Due multe in appena 4 minuti Conto raddoppiato: 541 euro

di Flavia Pedrini

Due multe in 4 minuti. Prima un sorpasso in prossimità di un dosso e poi un’altro all’altezza di una intersezione.
I verbali, elevati da un vigile urbano fuori servizio, sono stati contestati dall’automobilista, che li ha impugnati davanti al giudice di pace. Sanzioni annullate? Nemmeno per sogno. Anzi, conto raddoppiato: 541 euro.

I fatti finiti sul tavolo del giudice di pace di Pergine Valsugana risalgono all’estate scorsa, per l’esattezza al giorno di Ferragosto. Giorno di traffico intenso, si può immaginare. La ricorrente stava percorrendo la statale della Valsugana, quando è stata “notata” da un agente della polizia locale dell’Alta Valsugana fuori servizio. Il vigile, che evidentemente ha seguito l’automobilista, ha emesso un duplice verbale. Il primo alle 13.30 e il secondo alle 13.34. Nel primo caso veniva contestata la violazione dell’articolo 148, commi 10 e 16 del codice della strada e con l’altro la la violazione dell’articolo 148, commi 12 e 16, perché - come riporta il giudice Alberto Bertolini nella sentenza - effettuava il sorpasso di un veicolo in prossimità di un dosso, con direzione Trento e successivamente perché effettuava il sorpasso in prossimità di una intersezione senza che le corsie fossero delimitate da apposita segnaletica orizzontale.

Proprio la gravità della condotta della conducente, che di fatto avrebbe azzardato un sorpasso “al buio”, vista l’assenza di visibilità in prossimità di un avvallamento, l’agente - seppure fuori servizio - deve avere seguito il veicolo, ritenendo che la sua condotta fosse pericolosa. Da qui la seconda contestazione, a distanza di 4 minuti.
L’automobilista, come detto, si è però opposta ad entrambe i verbali, chiedendone l’annullamento.

Ma il giudice ha respinto il ricorso, ritenendo accertata la condotta imputata all’automobilista. «All’esito dell’istruttoria testimoniale - si legge - i fatti oggetto di contestazione appaiono conclamati; il conducente ha in effetti posto in essere le condotte contestate nei due verbali opposti». Non solo. «Pacifico - aggiunge - appare in giurisprudenza che l’agente della polizia locale, ancorché non in servizio, possa accertare violazioni al Codice della strada, purché all’interno del territorio di competenza del comando al quale appartiene. Le due violazioni sono state poste in essere in un lasso di tempo piuttosto ravvicinato, per cui bene è possibile applicare la continuazione fra le due condotte».

Quindi, multe confermate e conto salatissimo. La somma da pagare è infatti di 541 euro: 163 per la prima violazione contestata, aumentata di 100 euro per la continuazione relativamente alla seconda, il tutto raddoppiato, come prevede la legge (più 15 euro per le spese di accertamento). Segno che il giudice ha ritenuto non vi fossero i presupposti per contenere la sanzione nel minimo edittale, dunque l’importo più basso della multa. Le spese sono state invece compensate.

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