Seborga, colpo di stato nel Principato immaginario

A un paio di giorni dal primo aprile, la notizia assume caratteri ancora più marcatamente burleschi: un colpo di Stato, peraltro virtuale, in atto a Seborga, l’autoproclamato Principato in un borgo medievale di circa trecento abitanti in provincia di Imperia, non lontano dal confine con la Francia.

Retto dal «principe» Marcello primo (al secolo Marcello Menegatto), Seborga sorge nel piccolo centro medievale alle spalle di Bordighera e da anni lotta per rivendicare la propria indipendenza dall’Italia.

Il «golpista» è un cittadino francese che si presenta come Nicolas 1er e che attraverso il sito principautedeseborga.com dichiara di essere lui il vero Principe.

Nel sito vengono indicati anche i nomi dei ministri e dei segretari di Stato, anche loro francesi. Nicolas 1er ha pubblicato anche un video con un messaggio in lingua francese rivolto a «Sèborgiens et seborgiennes» con il quale si impegna a battersi per ottenere l’indipendenza del Principato e dare prosperità agli abitanti.

Questo il sito «ufficiale» del «Principato»: Principatodiseborga.com; questo quello dei «golpisti»: Principautedeseborga.com.

«Queste persone non sono come la fantomatica Jasmine di una decina di anni fa, questi fanno sul serio - ha detto la “principessa” Nina, consorte di Marcello I, con un proprio messaggio agli abitanti - e sono anche ben organizzati. Occorre che reagiate compatti e con decisione e se possibile in fretta».

Immediata la reazione del «Principato», che ha inviato una diffida formale a Nicolas 1er e ai suoi collaboratori, invitandoli a «non usare loghi e diciture del Principato che sono protetti dalla legislazione internazionale sui marchi e a mettere offline il sito entro sette giorni».

Il Principato rende noto che «il Principe Marcello, che in questi giorni si trova a Dubai» sta facendo ritorno a Seborga.
«A breve incontrerà i Consiglieri della Corona e i Priori per prendere le iniziative più opportune».

A partire dagli anni Cinquanta alcuni membri della comunità di Seborga hanno rivendicato un'indipendenza dalla Repubblica Italiana, in virtù di un presunto antico status di Principato di cui la località anticamente avrebbe goduto, ritenendo non valida l'annessione al regno di Sardegna.

Una tesi peraltro non condivisa da vari studiosi che reputano la rivendicazione sostanzialmente una trovata turistica, che peraltro dà ottimi risultati.

I cittadini di Seborga eleggono perciò anche un principe con funzioni prettamente simboliche: il ruolo è stato svolto dal 14 maggio 1963 fino al 25 novembre 2009, data della sua morte, da Giorgio Carbone (Giorgio I), e dal 25 aprile 2010 da Marcello Menegatto (Marcello I). Il principe è coadiuvato da un consiglio di nove ministri, privi ovviamente di qualunque potere legale.

Il principato conia una «moneta», il Luigino, che in realtà è un buono accettato nel paesino.

Nel sito  si legge «ufficiale» del «Principato» c'è un aggiornamento sul caso colpo di stato: «Nei giorni scorsi il sito www.principautedeseborga.com (che ormai si definisce a tutti gli effetti “Sito ufficiale del Principato di Seborga”) è stato passato di proprietà. Il sito risulta ora di proprietà del “Bureau annexe de la Chancellerie de la Principauté de Seborga”, entità che ovviamente non ha nulla a che fare con il legittimo Principato di Seborga.

Il suddetto sito viene modificato e aggiornato ogni giorno e vengono pubblicati vari atti/ordinanze, per i quali è stato anche creato un nuovo sito (www.dilaps.org: “Direction de l’Information Légale et Administrative de la Principauté de Seborga”). Il Sig. Nicolas Mutte e i suoi collaboratori hanno già svolto alcuni incontri diplomatici accreditandosi senza diritto quali rappresentanti del Principato; è stata conferita la cittadinanza seborghina “per meriti verso il Principato” a tre persone che il Principato non conosce; è stato nominato un “console” nella Repubblica Centrafricana, “console” che il Principato non conosce e che verrà contattato a breve per informarlo del fatto che la sua nomina non ha valore.

Nei giorni scorsi il Sig. Mutte ha aperto un account istituzionale su Twitter, che è stato rimosso nel giro di pochissime ore per “impersonificazione”.
Il Principato ha inviato una diffida formale al Sig. Mutte e ai suoi collaboratori, invitandoli a non usare loghi e diciture del Principato (che sono protetti dalla legislazione internazionale sui marchi) e a mettere offline il sito entro sette giorni».

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