Farmacie Comunali, utile record 798 mila euro di dividendi

di Domenico Sartori

Apertura al territorio e ai bisogni di salute della comunità. Apertura alle esigenze del personale dipendente: gli 82 addetti sono la prima, vera risorsa e garanzia di successo dell'azienda. Apertura alla collaborazione, da rafforzare, con Unifarm, principale fornitore. E, infine, apertura, oltre confine, ad un'alleanza con Bolzano. L'«apertura» è la cifra di Farmacie Comunali spa, e la nuova presidenza, affidata a Daniele Maurizio Bornancin , che ha raccolto il testimone da Alessandro Menapace (che rimane nel cda), conferma.
L'occasione per ribadire la «filosofia» della spa di cui il Comune di Trento è primo azionista con il 95,42% delle azioni (gli altri comuni soci sono Volano, Lavis, Pomarolo, Pergine, Riva del Garda, Arco, Dro, Besenello e Tenno) è la presentazione del bilancio 2017 e del passaggio di consegne al vertice, alla presenza del sindaco Alessandro Andreatta e dell'assessore alle attività economiche, Roberto Stanchina.


Bilancio record.
La conferma di una società in salute viene dall'esercizio 2017, il migliore di sempre (vedi l'Adige del 17 maggio): fatturato di 21.939.058 euro ( +2,4% sul 2016). Ricavi da vendite nelle farmacie per 20,95 milioni ( 20,57 l'anno prima, di 984.119 euro da vendite all'ingrosso ( 849.003 nel 2016). L'utile netto fa un balzo da 874.381 a 1,13 milioni. Una manna per i comuni soci: l'assemblea che ha portato alla presidenza Bornancin, il cui incarico sarà a titolo gratuito (in quanto pensionato) ha deliberato un dividendo di 8,70 euro per azione: per il Comune di Trento, vuol dire 798 mila euro di dividendi, rispetto ai 596 mila del 2016. Il patrimonio, salito da 9,32 a 9,85 milioni, fotografa la solidità di Farmacie Comunali spa.
Investimenti approvati.
L'azienda è soggetta al controllo analogo dei Comuni soci, che lo realizzano attraverso la conferenza degli enti, che ha approvato le spese di investimento tra cui quelle per la farmacia San Giuseppe a Trento, il perfezionamento dell'acquisto dell'edificio sede della farmacia di San Cristoforo (Pergine) e il trasferimento della farmacia di San PioX a Trento. «Dobbiamo fare in modo che chi entra in farmacia si senta a casa sua, trovi un ambiente accogliente, umano» dice Bornancin «il nostro obiettivo non è solo la vendita del farmaco, ma anche l'educazione, l'informazione, per far crescere la cultura del farmaco nei cittadini». «L'attrattività» delle farmacie è messa in evidenza anche dal sindaco Andreatta che cita l'intervento in deroga per quella di via Veneto: «Un bel progetto, dal punto architettonico e funzionale». È in corso anche la dismissione parziale della controllata Sanit Service srl e totale della partecipazione in Garniga Terme spa, per la quale il primo interlocutore è Trentino Sviluppo spa.
Più canoni, meno dividendi.
Farmacie Comunali, adeguandosi ai dettami della riforma Madia, quale società in house (è pubblica al 100% dal 2016), ha avviato la ridefinizione del rapporto contrattuale con i Comuni soci che gli affidano la gestione delle farmacie, per la quale ottengono un canone di concessione. La prospettiva futura, per i comuni, è di avere canoni più alti e dividendi più bassi. Il direttore Lorenzo Arnoldi rassicura: «Con il riassetto, i canoni di concessione saranno sempre più importanti, arrivando a regime a 6-700 mila euro, con diminuzione dei dividendi. Alla fine, però, tra canoni e dividendi, ci saranno maggiori introiti per i Comuni soci».
Pubblico e privato a braccetto.
La riforma Madia da un lato, la possibilità dell'ingresso di nuovi capitali nella farmacie, dall'altro, creano apprensione: «Quello delle multinazionali interessate a fare solo fatturato è un rischio che dobbiamo respingere sia noi che Unifarm» dice il nuovo presidente Bornancin «Vogliamo migliorare il rapporto pubblico-privato e aumentare la collaborazione con Unifarm». Preoccupa l'interpretazione della Madia secondo cui, per i servizi di fornitura, si dovrebbe fare riferimento al codice degli appalti, attraverso gara. Fosse così, per Unifarm, primo fornitore di Farmacie Comunali, sarebbero dolori.

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