Trento, treni troppo rumorosi A processo 5 funzionari Fs

Cinque funzionari delle Ferrovie dello Stato sono finiti a processo con l’accusa di disturbo delle occupazioni e della quiete delle persone. Dunque, dopo anni di proteste ed esposti, la querelle sulla rumorosità dei treni imbocca le vie penali.

L’udienza si terrà il 1° marzo prossimo e potrebbe rivelarsi decisamente affollata, visto che sarà fatta una notifica per pubblici proclami.
In questo caso non vengono considerati parti offese solo coloro che hanno presentato l’esposto, ma tutti i residenti della zona. Questo significa che sarà presentato un estratto sulla Gazzetta ufficiale.
L’inchiesta, affidata al pubblico ministero Carmine Russo, nasce dalla presentazione di un duplice esposto da alcuni residenti di via Lavisotto e da una sessantina di persone che invece abita in Cristo Re ed è già stata al centro di un procedimento penale.

Come ha ricordato nella sua memoria l’avvocato, che assiste i cittadini, il Tribunale civile di Trento, con sentenza numero 1048 del 3 dicembre 2012, poi confermata dalla Corte d’appello di Trento il 20 gennaio 2015, passata in giudicato, «ha inibito a Trenitalia l’utilizzo di sette binari (3 giorno e notte e 4 di notte), prospiciente l’abitazione dei signori (...) abitanti in Corso Buonarroti». Dopo questa sentenza, viene sottolineato, la movimentazione e il riscaldamento dei convogli sono avvenuti in prossimità di altre abitazioni. Insomma, il problema sarebbe stato solo «spostato» - per questo l’avvocato aveva mandato anche una intimazione ad adempiere agli enti gestori per conto di 53 persone - ma non certo risolto.

A confermare che il problema persiste anche quanto emerso dalle rilevazioni effettuate nel 2015 dall’Agenzia provinciale per la protezione del’ambiente.
Sono stati rilevati «consistenti sforamenti dei limiti di legge di rumorosità dovuta al transito dei convogli ferroviari, con sostanziale peggioramento rispetto al precedente monitoraggio dell’anno 2000, confermando che il problema si è andato aggravando negli anni a causa dell’aumento dei volumi di traffico e della velocità di transito», viene evidenziato.


«Noi chiediamo che i treni in transito rallentino e che vengano spostati quelli in riscaldamento all’interporto», evidenzia l’avvocato. Ora, come detto, la palla passa al Tribunale.

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