Alluvione a Genova, polemica sui lavori di prevenzione bloccati

«Sul dissesto idrogeologico scontiamo un ritardo di molti anni ed è chiaro che questo ritardo non si colma in un breve tempo, ma con la strategia di lungo periodo che vuol dire spendere le risorse che ci sono già, impegnarne delle altre, fare interventi culturali e legislativi». Lo ha detto il ministro dell'ambiente, Gian Luca Galletti, parlando dell'alluvione di Genova che ha paralizzato la città, interrotto la linea ferroviaria verso nord, colpito anche molti paesi della zona. Poco fa nei luoghi colpiti della città è arrivato anche il presidente della Cei e arcivescovo di Genova, cardinale Angelo Bagnasco 

«Sul dissesto idrogeologico scontiamo un ritardo di molti anni ed è chiaro che questo ritardo non si colma in un breve tempo, ma con la strategia di lungo periodo che vuol dire spendere le risorse che ci sono già, impegnarne delle altre, fare interventi culturali e legislativi». Lo ha detto il ministro dell'ambiente, Gian Luca Galletti, parlando dell'alluvione di Genova che ha paralizzato la città, interrotto la linea ferroviaria verso nord, colpito anche molti paesi della zona. Poco fa nei luoghi colpiti della città è arrivato anche il presidente della Cei e arcivescovo di Genova, cardinale Angelo Bagnasco.

 

«Quello di Genova - ha aggiunto il ministro - è un disastro grave. Voglio esprimere la vicinanza mia e del Governo ai famigliari della vittima". Galletti ha aggiunto di aver lui stesso evidenziato l'esistenza i 35 milioni di euro stanziati sul fiume Busaglio proprio perchè esempio di come la farraginosità delle norme impedisca di spendere delle risorse che ci sono già.

"Lo dico con chiarezza - ha proseguito - probabilmente non avrebbero evitato il disastro. L'ho citato per sottolineare l'importanza, ad oggi, di una normativa semplificata che ci permetta si spendere le risorse che ci sono già. Ma anche con molta responsabilità dico che anche quello non è sufficiente».

 

«Bisogna investire altre risorse - ha insistito -, molte risorse, per un periodo molto lungo di tempo, bisogna fare degli interventi legislativi che impediscano un uso sconsiderato del suolo». Galletti ha ricordato di aver sollecitato qualche giorno fa assieme al ministro Martina il Parlamento affinchè venga approvato in via definitiva un disegno di legge sul consumo del suolo. «Poi - ha aggiunto - ci vuole una cultura di rispetto del territorio. Lo dico perchè non si pensi che questo è un problema che si può risolvere dall'oggi al domani. Non è così: il dissesto idrogeologico è un problema reale, forte, che crea danni prima alle persone, costa vite umane, ed ha ingenti esborsi economici, costa molto allo Stato, ma si risolve con una politica di lungo periodo». Galletti ha infine ribadito che c'è la "consapevolezza che ci sono 2,5 mld di euro stanziati in anni precedenti che non sono spesi. In questi mesi abbiamo fatto dei provvedimenti legislativi che rendono più snella la burocrazia, che ci permettono di trasformare quei soldi in cantieri. Ma quei 2,5 mln non sono sufficienti a risolvere tutti i problemi dell'Italia: ci vogliono delle risorse e noi le metteremo. Risorse che provengono dai fondi di coesione dai fondi europei sul dissesto idrogeologico».

Alluvione Genova

Il capo della Protezione civile Franco Gabrielli, stamattina da Genova ha sottolineato che la situazione è ancora di piena emergenza, ricordando che le previsioni meteo non sono confortanti. Parlando al termine del Comitato per il coordinamento dei soccorsi, Gabrielli ha chiesto prudenza ai cittadini: «Svuotare uno scantinato in queste ore non è il massimo della sicurezza. Tempistiche di crisi sono molto ravvicinate e ristrette. Le cumulate sono impressionanti. Ci sono zone in cui si raggiungono i 700 millimetri».


Poi, ha parlato delle previsioni meteo errate che hanno aggravato la situazione: «Sono frutto di valutazione e molto spesso scontano eventi che non necessariamente sono prevedibili. Scuramente ci sono stati errori, lo dico senza giri di parole. Si è sbagliata valutazione. Da qui a dire che bisogna crocifiggere i previsori ne corre».

Infine, il tema della prevenzione, degli interventi per mettere in sicurezza i territori: «Alcune opere che potevano essere fatte non sono state realizzate e questo ha rappresentato un problema», ha detto Gabrielli facendo chiaro il riferimento agli interventi per la messa in sicurezza del Bisagno, fermi per un ricorso al Tar di una ditta esclusa dai lavori.

comments powered by Disqus