata o ex fidanzata del sequestratore di Porte Vincennes, non era presente nel supermercato dove Amedy Coulibaly ha preso gli ostaggi, seconto quanto riferiscono fonti di Le Monde. (18.56)

- Secondo alcune fonti da confermare, la giovane Hayat Boumeddiene, ritenuta la complice di Amedy Coulibaly, sarebbe riuscita a fuggire dal negozio kosher di Parigi. (18.33)

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- L’uomo prigioniero nell’edificio dove erano i fratelli Kouachi a Dammartin-en-Goele non era propriamente un ostaggio, perché i terroristi non si sono mai accorti della sua presenza. Lo rivelano gli inviati sul posto di BFM-TV. Il giovane impiegato della tipografia in cui erano asseragliati i due terriristi era nascosto in uno scatolone ed ha avvertito la polizia con cellulare. (18.32)

- Anche l’emittente all-news francese FranceInfo parla di almeno quattro ostaggi morti nel negozio kosher, mentre numerosi altri sarebbero stati tratti in salvo dalla polizia durante il blitz. Altri quattro ostaggi sarebbero rimasti feriti. Uno dei tre poliziotti feriti sarebbe in condizioni gravi. (18.15)

- Secondo alcune fonti da verificare, ci sarebbe più di una vittima fra le persone tenute in ostaggio nell'ipermercato kosher di Parigi. Tre di loro sarebbero morte. Gli ostaggi, a quanto è dato sapere, erano più dei sei di cui si era parlato e fra loro c'era anche un bambino. (18.00)

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- Sarebbe stata catturata viva la giovane Hayat Boumeddiene, ritenuta la complice di Amedy Coulibaly, l'uomo di origine africana che teneva in ostaggio sei persone nel negozio ebraico a Parigi. Nel blitz risulta sia morto un ostaggio; sono rimasti feriti quattro agenti delle forze speciali. (17.50)

- La polizia spiega che il blitz di Dammartin ha visto i due terroristi uscire allo scoperto dopo il lancio di fumogeni dentro la tipografia. Ne è seguita la sparatoria con la polizia in cui i due fratelli Kouachi sono stati uccisi. Leggermente ferito un agente delle forze speciali. (17.42).

- Fonti investigative confermano che anche il sequestratore nel negozio kosher è stato ucciso nel blitz. Secondo alcune fonti, da verificare, uno degli ostaggi sarebbe morto. Due agenti sarebbero rimasti feriti. Dubbi sulla sorte di Hayat Boumeddiene, ritenuta la complice del killer. (17.39)

- La gendarmeria locale spiega che i due fratelli Kouachi sono stati freddati nel conflitto a fuoco con le forze speciali della polizia che poco prima del tramonto hanno fatto irruzione nella tipografia: gli spari si udivano perfettamente anche a distanza, come testimoniano le immagini tv. (17.35)

- Confermata da fonti della polizia la notizia che i due fratelli Kouachi sono stati uccisi nel blitz della polizia dentro la tipografia di Dammartin. In salvo l'ostaggio, un impiegato 27enne. Spari in questi istanti anche nel negozio ebraico in cui erano asserragliati gli altri due terroristi Amely Coulibaly e la sua fidanzata Hayat Boumeddiene. (17.25)

- Secondo la France Presse i due fratelli Kouachi sono stati uccisi nel blitz delle forze speciali. (17.20)

- Esplosioni e colpi di armi automatiche pesanti anche nei pressi del negozio ebraico in cui un terrorista tiene in ostaggio sei persone. (17.05)

- Fumogeni e spari nella tipografia di Dammartin: è scattato il blitz. (16.57)

- C’è anche un bebè di sei mesi, oltre ad almeno 5 adulti, fra gli ostaggi tenuti nel negozio di alimentari kosher a Parigi. Lo ha appreso la televisione israeliana Canale 2. «È una catastrofe! Mia nipote Sarah è in quell’emporio con il suo bebè Noah di sei mesi», ha detto una loro congiunta, Kali Peretz, parlando di almeno sei ostaggi. (16.24)

- Leggi i commenti di esponenti religiosi, politici e intellettuali.

- Il sequestratore avrebbe lasciato uscire una donna dal negozio ebraico. Non è chiaro se la donna sia ferita. (16.14)

- Il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha dato ordine al ministero degli esteri e al Mossad di dare al governo francese «ogni assistenza necessaria per combattere l’ondata di terrorismo a Parigi». Lo ha detto la radio militare dopo la cattura di ostaggi nel supermercato kosher della capitale francese. «Il mio messaggio - a Parigi, a Gerusalemme, ovunque - è che la prima regola nella lotta al terrorismo è rifiutarsi di cedere alla paura, rifiutarsi di avere paura», ha affermato Netanyahu ricevendo oggi l’ambasciatore di Francia Patrick Maisonnave. «Dobbiamo restare unite per respingere questa ondata di paura», ha aggiunto il primo ministro israeliano. (15.54)

 - Secondo il canale tv iTelè, i servizi segreti algerini avevano avvertito la Francia il 6 gennaio scorso dell’imminenza di un attacco terroristico. (15.52)

- Riunione di emergenza all'Eliseo con il presidente francese Hollande, i ministri di Esteri e Difesa e i vertici della polizia: probabilmente si decide se procedere con i blitz contro i terroristi. (15.48)

- L'uomo che tiene almeno sei persone in ostaggio nel negozio ebraico di Parigi avrebbe posto come condizione per la resa che la polizia lasci andare i due fratelli Kouachi, asserragliati in una tipografia della zona industriale del paese di Dammartin-en-Geole, comune di circa 8 mila abitanti che si trova circa settanta chilometri a nord di Parigi. (15.35)

 - Il ministero dell’Interno francese ha smentito la notizia di due morti nella sparatoria nel negozio kosher di Parigi. Lo riferisce France24. L’emittente, citando fonti di polizia, parla di «un ferito in gravi condizioni». (15.25)

 - Allarme bomba,. poi rientrato, al Trocadero, nei pressi della torre Eyffel. Chiuso temporaneamente e poi riaperto l'accesso alla fermata della metropolitana. (15.19)

 - La Prefettura di Parigi, in presenza della grave situazione a Parigi, ha ordinato per precauzione la chiusura di tutti i negozi della rue des Rosiers, il cuore dell’antico quartiere ebraico di Parigi, il Marais. (15.14)

 - Amely Coulibaly, il sequestratore del supermercato kosher, è uscito di prigione da due mesi. Era stato arrestato e condannato nel 2010, per aver fatto parte di un gruppo che aveva elaborato un piano per tentare di far evadere Smait Ali Belkacem, l’autore dell’attentato del 1995 alla stazione Rer di Saint-Michel a Parigi. Nella stessa inchiesta, riferiscono i media francesi, era stato interrogato anche Cherif Kouachi, uno dei due assalitori di Charlie Hebdo, che era però stato scagionato. (14.52)

 C’è anche una ragazza, la ventiseienne Hayat Boumeddiene, tra i ricercati per la sparatoria di ieri a Montrouge. La prefettura di Parigi ha emesso un avviso di ricerca nei suoi confronti. Secondo Bfm Tv sarebbe la fidanzata di Amedy Coulibaly, il killer che ora è barricato nel supermercato kosher di Parigi. Secondo alcune fonti, la giovane si troverebbe a sua volta all'interno del negozio. (14.40)

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- Ci sarebbero stete vittime, forse due, nella sparatoria cui è seguita la presa di ostaggi in corso nell'ipermercato kosher. (14.10)

- L'uomo autore della sparatoria e del sequestro in un supermercato di Parigi si è fatto riconoscere dalla polizia sul posto come l'assassino della poliziotta di ieri: "sapete chi sono! sapete chi sono!", ha gridato per due volte ai poliziotti. (14.05)

- Ha pesantissimi precedenti penali il sequestratore del supermercato kosher di Parigi e assassino della poliziotta di ieri. Il nome del sequestratore sarebbe Amedy Coulibaly, un trentaduenne di origine africana, con pesanti precedenti giudiziari per traffico di stupefacenti e atti di violenza, secondo quanto riferisce il canale Bfm Tv che mosta anche una foto segnaletica. (14.03)

- "Sono cinque gli ostaggi trattenuti" nel supermercato kosher della porte de Vincennes a Parigi: è quanto riferisce BFM-TV che mostra le immagini delle teste di cuoio in azione sul posto. (13.40)

 

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- Il killer della poliziotta ieri mattina nel sud di Parigi è lo stesso che tiene diversi ostaggi, tra cui donne, davanti al negozio Kosher alla Porte de Vincennes di Parigi. (13.30)

- Nel supermercato kasher in cui è barricato un uomo armato, probabilmente l'autore della sparatoria di ieri a Montrouge, ci sono diversi ostaggi, tra cui delle donne. Lo riferiscono le reti all news francesi. (13.25)

- Sparatoria attorno alle 13 a Parigi, zona Porte de Vincennes. Lo annunciano fonti giornalistiche. Ci sarebbe un sequestro di persone, davanti a un negozio di alimentari kosher, frequentato da ebrei. (13.10)

- Uno dei fratelli Kouachi, incrociato questa mattina da un commerciante di Dammartin, ha detto "se ne vada, noi non uccidiamo i civili". (12.50)

- Durante una conversazione telefonica, i due assalitori di Charlie Hebdo hanno detto di voler "morire da martiri". È quanto rivela ai microfoni di itelè il deputato dell'Ump (centrodestra) Yves Albarello, eletto del dipartimento in cui i due sono ora barricati. (12.44)

- «Vogliamo morire come martiri!»: è quanto avrebbero detto i due fratelli Kouachi, asserragliati in una fabbrica a Dammartin-en-Geole, agli uomini dell'antiterrorismo, che hanno hanno stabilito un contatto con i due. (12.30)

 

- L'autore della sparatoria di ieri a Montrouge, periferia sud di Parigi, conosceva i fratelli Kouachi, gli assalitori di Charlie Hebdo. Lo rivela la tv France 2, citando fonti dell'intelligence transalpina. Secondo il sito di 20 Minutes, gli uomini erano "in contatto". (12.20)

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- Sono probabilmente stati avviati dei contatti tra i responsabili delle forze dell'ordine e i due fratelli Kouachi, asserragliati in una fabbrica della zona industriale di Dammartin-en-Geole. Lo afferma BFM-TV.

- Circa 300 tra bambini e maestre si trovano in una scuola primaria a poca distanza da dove è in corso l'imponente operazione di polizia, a Dammartin Goele, per catturare i due terroristi ritenuti responsabili dell'attacco a Charlie Hebdo. Secondo testimoni i maestri hanno fatto stendere i bambini a terra per tenerli lontani dalle finestre e la scuola ha chiesto ai genitori di non andare a prendere i loro figli. Nell'istituto si cerca di mantenere la calma e la situazione al momento sembra essere sotto controllo.

- "Una o diverse persone sono tenute in ostaggio" dai presunti terroristi di Charlie Hebdo nell'azienda di Dammartin-en-Goele, nel dipartimento della Seine-et-Marne: lo dice BFM-TV.

- Le scuole di Dammartin-en-Goele - il comune della Seine-et-Marne dove sono in corso impressionanti operazioni di polizia contro i due presunti terroristi di Charlie Hebdo barricati all'interno di un'azienda con un ostaggio - sono "confinate, con gli alunni chiusi all'interno" per precauzione. Lo riferisce una professoressa contattata telefonicamente da Le Monde.fr.

- I liceali di Dammartin-en-Goele, la cittadina a nordest di Parigi dove è in corso una presa d'ostaggi da parte dei presunti autori della strage alla sede di Charlie Hebdo, sono confinati nell'edificio scolastico e "terrorizzati". Una alunna ha riferito al sito di Le Figaro che gli studenti hanno ricevuto l'ordine di non avvicinarsi alle finestre e che possono sentire i movimenti della polizia dalla loro classe.

- La sparatoria a Dammartin-en-Goele trai fuggitivi e i gendarmi ha fatto due morti e 20 feriti. Lo riferisce ancora il sito di Le Parisien, citando sempre fonti sul posto.

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- "L'epilogo è vicino": lo ha detto il prefetto di polizia di Parigi, riferendosi alla vasta operazione di polizia attualmente in corso a Dammartin-en-Goele, dove i due terroristi di Charlie Hebdo si sono barricati in un'impresa di lavori pubblici e hanno preso un dipendente in ostaggio.

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- Nelle mani dei terroristi che hanno compiuto la strage a Charlie Hebdo, c'è un "solo ostaggio", dipendente dell'azienda di lavori pubblici di Dammartin-en-Goele, non lontano da Parigi: lo riferiscono i media francesi. Secondo fonti non confermate citate da I-tèlè, l'ostaggio "sarebbe ferito".

- Il fitto scambio di colpi di arma da fuoco, secondo quanto si apprende, è avvenuto prima delle 9 in località Dammartin-en-Goele, nel dipartimento della Seine-et-Marne, 45 chilometri a est di Parigi, a mezz'ora dal punto in cui i fratelli Kouachi erano ricercati.

- Due persone ferite nella sparatoria a Dammartin-en-Goele, a nordest di Parigi, sono state trasportate nel vicino ospedale di Meaux. Lo riferisce il sito di Le Parisien, citando fonti sul posto.

- I terroristi avrebbero preso degli ostaggi e si sarebbero barricati, ma la polizia ha aperto il fuoco contro i due fratelli Kouachi, responsabili del massacro di Charlie Hebdo. La violenta sparatoria si è verificata a nord est di Parigi, dove si sarebbero rifugiati i ricercati, barricati nella sede di un'azienda con degli ostaggi, nella cittadina di Dammartin-en-Goele. Da ore gli spostamenti di Cherif Kouachi e Said Kouachi sono sotto i riflettori di tutto il mondo. I ricercati erano stati avvistati dagli elicotteri della polizia tra i boschi a nordest di Parigi, gia' setacciati nelle ultime ore dalle teste di cuoio.

AGGIORNAMENTI (giovedì)

- Perquisizioni a tappeto sono in corso in Piccardia, a Villers-Cotteret, Crepy-en-Valois e in cittadine e campagne circostanti, alla ricerca dei due fuggitivi accusati di aver commesso l’attacco di ieri a Charlie Hebdo. Molte immagini di camionette blindate, poliziotti con fucili d’assalto e giubbotti antiproiettile, blocchi stradali e case accerchiate circolano su siti d’informazione, tv e social network, ma al momento non filtrano informazioni attendibili sui risultati delle ricerche.

 

- Sono stati mobilitati 88.000 uomini per la dare la caccia ai due terroristi autori della strage a Charlie Hebdo. Lo ha annunciato il ministero degli Interni francese, secondo quanto riportato da France 24.

- Charlie Hebdo non molla, anzi moltiplica per dieci. Mercoledì prossimo la rivista sarà regolarmente in edicola, e con una tiratura aumentata a un milione di copie, dalle abituali centomila.

- Soprattutto giovani, ragazzi e molte ragazze con il velo e in mano il cartello #notinmyname. È partita su twitter la campagna sui social network dei musulmani contro il terrorismo, dopo la strage di Charlie Hebdo.

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- Per Umberto Eco «è in corso una guerra, e ci siamo dentro fino al collo. L'Isis è il nuovo nazismo, vogliono dominare il mondo».

- «Ringraziamo coloro che hanno vendicato il Profeta» e una x rossa sul volto di Charb: è la «wanted list» di al Qaida ripubblicata nelle ultime ore sul web da sostenitori del network del terrore. Lo riferiscono gli esperti di monitoraggio dell’estremismo islamico online. Il nuovo «manifesto» cita la frase «The Dust will never settle down», titolo di uno dei più celebri discorsi dell’imam Anwar al Awlaki Awlaki, leader dell’Aqap e «delfino» di Osama bin Laden, ucciso in Yemen da un drone Usa nel 2011.

- Una ondata di piccoli attentati anti-islamici ha percorso la Francia nelle ultime ore, dopo il massacro a Charlie Hebdo, secondo i media francesi. Il più grave a Le Mans, nella regione della Loira, dove una moschea è stata attaccata con tre granate da esercitazione, una sola delle quali è esplosa nel cortile, senza fare feriti. Nel sud, una moschea è stata attaccata a colpi d’arma da fuoco, senza vittime, a Port-la-Nouvelle. Un episodio è stato infine segnalato a Villefranche-sur-Saone, regione di Lione, dove un’esplosione ha colpito un rivenditore di kebab di fronte a una moschea, anche se i giornali affermano che non è certo il legame con l’attentato.

-Lo storico fumettista Albert Uderzo, padre di Asterix e Obelix, ha voluto rendere il suo omaggio a Charlie Hebdo, tornando a disegnare per la prima volta da quando aveva annunciato il suo "pensionamento", nel 2011 una vignetta disegnata con un tratto leggero di matita, che mostra i due celebri guerrieri galli che si inchinano, Asterix con in mano una rosa bianca, e il cane Idefix con uno sguardo triste.

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- Il procuratore di Parigi ha smentito che i killer siano barricati in una abitazione, ha però confermato però che i due sono stati localizzati

- I killer di Charlie Hebdo sono barricati a Crepy-en-Valois a Nord di Parigi

- Gli spostamenti dei due presunti autori del massacro di Charlie Hebdo sono sotto gli occhi del mondo. Tutti gli accessi a Parigi sono in questo momento bloccati dopo la segnalazione dell'auto con i presunti terroristi a bordo, diretta verso la capitale. I ricercati erano stati localizzati dalla polizia nei pressi di Villers-Cotterets, città della Picardia 85 chilometri a nordest di Parigi. I due erano su un auto con la targa nascosta sulla strada nazionale RN2, in viaggio in direzione Parigi, e avevano delle armi.

- Primi effetti collaterali del massacro di Parigi: un'esplosione si è verificata vicino ad una moschea nell'est della Francia, nella regione di Lione. Al momento non risultano vittime. Sul fronte delle indagini, si stringe il cerchio attorno agli autori del massacro a Charlie Hebdo. Nella notte ci sono stati diversi arresti - riferisce il premier francese Manuel Valls - e alcune persone legate ai killer sono da stanotte in stato di fermo. Secondo fonti giudiziarie citate dai media, i fermati sono 7, tra cui Hamyd Mourad, sospettato di essere l'autista del commando. Teste di cuoio e polizia francese stanno cercando Said e Cherif Kouachi, due fratelli noti alla polizia e ai servizi di intelligence francesi, mentre il più giovane dei tre ricercati "si sarebbe consegnato alla polizia in tarda serata a Charleville-Mezières. Ha 19 anni, e secondo le stesse fonti sarebbe "il meno implicato" nella pianificazione e nell'esecuzione dell'attacco.

- Paura a Parigi per una sparatoria avvenuta alla Porte de Chatillon a sud di Parigi risultata poi non collegata alle indagini sulla strage a Cherlie Hebdo. Due poliziotti sono stati feriti gravemente ma l'uomo arrestato, un cinquantaduenne di origine africana già arrestato nove volte, non è tra i ricercatie Hebdo. Tutto sarebbe cominciato da un incidente stradale, a causa del quale alcuni agenti della polizia municipale sono stati chiamati sul posto. Mentre i poliziotti procedevano ai controlli di rito, una Clio bianca si è fermata a poca distanza, un uomo con la testa rasata, vestito di nero e con un giubbotto antiproiettile, ha estratto dal veicolo un mitra ed ha aperto il fuoco contro gli uomini e la donna in divisa. Stando a quanto riferito, l'aggressore si è dato poi alla fuga in direzione banlieue. Un'altra persona coinvolta, a quanto si apprende, sarebbe stata fermata. Gravi le condizioni dei due agenti, un uomo e una donna. Le immagini video trasmesse da tutte le tv mostrano i soccorritori mentre le fanno un massaggio cardiaco sulla strada.

- Notte di indagini: le teste di cuoio francesi dei reparti RAID sono intervenute nel quartiere 'caldo' della Ronde Couture, a Reims, capoluogo della regione Champagne a nord di Parigi e a Charleville-Mezières, non lontano dalla frontiera col Belgio alla ricerca dei presunti killer.

- Said e Cherif Kouachi - due fratelli di 34 e 32 anni di cui uno già condannato in passato per aver fatto parte di una filiera che inviava islamisti in Iraq, che nei mesi scorsi hanno cercato di sfuggire alla sorveglianza spostandosi da Parigi proprio a Reims. Secondo il profilo tracciato dal sito del settimanale Le Point, i due fratelli sono nati a Parigi, e hanno "un profilo di piccolo delinquenti che si sono radicalizzati". Il più giovane, Cherif, era stato arrestato nel 2008 e condannato a 3 anni di prigione, di cui 18 mesi con la condizionale, in quanto componente di una gruppo che inviava combattenti estremisti in Iraq, basata nel 19/o arrondissement di Parigi. Nel quadro di quell'inchiesta, alcuni componenti del gruppo avevano ammesso di aver "fomentato dei progetti di attentato", ma senza metterli in atto. Scontata la pena, Cherif e il fratello, dice ancora Le Point, "avevano fatto di tutto per farsi dimenticare", e si erano "messi a riposo" a Reims

- Il più giovane dei tre ricercati per l'attacco a Charlie Hebdo, l'autista dei killer, "si è consegnato alla polizia". Lo scrive il sito di Le Parisien. Il giovane si sarebbe consegnato in tarda serata a Charleville-Mezières. Ha 19 anni, e secondo le stesse fonti sarebbe "il meno implicato" nella pianificazione e nell'esecuzione dell'attacco

L'ATTACCO

Un nuovo attacco, il più grave della sua storia, contro il settimanale satirico francese Charlie Hebdo. Uomini incappucciati e armati hanno fatto irruzione stamani nella sede del giornale aprendo il fuoco con dei kalashnikov. Dodici persone sono state uccise, tra cui due agenti di polizia, altre quattro sono rimaste gravemente ferite, stando alle prime parole del presidente francese Francois Hollande, immediatamente giunto sul luogo della strage.

Secondo alcune testimonianze, dopo l'attacco i due assalitori sarebbero riusciti a fuggire, aggredendo un automobilista e impossessandosi della sua auto. I due durante l'attentato hanno gridato "Allah u Akbar", Dio è grande: lo testimoniano le immagini girate dal giornalista Martin Boudot, trasmesse da France Televisions. "È stato un attentato terroristico, non c'è dubbio.

La Francia è sotto shock", ha dichiarato Hollande. "Diversi attentati - ha aggiunto il capo dell'Eliseo - sono stati sventati nelle ultime settimane". Posti di blocco sono stati organizzati in tutta Parigi e il governo ha deciso l'immediato aumento del livello di allerta attentati terroristici in tutta l'Ile-de-France, la regione di Parigi. Polizia e gendarmi sono stati schierati davanti a scuole, edifici pubblici e redazioni di giornali.

Il settimanale, già in passato nel mirino dei fondamentalisti islamici per vignette su Maometto, aveva pubblicato stamani in copertina una caricatura dello scrittore Michel Houellebecq, al centro di polemiche per il romanzo in uscita oggi "Sottomissione", che racconta l'arrivo al potere in Francia di un presidente islamico. Circa un'ora prima dell'attacco, sul profilo twitter del giornale è apparsa una vignetta caricaturale del leader dell'Isis Abu Bakr al Baghdadi con gli auguri per il nuovo anno.

Subito dopo il tragico assalto, nel Web è scattata una lunga catena di cordoglio per le vittime e di solidarietà con i giornalisti, nel segno della libertà di espressione.

Il commento del direttore Pierangelo Giovanetti

Le foto

AGGIORNAMENTI (mercoledì)

- Uno dei due poliziotti uccisi nella strage alla sede di Charlie Hebdo a Parigi aveva 49 anni e faceva la scorta al direttore e vignettista del settimanale satirico Charb (Stephane Charbonnier) anche lui ucciso. Lo scrive Le Figaro online precisando che il secondo poliziotto ucciso aveva 42 e si chiamava Ahmed, nome di chiare radici musulmane, ed è stato freddato con un colpo alla testa dai terroristi. Secondo un sindacato di polizia le minacce contro Charb si erano intensificate negli ultimi giorni

- Un nastro nero è comparso sulla homepage di Google Francia (www.google.fr) dopo l'attentato terroristico compiuto stamane al giornale satirico francese Charlie Hebdo. Nell'attentato sono morte 12 persone, tra cui il direttore e vignettista Stephane Charbonnier, detto Charb

-  I giornalisti e i vignettisti di Charlie Hebdo si sono comportati in modo "stupido". È quanto si legge in un editoriale shock del Financial Times pubblicato online lo stesso giorno della strage in cui sono state uccise a Parigi da presunti terroristi islamici alcune delle firme più importanti nel magazine satirico

- La matita o la penna alzata, stretta tra le mani, a simboleggiare la libertà di stampa e di satira. Così migliaia di francesi stanno manifestando a place de la Republique a Parigi la loro solidarietà a Charlie Hebdo, dopo l'attacco di oggi che ha ucciso 12 persone tra giornalisti e poliziotti. Oltre ai cartelli con scritto "je suis Charlie", che moltissimi hanno portato con sè, sono tanti gli striscioni in favore della libertà di stampa

-  "I fatti accaduti in Francia devono fare riflettere sul vero obiettivo di quegli islamici che sono arrivati nella nostra società come ospiti e che oggi vorrebbero invece imporre le loro regole basate sul fondamentalismo religioso. Ci chiediamo di fronte a questi fatti dove sia il cosiddetto islam moderato, dove siano coloro che dovrebbero rappresentare la coscienza sana degli islamici presenti in Occidente, in Italia e anche in Trentino". Lo afferma il segretario della Lega Nord Trentino, Maurizio Fugatti.

-  Due quotidiani islamici turchi vicini al governo del presidente Recep Tayyip Erdogan oggi avrevbbero "giustificato" il sanguinoso attacco terroristico contro Charlie Hebdo, secondo l'interpretazione do Hurriyet online. Yeni Akit ha definito la strage un "attacco contro la rivista che ha provocato i musulmani".

- Anche i jihadisti legati allo Stato islamico "festeggiano" l'attacco di Parigi contro la sede di Charlie Hebdo. Lo riferisce il Site, il sito di monitoraggio dell'estremismo islamico sul web, che in precedenza aveva reso noto il "giubilo" dei sostenitori di al Qaida.

- "Questo è un attacco contro i valori a noi più cari, la libertà di stampa, la libertà in generale e la dignità umana". Lo ha detto la cancelliera tedesca Angela Merkel in una dichiarazione congiunta sulla strage di Parigi con al fianco il premier britannico David Cameron all'inizio del loro incontro a Londra. Cameron ha aggiunto che siamo di fronte a uno "sconvolgente attacco terroristico".

- Già centinaia di persone sulla place de la Republique a Parigi, dove è stato indetto raduno di solidarietà con Charlie Hebdo

- L'Ordine nazionale dei Giornalisti è vicino ai colleghi francesi e alle famiglie dei giornalisti e dei poliziotti che hanno perso la vita nell'attacco alla redazione parigina del settimanale satirico francese "Charlie Hebdo". Lo si legge in una nota nella quale si sottolinea: "Nelle intenzioni degli attentatori le vittime sono state uccise per spegnere le loro voci di libertà. Nessuno si illuda che quanto è avvenuto oggi a Parigi possa influenzare o condizionare l'autonomia professionale dei giornalisti, la libertà di critica e di opinione".

-  "Dopo il massacro di Parigi Matteo Renzi deve sospendere l'accordo Schengen sulla libera circolazione, per evitare passaggio di terroristi da Francia e Italia". Lo chiede in un tweet il presidente della Regione Lombardia ed ex ministro dell'Interno, Roberto Maroni, come riferisce una nota.

- "Davanti all'orrore suscitato dal barbaro attentato alla libertà di stampa e di opinione perpetrato oggi a Parigi, in nome di un estremismo cieco e brutale che nulla ha a che vedere con i valori religiosi e le differenze culturali, il Consiglio provinciale di Trento esprime uno sdegno profondo ed una vicinanza sincera alle vittime e ai feriti di quest'orrenda azione criminale". Lo afferma il presidente del Consiglio provinciale di Trento, Bruno Dorigatti

- "Chi muove i fili del terrorismo e perché?". Così il blog di Beppe Grillo interviene sull'attacco al settimanale satirico Charlie Hebdo rilanciando un post di un'attivista.

-  "Scioccati dall'attacco alla redazione di #CHARLIE_HEBDO siamo vicini alla Francia e alle vittime, alla libertà e alla democrazia". Lo ha twittato il ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini.

- Kerry (Usa): "L'America è con la Francia per la lotta all'estremismo".

- Giacomo Bezzi (Consigliere provinciale di Forza Italia): "Una simile violenza va al di là delle parole, quello che è successo a Parigi è un monito per l'Italia".

- Il commento il ministro Boschi: "È atto di barbarie. La libertà è più forte dell'odio". Minuto di silenzio in Senato.

- L’assalto al settimanale Charlie Hebdo «è il più grave attacco terrorista in Europa sin dagli attacchi a Londra del 2005», ha affermato l’ex numero due della Cia Michael Morell. «Dobbiamo capire chi sono gli autori e se sono auto-radicalizzati o se sono individui che hanno combattuto in Siria e Iraq e sono tornati indietro, o se sono invece diretti dall’Isis o da al Qaida», ha affermato Morell, citato dal New York Times. Tuttavia, ha aggiunto, «questa volta il motivo è assolutamente chiaro: tentare di chiudere un magazine che ha fatto satira sul Profeta Maometto. E per questo, non ci sono dubbi, si tratta di terrorismo».

- La redazione di El Pais, a Madrid, è stata evacuata poco dopo le 15.00 per la presenza di un pacco sospetto. Lo riferisce un portavoce del quotidiano. Il pacco, consegnato da un uomo, è risultato sospetto alla scanner dell’entrata e la polizia ha deciso di evacuare l’edificio, secondo il protocollo di sicurezza. Ora lo stanno esaminando gli artificieri di polizia.

- «L’attentato terroristico alla redazione di Charlie Hebdo è un attacco alla libertà e alla democrazia non solo della Francia, alla quale va tutta la nostra solidarietà e vicinanza, ma anche di tutta l’Europa. Sono proprio le istituzioni europee le prime a dover dimostrare tutto il rigore di cui sono paladine inflessibili in altri settori. Nei confronti del fanatismo religioso non si può arretrare di un solo millimetro». Lo dichiara in una nota il presidente del gruppo «Per l’Italia-Centro Democratico» alla Camera, Lorenzo Dellai.

- In questa vignetta, il direttore Charb «previde» attentato: il talebano avverte, «Aspettate, c'è tutto gennaio»

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- Il presidente americano Barack Obama condanna "con forza l'orribile sparatoria negli uffici di Charlie Habdo", e afferma di aver dato direttive alla sua amministrazione affinchè fornisca "ogni assistenza necessaria per contribuire a portare questi terroristi davanti alla giustizia"

 Sale il livello di attenzione a Roma. Potenziati i controlli di vigilanza verso le redazioni giornalistiche

-  Reazioni di "esecrazione" in Vaticano per l'attentato al Charlie Hebdo di Parigi, che, spiega la sala stampa, è doppiamente condannabile, perchè un attacco sia terroristico che contro la libertà di stampa. Nelle prossime ore c'è da aspettarsi una dichiarazione ufficiale della Santa Sede sull'attentato a Parigi

- Ministero Interno francese: gli attentatori erano 3

- "Parlavano perfettamente francese", "hanno rivendicato di essere di al Qaida". Questa la testimonianza della vignettista Coco, presente all'attacco contro Charlie Hebdo al sito web de L'Humanitè.

- Per motivi di sicurezza, a Parigi è stato disposto il divieto di parcheggiare vicino alle scuole. Tutte le uscite e le attività extrascolastiche fuori dagli istituti sono sospese.

-Ci sono anche il celebre vignettista Georges Wolinski, molto famoso anche in Italia, e il suo collega Tignous tra le vittime dell'attacco a Charlie Hebdo. Lo riferisce France Info.

- L'auto con cui i responsabili dell'attacco a Charlie Hebdo sono fuggiti è stata ritrovata per strada nel 19/o arrondissement di Parigi, estremità nordest della città. Lo riferisce il sito di Le Parisien. Secondo altri media online, gli uomini in fuga avrebbero assalito un altro automobilista in quell'area.

- Nell'attacco a Charlie Hebdo sono rimasti uccisi, secondo quanto si apprende, sia il direttore e vignettista Charb (Stephane Charbonnier), sia uno dei disegnatori più importanti, Cabu.

- Il quotidiano Le Figaro ha deciso di bloccare tutti gli accessi alla sua sede, che si trova a Parigi non lontano da quella di Charlie Hebdo, per motivi di sicurezza. Lo riferisce uno dei redattori su Twitter.

- "Sono l'impersonificazione del diavolo": lo ha detto l'Imam di Drancy, Hassen Chalghoumi, parlando ai giornalisti davanti alla sede di Charlie Hebdo. "Tante volte ho lanciato l'allarme sui rischi di radicalizzazione", ha affermato ancora l'Imam, noto per le sue posizioni moderate e favorevoli al dialogo interreligioso. "Non è solo un orribile oltraggio alla libertà di stampa ma è un attacco a tutto il Paese". Ma "non dobbiamo fare alcuna amalgama tra l'Islam e questi barbari", ha concluso Chalghoumi.

- Sono almeno 12 i morti dell'attacco alla sede di Charlie Hebdo a Parigi. Lo annuncia la procura della capitale citata dai media francesi

-Sono fuggiti sui tetti alcuni giornalisti e dipendenti di Charlie Hebdo durante l'attentato che ha colpito oggi la sede del giornale satirico a Parigi. Ma non hanno dimenticato i ferri del mestiere, così con la telecamera hanno ripreso la fuga. Le immagini rimbalzano già sul web. Le riporta il canale televisivo francese i-tele. I giornalisti mostrano volti tirati e pallidi mentre si accucciano dietro le grondaie che offrono loro riparo dal tiro degli assalitori.

- Gli uomini armati che hanno assaltato la sede di Charlie Hebdo a Parigi gridavano "vendicheremo il Profeta (Maometto, ndr)"

- Gridavano "Allah u Akbar" gli uomini armati che hanno assaltato la sede di Charlie Hebdo a Parigi: lo testimoniano le immagini girate dal giornalista Martin Boudot, trasmesse da France Televisions.

- "Non c'è dubbio che si tratti di terrorismo", "è un attacco contro la libertà". Così il presidente francese Francois Hollande, parlando con i giornalisti della carta stampata e delle televisioni a Parigi dopo essersi recato sul luogo dell'attentato di stamani alla sede di "Charlie Hebdo", dove almeno 11 persone sono morte. "Esprimo cordoglio per le vittime, sia giornalisti che poliziotti, al servizio della libertà della Francia", ha detto Hollande, che ha poi annunciato: "Alle 14 riunirò all'Eliseo tutti i ministri e responsabili della sicurezza".

- Secondo i media francesi, tra le vittime ci sarebbero giornalisti e anche agenti di polizia. Gli attentatori sarebbero due o forse tre, e si sarebbero dati alla fuga.

- Undici morti fra i quali 2 poliziotti: questi numeri dell'attacco armato alla redazione di Charlie Hebdo, stando alla Procura di Parigi.

- I due uomini armati autori dell'assalto a Charlie Hebdo sono fuggiti, aggredendo un automobilista e impossessandosi della sua auto. Posti di blocco sono organizzati in tutta Parigi.

- L'Eliseo ha annunciato che il presidente della Repubblica, Francois Hollande, si sta recando sul luogo del massacro alla redazione di Charlie Hebdo.

- Il governo ha deciso l'immediato aumento del livello di allerta attentati terroristici in tutta l'Ile-de-France, la regione di Parigi, dopo l'attacco armato alla redazione di Charlie Hebdo. Polizia e gendarmi sono stati schierati davanti a scuole, edifici pubblici e redazioni di giornali.

-Sulla copertina di Charlie Hebdo, il giornale colpito oggi da un attacco terroristico a Parigi, campeggia una foto dello scrittore Michel Houellebecq, al centro di polemiche per il romanzo in uscita oggi "Sottomissione", che racconta l'arrivo al potere in Francia di un presidente islamico.

LA NOTIZIA

Attacco contro la redazione parigina di Charlie Hebdo. Secondo i primi elementi, due uomini incappucciati e vestiti di nero sono penetrati nella sede del giornale satirico francese, noto per il suo stile ironico e provocatorio, prima di aprire il fuoco con dei kalashnikov. "Ci sono almeno dieci morti e cinque feriti", dice la procura.

IL TWEET

Una foto tratta dal profilo di Twitter di Martin Boudot mostra degli impiegati del giornale satirico Charlie Hebdo che si sono rifugiati sul tetto del palazzo

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CHARLIE HEBDO

Charlie Hebdo, conosciuto come "Charlie", è un settimanale satirico senza pubblicità, più volte finito nel mirino dei fondamentalisti islamici per aver pubblicato vignette su Maometto. Il giornale uscì in edicola per la prima volta nel 1970, ispirato a Charlie Brown e sulle ceneri di 'Hara Kiri Hebdò, censurato dopo la clamorosa prima pagina il giorno dopo la morte del generale De Gaulle: "Ballo tragico a Colombey, un morto". Il giornale ha un successo straordinario che dura per qualche anno, fin quando le cause in tribunale non gli rendono la vita impossibile. Abbandonato da molti lettori, chiude nel 1981 dopo 580 numeri. Ricompare nelle edicole 11 anni dopo con ispirazione libertaria e populista, e più volte si scontra con le gerarchie religiose, non soltanto quella musulmana. Le prime caricature di Maometto risalgono al febbraio 2006, 400.000 copie vendute e un attentato di matrice islamica. A fine 2011, la redazione viene completamente distrutta da un incendio doloso e il sito del giornale piratato dopo un numero speciale denominato 'Sharia Hebdò. Temporaneamente, la redazione si trasferisce nei locali del quotidiano Liberation, per poi migrare in nuovi locali. Ancora nel settembre del 2012, la sede fu blindata dalla polizia dopo le minacce per la pubblicazione di vignette ispirate al film anti-islam "L'Innocenza dei musulmani" che all'epoca stava infiammando il mondo islamico. Charlie Hebdo ha una tiratura media settimanale di 100.000 copie, con 15.000 abbonati.

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