Dario Fo, una malattia polmonare peggiorata nelle ultime settimane

Stava già poco bene, ma riuscì a nascondere la sua sofferenza improvvisando anche una vecchia canzone napoletana Dario Fo, in una delle sue ultime apparizioni pubbliche per la presentazione del libro "Darwin". Era il 20 settembre e pochi giorni dopo il premio Nobel è stato ricoverato in ospedale, dove oggi il premio Nobel è morto.

«Ci dissero che era solo per pochi giorni - racconta in lacrime una delle sue collaboratrici - ci dissero che doveva farsi ricoverare solo per una serie di controlli».

Alla conferenza stampa di presentazione del suo ultimo libro, nella sua abitazione al quinto piano di un elegante palazzo in corso di Porta Romana, stracolmo di maschere del tetro, cimeli, targhe e riconoscimenti a lui e alla moglie Franca Rame morta nel 2013, Fo comunque era apparso meno in forma del solito.

Vista e udito gli si erano ulteriormente abbassati, un pò smagrito, aveva però risposto a lungo e con pazienza a tutte le domande. Sempre pronto alla battuta e con ironia aveva parlato dei suoi progetti futuri, di quello che avrebbe voluto ancora fare.

Fo era stato ricoverato all’ospedale Sacco di Milano «10 giorni fa in stato di insufficienza respiratoria legato a una patologia polmonare presente da anni. Una malattia silente e progressiva». Lo ha detto Delfino Luigi Legnani, il direttore del reparto di pneumologia dell’ospedale Sacco di Milano, incontrando i giornalisti.

«Il paziente - ha aggiunto - è stato lucido e collaborante fino a ieri».

«I suoi collaboratori mi hanno detto che qualche giorno prima» dell’aggravarsi delle sue condizioni, Dario Fo «aveva cantato per ore. Una cosa incomprensibile» vista la situazione. Lo ha detto Delfino Luigi Legnani, il direttore del reparto di pneumologia dell’ospedale Sacco di Milano incontrando i giornalisti e spiegando che il premio Nobel «ha sofferto molto per lo schiacciamento di una vertebra» e che i medici «non potevano fare di più».

«È stato un evento triste ma inevitabile». È quanto ha detto Delfino Luigi Legnani, il direttore del reparto di pneumologia dell’ospedale Sacco di Milano dove stamani è morto Dario Fo. «Abbiamo fatto di tutto di per lenire la componente dolorosa legata all’insufficienza respiratoria e alla frattura di un corpo vertebrale - ha aggiunto -. Quindi nelle ultime ore è stato sedato».

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