Venezia, guasto al radar, aeroporto in tilt, centinaia di passeggeri bloccati

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Giornata convulsa - ieri - all’aeroporto di Venezia per i problemi causati da un guasto al radar di terra e dalla nebbia sulle piste. Molti i passeggeri (e c’erano anche parecchi trentini) rimasti così a terra, per cancellazioni di partenze, e altrettanti i voli dirottati su altri scali, soprattutto Ronchi dei Legionari, Treviso e Bologna.

Ad esempio dovevano imbarcarsi sul volo delle 21.55 del 28 dicembre per Barcellona sia Yara Paoli, manager originaria di Borgo che nella città catalana vive da tempo, e Filippo Laghi, commerciale estero dell’azienda Sant’Orsola.

Entrambi sono finiti, a proprie spese e con tantissimi altri passeggeri, a dover noleggiare un mezzo per dirigersi allo scalo di Bergamo, dopo oltre 24 ore da incubo in aeroporto, da dove prendere un volo per, finalmente, partire alla volta della Spagna. Tutto a proprie spese e auto-organizzato. Circa duecento euro per nuovi voli, un centinaio di euro a testa per noleggiare i mezzi di trasporto per andare in un altro aeroporto, a cui si aggiungono viveri e bevande visto il tempo speso in giro.

«Arrivato in aeroporto alle 20 fino a ridosso di quella che doveva essere la partenza non c’è stato alcun sentore che il volo non partisse – racconta Filippo Laghi - poi un primo rinvio alle 23.45 e da allora è stato un continuo susseguirsi di nuovi spostamenti, sempre comunicati sull’approssimarsi del nuovo orario di partenza fino all’ultimo rinvio, alle 2.45 di notte. A quel punto eravamo quasi convinti di riuscire a partire. In realtà ci hanno imbarcato sull’aereo per poi farci scendere dopo una lunga attesa. A quel punto erano passate le 4 del mattino quando rimettevamo piede nella hall dell’aeroporto».

Passano ancora diverse ore e arrivano le 8 del mattino prima che si riesca ad essere accompagnati ad un hotel, sempre senza informazioni precise su quando gli aerei avrebbero potuto alzarsi in volo e diverse versioni sulle difficoltà in corso: dalla nebbia, al ghiaccio sulle ali, fino ai problemi al radar.

«La compagnia non ha nemmeno organizzato lo sbarco dall’aereo in maniera efficiente – prosegue Laghi - Abbiamo atteso oltre mezzora per un autobus che poi non era sufficiente, ovviamente, quindi l’altra metà dei passeggeri ha aspettato ancora a bordo e quando siamo rientrati in aeroporto non c’era nessuno di Vueling, solo un paio di persone dell’aeroporto, cinque poliziotti e due militari dell’esercito».

Arrivati in hotel, le cose se possibile sono perfino peggiorate: la struttura isolata, dalla quale non era possibile allontanarsi in modo autonomo, dove nuovamente le informazioni non arrivavano, ha fatto sentire i passeggeri «ostaggi». «Nessuno dell’aeroporto si è fatto vivo – spiegano Yara e Filippo – solo tramite la receptionist dell’hotel continuavano a spostare di mezz’ora, poi un’ora e via dicendo l’orario di partenza. Alla fine ci hanno anche fatto fare il check out forzato perché le camere servivano, salvo poi farci rientrare quando non sapevano più dove metterci».

«Mi domando chi sia la fonte di tanta malagestione – rincara Yara Paoli - Nessun rappresentante della compagnia aerea o dell’aeroporto è stato in grado di darci una spiegazione su quanto stava accadendo. Anzi le due hostess che ci parlavano erano indispettite e nervose. La gente era stanca ma anche razionale, se avessimo ricevuto una spiegazione chiara e delle indicazioni e un sostegno penso che avremmo capito. Il problema vero è stata la gestione di tutto questo».

La situazione nella quale si sono trovati non è andata giù ai passeggeri danneggiati che si stanno organizzando per promuovere un’azione legale.

IL VIDEO girato dai trentini ai banchi informaziuoni della compagnia.

Ieri sera il radar di terra è stato risistemato, e la situazione - secondi fonti dello scalo - è destinata a tornare lentamente alla normalità. Nell’aerostazione sono rimasti anche la notte scorsa comunque diverse centinaia di passeggeri ancora in attesa di raggiungere le destinazioni previste.

Complessivamente sono stati cancellati 26 voli tra partenze e arrivi, mentre sono stati 9 quelli dirottati su altri aeroporti. L’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile (Enac) è intervenuta stasera sul malfunzionamento del radar di terra, annunciando che nei prossimi giorni convocherà l’Enav, gestore della navigazione aerea nazionale, per analizzare le cause che hanno provocato il guasto, nonchè per una valutazione dei tempi di ripristino della funzionalità tecnica dei sistemi. L’incontro sarà programmato per i primi giorni di gennaio.

L’Enac - prosegue la nota - ha continuato a monitorare la situazione sia per gli aspetti tecnici del malfunzionamento del radar, sia per gli aspetti di assistenza, informazione e riprotezione dei passeggeri coinvolti nei disservizi, proprio in un periodo di grande traffico legato alle festività di fine e inizio anno.

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