Usa, niente processo al poliziotto che ha ucciso un giovane afroamericano

L'agente, Darren Wilson, il poliziotto che a Ferguson sparò e uccise il diciottenne nero Michael Brown, non sara' incriminato e ieri sera sono scoppiate nuove e proteste di strada a Ferguson, nel Missouri. La non incriminazione è stata decisa dal Gran giurì dopo una sessantina di testimoni, le registrazioni audio, i risultati delle autopsie e la deposizione dello stesso Wilson. Per i giurati non ci sono prove sufficienti. L'annuncio ieri sera, nel tribunale affollato da giornalisti mentre fuori erano in corso manifestazioni di protesta. Il pm ha fornito dettagli su quanto accaduto quel giorno e la dinamica della sparatoria quando il poliziotto e Brown hanno avuto un alterco e l'agente ha riportato ferite al viso, dopo essere stato colpito dal diciottenne. Il pm ha detto anche che le deposizioni dei testimoni non sempre combaciavano tra loro e con i fatti accaduti.

"Siamo una nazione basata sullo Stato del diritto, dobbiamo accettare il fatto che questa è stata la decisione del Gran giurì. Ci sarà gente arrabbiata. Ma mi unisco alla famiglia Brown nel chiedere manifestazioni pacifiche", ha detto il presidente' Barack Obama dopo l'annuncio che l'agente non sarà incriminato. "Dobbiamo riconoscere che questa non è solo una questione che riguarda Ferguson, ma l'America. C'è una questione reale nel Paese", ha aggiunto Obama, sottolineando come ci sia "una profonda sfiducia tra la polizia e la comunità afroamericana". "Questo - ha spiegato - è l'eredità di una lunga storia di discriminazione nel nostro Paese". Obama ha chiesto alla polizia di Ferguson di dar prova di moderazione nel trattare coi manifestanti.

Il padre di Michael Brown si È detto "devastato" dopo l'annuncio della decisione del Gran giurì. "Siamo profondamente delusi per il fatto che l'assassino di nostro figlio non dovra' rispondere delle sue azioni", ha affermato quindi la famiglia Brown, che ha lanciato l'ennesimo appello alla calma, chiedendo ai manifestanti di non cedere alla violenza.

Ma la protesta a Ferguson prosegue, ieri notte i manifestanti hanno dato alle fiamme diverse auto della polizia e appiccato il fuoco ad alcuni edifici, distruggendo una pizzeria. Le autorità hanno introdotto anche una no-fly zone sulla contea del Missouri. Un poliziotto è rimasto ferito da colpi di pistola a University City, sobborgo di St. Louis, vicino Ferguson.

Un'altra notizia arriva da Cleveland, nell'Ohio, dove un poliziotto ha sparato ad un ragazzino afroamericano di 12 anni, che armeggiava una pistola giocattolo, e lo ha ucciso. A quanto si apprende, due agenti hanno risposto ad una chiamata in un parco giochi dopo che alcuni testimoni hanno visto un ragazzino che brandiva una pistola puntandola alle persone. I due poliziotti gli hanno chiesto di alzare le mani, il 12enne si è rifiutato e ha diretto la mano verso la pistola che era nella cintura. A quel punto, i poliziotti hanno aperto il fuoco e uno dei proiettili ha colpito il ragazzino allo stomaco: dopo essere stato ricoverato in gravi condizioni, il giovane ha subito un intervento ma è morto poco dopo. "Gli agenti hanno scoperto che si trattava di una pistola giocattolo solo dopo la sparatoria", ha riferito la portavoce della polizia Jennifer Ciaccia. Sul luogo è stata recuperata un'arma finta, simile ad una semiautomatica. Entrambi i poliziotti sono stati posti a congedo amministrativo mentre sono in corso le indagini. L'incidente avviene a meno di 24 ore dalla morte di sette persone in due diverse sparatorie, sempre a Cleveland: ieri mattina, la polizia ha scoperto i cadaveri di due persone ammazzate a colpi di pistola. Venerdì sera, cinque persone, tra cui una donna incinta di sei mesi, sono stati uccisi in quella che appare un'esecuzione, in un'abitazione nella periferia di Glenville.

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