Anche senza neve una stagione da tutto esaurito

di Nicola Marchesoni

Una partenza con il botto, in attesa che l'arrivo delle nevicate renda quella in corso una delle stagioni invernali più positive degli ultimi anni. Rispetto a dodici mesi fa al Tonale si è finora registrata un'affluenza superiore del 10%, a Trento è in aumento il periodo di permanenza medio. 
I responsabili delle Apt promuovono dicembre a pieni voti. Concordano però sul fatto che a causa dei cambiamenti climatici e delle conseguenti minori precipitazioni nevose bisognerà studiare per il futuro una proposta invernale che non sia legata esclusivamente allo sci e a tutto ciò che ruota intorno ad esso. Bisognerà, a loro giudizio, sedersi attorno ad un tavolo per stabilire come muoversi. Senza fretta, ma nella consapevolezza che il non farlo a lungo termine potrebbe avvantaggiare una concorrenza nazionale e straniera che sul Natale e sulle settimane bianche sta investendo sempre di più.  

Tornando all'andamento dell'attuale stagione invernale, ecco il quadro della situazione. 
Trento. 
La direttrice dell'Apt di Trento, Elda Verones parla di Mercatini di Natale da record: «La scelta di puntare sulla qualità sta pagando. Stiamo registrando circa il 15% in più di stranieri e un incremento degli arrivi dall'Italia, in particolar modo dalle regioni meridionali. Un dato incoraggiante è la flessione del fenomeno del turismo mordi e fuggi. A dicembre c'è stato infatti un tempo di permanenza media di tre giorni». Buone notizie giungono pure sul fronte Muse e Bondone. Per il futuro suggerisce di migliorare la viabilità: «Dobbiamo insistere sui collegamenti tra la montagna e la città».
Val di Sole. 
Il mancato ponte dell'Immacolata - l'8 dicembre è caduto di sabato - e il conseguente minor arrivo di turisti rispetto agli anni precedenti ha fatto preoccupare non poco gli operatori locali. Timori spazzati via da un Natale e da un Capodanno super. «Al Tonale siamo già a un più 10%, a Folgarida-Marilleva accanto allo zoccolo duro degli italiani abbiamo anche diversi stranieri, in primis i polacchi. Grazie alle temperature basse stiamo riuscendo a sparare una neve artificiale magnifica. Ora però serve quella vera, perché non c'è nulla di meglio del vedere uno scenario imbiancato mentre si scia» spiega Luciano Rizzi, presidente dell'Apt Val di Sole. Guarda al domani: «Il Trentino deve pensare di alzare i prezzi per valorizzare meglio il suo prodotto turismo e offrire maggiori servizi. È necessario, tanto per incominciare, che nei nostri centri ci siano più negozi di prodotti tipici locali, basta serrande abbassate».
Val di Fassa. 
Il ritorno dei russi e una clientela con una capacità di spesa superiore del recente passato. Sono due note liete di questa prima parte della stagione invernale della Val di Fassa. A dirlo è il direttore dell'Apt della zona Andrea Weiss. «Eccezion fatta - afferma - per gli ultimi tre giorni, rovinati dal vento, possiamo parlare di un ottimo dicembre. La speranza è che sia così, con le settimane bianche, fino a marzo». 
Agli inverni poco nevosi per lui ci si dovrà adeguare: «Gli investimenti fatti sugli impianti stanno aiutandoci ad essere ancora una delle mete top. Dobbiamo però imparare a sfruttare meglio la bellezza delle Dolomiti e a studiare attività alternative da proporre a chi non ama andare sulle piste». 
Madonna di Campiglio e Val Rendena. 
«Non ho mai visto a Campiglio un pienone come negli scorsi giorni. Stiamo tornando a quello che eravamo negli anni '70». Adriano Alimonta, presidente dell'Apt che segue anche la Val Rendena, indica in Campiglio un modello da seguire a livello trentino: «Le strutture sono state modernizzate. I rispettivi proprietari hanno speso parecchio nel wellness. Abbiamo poi capito che per attirare i giovani è necessario organizzare numerosi eventi ricreativi e serali». La sua sfida è allungare la stagione: «In inverno siamo forti, dobbiamo esserlo pure da aprile a ottobre. Come? Puntando ad esempio sul turismo che ruota intorno al trekking».
Val di Fiemme.
Novembre e dicembre, per il direttore dell'Apt Giancarlo Cescatti, sono andati bene. «La cosa che ci riempie di gioia - fa sapere - è che stiamo ricevendo tante richieste per i prossimi mesi, quelli fuori dal periodo natalizio». E aggiunge: «Dalla prima parte stagionale riceviamo solo impressioni positive, vedremo come saranno i dati».
Val di Non. 
Il sistema turistico noneso tiene, nonostante le scarse nevicate. Il presidente dell'Apt Andrea Paternoster è certo che alla fine le presenze della stagione invernale in corso saranno quelle degli scorsi anni: «In attesa dei dati ufficiali, mi limito a fare delle considerazione sulla base di quanto mi dicono gli operatori. Certo quello della neve che non cade è un problema. Consoliamoci pensando che nonostante questo il numero dei partecipanti alla Ciaspolada non ha avuto flessioni. Fondamentali per noi sono i beni culturali.
Valsugana e Lagorai. 
I Mercatini ancora una volta si confermano decisivi per la Valsugana. La conferma la dà l'ad dell'Apt in questione Stefano Ravelli: «Siamo sui livelli dell'anno scorso, cioè sui 50mila visitatori. Lavoriamo con gli italiani, anche se abbiamo avuto anche un gruppo arrivati per vederli dal Texas. Sul versante neve, va bene sul Lagorai, mentre la Panarotta sta pagando la devastazione del vento di ottobre». Auspica un potenziamento del polo termale, con un'attenzione particolare al wellness.
Folgaria, Lavarone e Luserna. 
«La rapida sistemazione degli impianti e delle piste danneggiate dal vento tra ottobre e novembre è uno dei segreti di questo buon avvio della stagione, adesso vediamo di chiuderla bene». Per la direttrice dell'Apt Daniela Vecchiato sono giornate di grande lavoro. «In controtendenza rispetto al passato - dichiara - abbiamo avuto tanti arrivi anche prima del Natale. Non mancano gli stranieri». Per il futuro ritiene prioritario puntare sul prodotto neve: «La gente cerca quello. Vuole stare all'aperto, eventuali proposte supplementari vanno studiate lì».
San Martino, Passo Rolle e Primiero. 
L'andamento stagionale non si discosta da quello del 2017. Gli alberghi fino a domani sono pieni, poi si cercherà di fare la differenza con le settimane bianche. Il presidente Antonio Stompanato confida anche in una serie di iniziative in programma nelle prossime settimane, come i Giochi Invernali Lions, per fare la differenza in termini di presenze e arrivi.


L'ASSESSORE FAILONI 

«Pensare a soluzioni alternative alle vacanze sulla neve, vista la sempre maggiore carenza di precipitazioni anche in Trentino? Non mi pare che sia una priorità».
L'assessore provinciale al Turismo e albergatore Roberto Failoni guarda alle stagioni invernali future con relativa serenità: «I dati in mio possesso sugli arrivi e sulle presenze nel mese di dicembre sono più che incoraggianti. Nonostante il vento e le poche nevicate c'è il segno positivo un po' ovunque. Va addirittura meglio del 2017. Dunque non siamo di fronte a nessuna emergenza». Si dice pronto a confrontarsi con gli imprenditori per migliorare l'offerta trentina. «Uno dei nostri punti di forza - afferma - è quello di non considerarci mai al top e di essere sempre disposti a rimetterci in gioco». Ritiene, comunque, che il core business debba continuare ad essere quello legato al mondo della neve: «Proposte come il turismo gastronomico, quello del benessere sono interessanti ma conquistano per il momento solo una minima parte del mercato a cui ci rivolgiamo. Non dobbiamo smettere di credere nelle potenzialità di chi ama lo sci, un pubblico che nella maggior parte dei casi ha una buona capacità di spesa. È indispensabile infatti fare scelte che portino una ricaduta economica sul territorio, non sul turismo che porta gente che arriva e poi se ne va magari nella stessa giornata».
L'assessore Roberto Failoni si dissocia poi da quanti considerano i Mercatini di Natale un qualcosa di superato: 
«I numeri dimostrano che piacciono ancora. Ne sto visitando parecchi ultimamente e ammetto che sono rimasto sorpreso dalla qualità dei prodotti messi in vendita. Chi li organizza ha avuto il merito di averli rinnovare. I turisti che tornano trovano ogni volta qualcosa di differente. Si deve fare così».

 

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