«Polveriera» Piazza Dante Trento, giornata di scontri

Nuova ondata di scontri e violenze in piazza Dante, tra la serata di mercoledì e la quella di ieri. Dopo la rissa tra opposte fazioni di stranieri che tre giorni fa già avevano fatto ripiombare la piazza ed il parco in un clima invivibile, le cose non sono migliorate nelle ultime ore, anzi. Due feriti, un bus che ha dovuto essere sostituito, un esercizio commerciale che ha dovuto chiudere i battenti. Un bollettino di guerra.

Nella serata dell’altro ieri - al termine dell’evento con cui il Liber Café aveva aperto il proprio programma di appuntamenti estivi del mercoledì - un nuovo momento di tensione tra i due gruppi contrapposti ha portato ad autentici momenti di paura, con alcune schegge di vetro che hanno raggiunto alcuni dei giovani che si trovavano nei pressi del locale.

[[{"type":"media","view_mode":"media_large","fid":"1599856","attributes":{"alt":"","class":"media-image","height":"270","style":"float: right;","width":"129"}}]]Nella mattinata di ieri, ancora disordini: questa volta tutto è partito da piazza Santa Maria Maggiore, dove una quindicina di giovani si è messo all’inseguimento di un altro coetaneo straniero.

I testimoni che, increduli, hanno assistito alla scena, hanno parlato di una inaudita violenza con la quale alcuni di loro si sono scagliati contro il ragazzo, che è poi riuscito a fuggire verso piazza Dante.

Le violenze sono dunque proseguite tra il giardino e la stazione ferroviaria, dove è intervenuta la polizia. Uno dei protagonisti della rissa ha tentato poi di barricarsi nel negozio di via Pozzo di Gianni Gravante, con la moglie che si p trovata costretta a chiudere: «Non ci era mai capitato, la situazione è ormai insostenibile», ha commentato il commerciante.

In serata, poi, altro momento di violenza, con le bande rivali che si sono rese protagoniste di un inseguimento da piazza Dante al ponte di San Lorenzo: qualcuno ha cercato di ripararsi su un autobus - che è stato colpito da sassi e bottiglie ed ha dovuto essere sostituito per permettere lo svolgimento del servizio - altri sono fuggiti poi verso l’Adige dove sono stati bloccati dalla polizia, che ha trasferito tutti in questura per essere identificati.

«Non ci sentiamo abbandonati - ha spiegato uno dei titolari del Liber Café, Isidoro Ruocco - più che altro quello che vediamo è un abbandono del piano di recupero della piazza. Ci si è fermati dopo il nostro arrivo e l’apertura della biblioteca. Il resto è rimasto come prima».

 

 

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