Venerdì lo sciopero per servizi e turismo

Solo in Trentino si parla di 30.000 lavoratori. Si tratta di addetti alle pulizie o alle mense negli ospedali

A distanza di pochi mesi dalla prima mobilitazione, i lavoratori del settore dei servizi e del turismo tornano a incrociare le braccia per chiedere il rinnovo del contratto, l'adeguamento dei minimi salariali al costo della vita e la salvaguardia dei diritti acquisiti in caso di avvicendamento della stazione appaltante.

Venerdì 31 marzo, i sindacati Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uil Tucs e Uil trasporti, a seguito dell'interruzione degli incontri di negoziazione con le parti datoriali per il rinnovo del contratto collettivo nazionale, scaduto nel 2013, promuovono uno sciopero che riguarderà, in tutto il Paese, i settori della ristorazione collettiva e commerciale, delle pulizie e delle agenzie di viaggio.

Solo in Trentino, si stima che l'iniziativa di protesta interessi all'incirca 30mila persone, molte delle quali con un carico di lavoro molto basso (pari a quindici ore la settimana) e delle retribuzioni vicine o addirittura al di sotto della soglia di povertà. Le richieste avanzate per il nuovo contratto dai lavoratori riguardano l'aumento del salario, in modo da aggiornare le retribuzioni al costo della vita attuale, e il potenziamento delle misure di welfare, tra cui la clausola sociale di riassunzione del personale in caso di cambio appalto.

«Le condizioni poste dalle parti datoriali, tra cui vi sono molte cooperative, prevedono l'erosione dei diritti dei lavoratori e la riduzione degli stipendi, già tra i più bassi del mercato occupazionale italiano. Questo sciopero non vuole essere solo un modo per dire che le clausole avanzata dai datori sono inaccettabili, ma anche per sensibilizzare tutta la popolazione sulle condizioni di lavoratori, in buona parte donne, che dispongono di un contratto molto povero, foriero di fragilità sociale», ha spiegato Paola Bassetti, della Filcams Cgil.

La decisione di arrivare al secondo sciopero delle categorie interessate, che comprendono anche lavoratori di servizi considerati essenziali (quali i responsabili delle pulizie o gli addetti alle mense negli ospedali), è stata presa in ragione della distanza tra le posizioni sindacali e quelle portate avanti da Anip Confindustria, Legacoop servizi, Federlavoro, Confcooperative, Agci e Unionservizi. Con lo sciopero è prevista anche una manifestazione di protesta a Roma. Le sigle sindacali trentine saranno presenti all'iniziativa con una delegazione formata da circa un centinaio di persone.

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