Frane e smottamenti: in Trentino oltre 5.300 case a rischio

di Angelo Conte

In Trentino il territorio a forte rischio frane (termine con cui si intendono sia le cadute di singoli massi, sia episodi più importanti che possono produrre danni alle case) è pari a circa un quinto della superficie complessiva contro l’1,8% del territorio della vicina provincia di Bolzano. A dirlo è l’ultimo rapporto sul rischio idrogeologico in Italia pubblicato dall’Ispra con l’aggiornamento del 2018 ai dati 2017.

I DATI DELL’ISPRA

L’Istituto per la protezione e la ricerca dell’ambiente (Ispra) mettendo in fila i dati provinciali e comunali ha aggiornato lo stato del «Dissesto idrogeologico in Italia», questo il nome del rapporto nell’edizione 2018, con la pubblicazione della «pericolosità e indicatori di rischio». «L’edizione 2018 del rapporto sul dissesto idrogeologico in Italia fornisce il quadro di riferimento aggiornato sulla pericolosità da frana, idraulica e sugli indicatori di rischio relativi a popolazione, famiglie, edifici, imprese e beni culturali per l’intero territorio italiano» spiega Stefano Laporta, presidente dell’Ispra e del Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente (Snpa) nella presentazione del rapporto.

FRANE, IL 21% A RISCHIO ELEVATO

Le aree trentine a pericolosità da frana elevata o molto elevata sono pari al 21,7% del territorio, ovvero 1.345 chilometri quadrati su un totale di 6.207. Se si considera il dato nel dettaglio, di fatto tutti i 1.345 chilometri quadrati sono tutti in area elevata (1.344,8 km quadrati) e solo il resto, poco più di 0,1 km quadrati in area molto elevata. Se si considera l’area a pericolosità da frana, da moderata a molto elevata, i km quadrati interessati salgono a 5.417,5 pari all’87,3% del territorio provinciale.

OLTRE 5.300 EDIFICI A RISCHIO

In Trentino su 145.889 edifici quelli in zona a pericolosità molto elevata di frana sono 6, quelli in zona a pericolosità elevata sono 5.852, per 5.858 pari al 4% del totale. Quelli in zona a rischio frana (anche lieve) sono 56.633 ovvero il 38,8% del totale. La popolazione che vive in zone a rischio elevato o molto elevato di frane è il 2,9% pari a 14.985. persone. Rispetto alle possibili alluvioni, il rischio è elevato per 1.250 persone (lo 0,2%), medio per 4.050 persone, bassa per 19.332 persone.

NUOVI INTERVENTI IN VISTA

La Provincia è attiva nel monitoraggio dei rischi e, a breve, dopo l’approvazione della carta della pericolosità, inizieranno le verifiche puntuali sulle zone più pericolose. Lo studio, nel 2019, servirà, spiegano dalla Provincia, a realizzare opere aggiuntive (nuovi vallotomi ad esempio) o a prendere decisioni come l’abbattimento di edifici in zone rischiose per frane e alluvioni.

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