Immigrati, inchiesta sulle Ong Scontro dentro il Governo

Il ministro degli Esteri, Angelino Alfano, interviene sul caso migranti-Ong schierandosi con il pm Carmelo Zuccaro.  «Io do cento per cento ragione al procuratore, perché ha posto una questione vera» ha detto a Taormina (Messina) rispondendo, a margine di una serie di incontri e sopralluoghi in vista del G7, ai cronisti che gli hanno chiesto di commentare le dichiarazioni del procuratore.

Sulla polemica di questi giorni, era intervenuto poco prima da Bruxelles anche il premier: «Se ci sono da parte della magistratura delle informazioni attendibili e credibili, non sarà certo il governo a contrastarle, ma distinguiamo questo dal fatto che per noi l'attività delle organizzazioni di volontariato è preziosa e benvenuta». «L'attività delle Ong è preziosa e benvenuta». Ci sono traffici? «La magistratura indagherà». I volontari che salvano vite umane «sono benvenuti».

«La vicenda delle Ong lasciamola decidere agli atti giudiziari per quanto riguarda l'aspetto penale. Sotto il profilo politico credo che, al netto di questa storia, vada raccontata come un insieme di vicende che hanno consentito di affrontare situazioni difficilissime in condizioni difficilissime». È quanto ha detto il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, questa mattina a Norcia, a margine dell'inaugurazione della riapertura del primo albergo nel centro storico della città dopo il sisma.

Insomma si tratta di un nuovo scontro tra politica e magistratura, a cui siamo ormai abituati nel nostro Paese. Sul caso Ong e presunti comportamentio illeciti (si sospetta che alcune organizzaizoni non governative abbiano fatto da taxi - per usare le parole del vicepresidente della Camera Luigi Di Maio, tra le coste libiche e quelle italiane, entrando nelle acque territoriali della Libia e rimanendo in contatto diretto con i trafficanti di uomini) interviene anche il presidente del Senato, ex magistrato, Piero Grasso: «Bisogna parlare delle indagini quando sono concluse non quando sono in corso. Mi pare un po' fuori dall'ordinamento che un magistrato, un procuratore, si possa pronunciare ancora prima che si facciano le indagini».

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