L'ironman sardo che forse perderà gli arti: «Combatterò»

«Non sono uno che depone le armi senza combattere, non vedo l’ora di cominciare questa nuova battaglia. Grazie per il sostegno che mi state dando».

Così Roberto «Massiccione» Zanda, l’ironman cagliaritano ricoverato all’ospedale Parini di Aosta a causa del congelamento di mani e piedi - per cui ora rischia l’amputazione - mentre partecipava in Canada alla maratona estrema Yukon Artic Ultra, ha voluto ringraziare Giorgio Sorrentino, direttore generale dell’Aou, e i medici dell’ospedale per il loro messaggio di incoraggiamento lanciato sulla pagina Facebook del Policlinico.

«Ti siamo vicini. Avanti tutta con la tua voglia di vivere, di combattere e di gareggiare! Noi siamo con te e ti aspettiamo nella tua Sardegna», si legge sul social. Zanda ha subito risposto con un video messaggio di ringraziamento, spiegando anche quale è l’attuale situazione clinica.

«Siamo in procinto di mandare in pensione queste mani e questi piedi - dice Massiccione - Quanti chilometri hanno fatto questi piedi, quante cose hanno costruito queste mani. È arrivato il momento che le lasci andare per sostituirle con qualche cosa di più giovane, qualche cosa di bionico. Affronterò questa nuova battaglia con tranquillità, spero di tornare presto in Sardegna, ho voglia di abbracciare i miei amici e la mia terra».

Quanto alla Yukon spiega: «Non ho rimpianti, quello che è successo è successo, è stata una bella esperienza». In queste settimane Roberto viene sottoposto ad alcuni importanti interventi di chirurgia vascolare. «Stiamo ottenendo buoni risultati sulle mani - aveva detto ieri Flavio Peinetti, primario del reparto di chirurgia vascolare di Aosta - dove la situazione è nettamente migliorata, per cui stiamo valutando assieme a chirurghi plastici che cosa fare».

Per ciò che riguarda i piedi «la situazione è più complicata, si stanno valutando le alternative e nei prossimi giorni saranno prese delle decisioni».

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