Mezzi pubblici, una app contro le aggressioni per la sicurezza di autisti e passeggeri

di Leonardo Pontalti

Body cam indossate dal personale per documentare ogni eventuale aggressione. Ed una nuova app, per permettere, per il momento sui treni, di avere sempre sotto controllo il numero di uomini delle forze dell’ordine a bordo.

Dopo l’ennesima aggressione subita da un conducente in servizio sui mezzi del trasporto pubblico, sono pronte ulteriori misure per garantire la sicurezza di autisti, macchinisti e, soprattutto, utenti.

Le body cam sono state sperimentate e verranno introdotte a breve. Tra qualche giorno sarà poi disponibile la app “Board support”, attraverso la quale verrà registrato l’accesso a bordo dei treni («sugli autobus il conducente individua subito gli agenti all’atto della validazione del loro titolo di viaggio», spiegano dalla Provincia) di appartenenti alle forze dell’ordine, con i capitreno che potranno così farli intervenire in caso di necessità.

Nel frattempo i sindacati chiedono che l’azienda adotti il pugno duro anche dal punto di vista legale: «Trentino trasporti deve denunciare sistematicamente ogni episodio ai danni del proprio personale, senza attendere che si muova il singolo autista. E costituirsi sempre parte civile in tribunale». la richiesta arriva da Massimo Mazzurana, responsabile della Fit Cisl del Trentino.

Venerdì pomeriggio un autista era stato oggetto di sputi e minacce da parte di una coppia di “furbetti” con il biglietto non valido. Era accaduto a bordo di un mezzo della linea 6, verso le 18.40.

Si è trattato purtroppo solo dell’ultimo di una serie di episodi che si stanno ripetendo ormai ciclicamente: solo una settimana fa una delle paratie accanto al posto di guida era stata infranta con un pugno da un passeggero a Martignano.
Mazzurana sottolinea come la denuncia sistematica di ogni episodio direttamente da parte dell’azienda avrebbe un valore di deterrente per gli utenti scorretti ed incivili: «I facinorosi ed i prepotenti ci saranno sempre ed in caso di danni rimarrà sempre difficile, in molti casi, arrivare ad un risarcimento. Forse tuttavia, almeno sapere di andare incontro ad una querela da parte dell’azienda potrebbe far riflettere chiunque si lasci andare a comportamenti riprovevoli, puntando magari sulle minacce al singolo autista affinché questi non li denunci».

In realtà, spiegano dal Servizio trasporti della Provincia, già da tempo l’amministrazione ha inviato all’azienda direttive precise in questo senso. Tutto era nato da un episodio analogo a quello di venerdì, a seguito del quale, nel 2017, il compianto consigliere provinciale Rodolfo Borga aveva presentato in aula una mozione per chiedere che Trentino trasporti offrisse tutela legale ai suoi dipendenti e si costituisse sempre parte civile nei vari procedimenti legati ad aggressioni o comunque prevaricazioni e danneggiamenti.

Dunque sulla carta Trentino trasporti sarebbe già chiamata a muoversi in ogni caso, di fronte ad episodi che vedano loro malgrado protagonisti i suoi dipendenti.
«Così dovrebbe essere - ammette Mazzurana - ma non mi risulta sia sempre così. Chiediamo invece che questa diventi una prassi, un automatismo».

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