Dal Papa un no al lavoro domenicale «Non dobbiamo diventare schiavi»

Papa Francesco lo dice parlando del perché la domenica bisogna andare a messa, ma tocca un argomento che è anche al centro del dibattito politico, quello del no al lavoro festivo.
«Alcune società secolarizzate hanno smarrito il senso cristiano della domenica illuminata dall'Eucaristia», ha spiegato nella giornata di ieri ai circa ottomila fedeli riuniti nell'Aula Paolo VI per l'udienza generale. «In questi contesti - ha osservato - è necessario ravvivare questa consapevolezza, per recuperare il significato della festa, per non perdere il senso della festa, della gioia, della comunità parrocchiale, della solidarietà, del riposo che ristora l'anima e il corpo».
E ha aggiunto: «L'astensione domenicale dal lavoro non esisteva nei primi secoli: è un apporto specifico del cristianesimo», ricorda Francesco. «Per tradizione biblica gli ebrei riposano il sabato, mentre nella società romana non era previsto un giorno settimanale di astensione dai lavori servili. Fu il senso cristiano del vivere da figli e non da schiavi, animato dall'Eucaristia, a fare della domenica - quasi universalmente - il giorno del riposo». Per il Papa, «senza Cristo siamo condannati a essere dominati dalla stanchezza del quotidiano, con le sue preoccupazioni, e dalla paura del domani. L'incontro domenicale con il Signore ci dà la forza di vivere l'oggi con fiducia e coraggio e di andare avanti con speranza».
Secondo il successore di Ratzinger, «è la messa che fa la domenica cristiana! La domenica cristiana gira attorno alla messa. Che domenica è, per un cristiano, quella in cui manca l'incontro con il Signore?».
E ha concluso: «Non andiamo a Messa per dare qualcosa a Dio, ma per ricevere da Lui ciò di cui abbiamo davvero bisogno», risponde quindi a chi dice che «non serve andare a messa, nemmeno la domenica, perché l'importante è vivere bene, amare il prossimo».

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